Caro energia: sull’Isola le bollette più alte d’Italia – INMR Sardegna #66
Caro bollette, ancora emergenza siccità, il disegno di legge di riordino della normativa edilizia e urbanistica regionale e la decadenza della presidente Todde con Pablo Sole di Indip.

Nel 2024 la Sardegna ha registrato bollette elettriche tra le più alte d’Italia, con un consumo medio per famiglia di 2.677 kWh e una spesa annua di 903 euro. Sono dati, quelli che emergono dal report annuale di Facile.it, che posizionano nostra isola al vertice della classifica italiana dei consumi energetici, segnando un aumento del 14% rispetto alla media italiana. Il motivo principale dei consumi elevati? Come riporta Sardinia Post, la motivazione sarebbe legata all’assenza di riscaldamento a gas in molte aree della regione, una situazione che viene compensata con l’uso di dispositivi elettrici, generando un impatto significativo sulle bollette. Noi però abbiamo chiesto ad ADES – Assemblea per la democrazia energetica in Sardegna un commento in merito alla notizia anche rispetto ai temi della transizione energetica e della speculazione che ahinoi continua a prendere piede (anche) nella nostra Isola.
Continuiamo purtroppo a parlare di Emergenza siccità in Sardegna perché in settimana nella Nurra oltre un centinaio tra agricoltori e allevatori hanno manifestato con Coldiretti Nord Sardegna per denunciare l’emergenza idrica che sta mettendo in ginocchio il settore primario dell’isola. “L’acqua sta finendo, servono soluzioni immediate o sono a rischio produzioni e cibo” denunciano lavoratori e lavoratrici delle campagne, contribuendo a puntare l’attenzione su un territorio tra i più colpiti dalla siccità, la Nurra appunto, dove i bacini idrici si stanno prosciugando e, di questo passo, verso l’estate lasceranno le aziende agricole e zootecniche senza risorse per sopravvivere. Non è un caso – come riporta Sardinia Post – che la manifestazione si sia concentrata sulla Diga del Cuga, il bacino idrico che dovrebbe garantire la sopravvivenza di decine e decine di aziende agricole e zootecniche locali ma che, ad oggi, può contare solo su 4 milioni di metri cubi rispetto ai 22 della portata della diga. Secondo poi i numeri aggiornati al 31 gennaio 2025, infatti, i bacini sardi sono al 49,7% del volume utile di regolazione autorizzato, un numero che non può far star tranquillo nessuno. Ma non è solo la scarsità d’acqua a preoccupare. Coldiretti Nord Sardegna denuncia in merito un sistema infrastrutturale al collasso, tra perdite idriche che raggiungono il 50%, una rete di distribuzione inadeguata e l’assenza di interconnessioni tra le dighe, il sistema attuale impedisce una gestione efficiente dell’acqua. A questo si aggiunge il paradosso di milioni di metri cubi che, in mancanza di sistemi di raccolta e conservazione, finiscono inutilmente in mare. Un’emergenza che richiede risposte immediate e interventi strutturali concreti. Senza un piano di gestione efficace e investimenti sulle infrastrutture idriche, il rischio è non solo il collasso del settore agricolo e zootecnico, ma anche gravi ripercussioni sull’economia e sulla sicurezza alimentare dell’isola. Il tempo stringe, e con l’estate alle porte, la Sardegna non può permettersi di restare a secco.
È stato approvato dalla giunta Todde il disegno di legge di riordino della normativa edilizia e urbanistica regionale raccordata con con il cosiddetto Decreto Salva Casa, poi convertito in legge. Il messaggio è chiaro: in sardegna no all’abbassamento dei metri quadri minimi, sì ai soffitti più bassi. Approfittando infatti dell’adeguamento al decreto Salva casa di Matteo Salvini, l’esecutivo sardo come riporta Cagliari Today ha messo mano al tema con un provvedimento che mira a semplificare le procedure edilizie e a sanare piccole difformità nelle costruzioni esistenti, facilitando l’accesso dei proprietari a finanziamenti pubblici, come i bonus edilizi. L’assessore regionale all’Urbanistica, Francesco Spanedda, ha sottolineato che la regolarizzazione del patrimonio edilizio esistente contribuirà a sbloccare il mercato immobiliare e a contrastare la speculazione edilizia. La norma promuove anche la riqualificazione urbana, specialmente nelle aree prive di identità architettonica, ma esclude la possibilità di ridurre la superficie minima degli alloggi da 28 a 20 metri quadrati, mantenendo invece una limitata flessibilità per l’altezza dei locali, che potrà essere di 2,40 metri anziché i 2,70 metri previsti. La presidente Todde, ha dichiarato in merito che l’obiettivo è salvaguardare la dignità delle persone, evitando la costruzione di “case-loculo” da parte di speculatori, e affrontare la crisi abitativa attraverso investimenti nell’edilizia pubblica, come dimostra lo stanziamento recente di 300 milioni di euro destinati all’Agenzia Regionale per l’Edilizia Abitativa (AREA). Un equilibrio quindi tra semplificazione edilizia e tutela della qualità abitativa, vediamo come andrà
Cambiamo tema, ma restiamo in regione, dove da mesi tiene banco il caso della possibile decadenza della governatrice Alessandra Todde, che potrebbe portare allo scioglimento dell’Assemblea e a nuove elezioni. In settimana, il Consiglio regionale ha approvato una mozione che autorizza la Giunta a deliberare tempestivamente la proposizione di un ricorso per conflitto di attribuzione davanti alla Corte Costituzionale. La tesi è che lo Stato, e quindi il Collegio elettorale che ha emesso l’ordinanza ingiunzione, non sia competente a pronunciarsi sulla decadenza. Il centrodestra ha criticato duramente la decisione, definendola una “mozione magica” e dichiarandosi pronto a tornare alle urne. Non aggiungo ulteriori dettagli perché in merito vogliamo lasciare la parola a Pablo Sole giornalista e fondatore di Indip, che per chi non lo conoscesse – ma sarebbe il caso di farlo – è un prezioso periodico indipendente di approfondimento e inchiesta con cui continuiamo a portare avanti la nostra collaborazione. Indip in questi mesi ha seguito la vicenda con una serie di inchieste che riportano anche alcuni documenti inediti in merito a quello che è forse il principale casus belli, ovvero le spese sostenute per la campagna elettorale.
Sardegna che cambia è il 7° portale regionale aperto da Italia che cambia. Nella rassegna stampa settimanale, oltre alle principali notizie raccontiamo gli articoli usciti sul portale sardo, vediamoli insieme
Lunedì abbiamo inaugurato la settimana con il primo articolo della nuova rubrica a cura di Maurizio Onnis, sindaco di Villanovaforru, attivista impegnato in prima persona sui temi della transizione energetica in Sardegna. Siamo partiti con un articolo su una questione cruciale che coinvolge il nostro territorio: la lotta tra rinnovabili e speculazione. La Sardegna è diventata un campo di battaglia per le energie rinnovabili con norme incerte, ricorsi e mobilitazioni popolari che ne influenzano gli sviluppi. Nell’articolo di lunedì mettiamo in ordine i fatti salienti, dalla Legge 5 passando per la Legge 20, e ovviamente anche per le mobilitazioni contro l’assalto speculativo. Facciamo il punto come si suol dire, su un tema – quello della speculazione energetica – che abbiamo affrontato più volte e che continua – come abbiamo sentito poco fa – a restare centrale nelle cronache isolane. Non perdetevi l’articolo, lo trovate su www.sardegnachecambia.org
Martedì Michela Calledda della libreria la Giraffa ci ha invece raccontato la storia, a partire dal brutale attacco subito dall’esercito israeliano, dell’ Educational Bookshop, libreria palestinese, faro di cultura e resistenza sin dal 1984. Qualche giorno fa infatti, in questo presidio culturale a Gerusalemme, l’incursione dell’esercito israeliano ha portato alla confisca di libri e all’arresto dei librai. Un atto che va oltre l’oppressione, un tentativo di silenziare le voci e soffocare il dialogo, come scrive Michela Calledda. La sua è un’altra nuova firma nel nostro portale (ve l’avevamo detto qualche settimana fa che erano in arrivo non poche novità) e curerà la rubrica Tutto il mondo è paese, uno sguardo dalla sua libreria indipendente a Siliqua, sul mondo. Ne trovate una piccola anteprima sui social di Sardegna Che Cambia, il resto nella nostra home
Mercoledì spazio al tema del carnevale con Sara Brughitta che ci ha raccontato il prezioso lavoro portato avanti da Su Maimoni e Is Ingestusu di Tertenia. Grazie all’impegno di anni di questa associazione ogliastrina, le tradizioni del carnevale terteniese sono riemerse dall’oblio, narrando storie che celebrano la nostra comunità e il profondo legame con il territorio che ci circonda. Un articolo quello che trovate sempre nella nostra home che descrive con cura le peculiarità di un carnevale unico nel suo genere, e che racconta di quando l’amore per la propria terra è in grado di costruire ponti tra passato e presente, puntando al futuro con le radici ben salde nei territori che chiamiamo casa.
Giovedì invece abbiamo chiuso la nostra settimana di pubblicazioni con un’intervista di Claudia Piras a Gabriele Sorba, psicologo che si occupa di salute, equità e temi Lgbtqiapk+. Abbiamo parlato con lui del rapporto con il consumo di contenuti sulla salute mentale sui social e del rapporto poi dei professionisti e delle persone in generale sempre con il tema della salute mentale, ma nel mondo reale. Un’intervista molto interessante in cui si affrontano vari temi, dalle questioni relative i pressapochismi su alcuni funzionamenti umani, pensiamo allo stigma sul disturbo narcisistico di personalità, spesso veicolato male attraverso caroselli di dubbia veridicità, al perché un professionista come Sorba utilizzi i social come mezzo divulgativo. Un’intervista molto interessante, vi consigliamo di leggerla
E anche questa settimana in chiusura vi segnaliamo alcuni dei prossimi eventi sparsi nell’Isola:
-Siamo in tempo di carnevale e infatti per questo fine settimana vi consigliamo quella che è un po’ la giornata clou del carnevale di Gairo, sabato 22, ovvero Su Marti Perra. Qui la figura tradizionale de Su Maimulu si aggira per le vie del paese, in un’antica tradizione che coinvolge tutta la popolazione del paese ogliastrino, inscenando la tradizionale rappresentazione della lotta tra il bene (is maimulus) e il male, l’inverno, o la natura selvaggia (s’urtzu ballabeni). Secondo la leggenda il Marti Perra era un grosso gatto puniva coloro che sceglievano di andare a lavorare nei campi piuttosto che prendere parte ai festeggiamenti. Una festa in cui identità e tradizione si intrecciano con il divertimento e la goliardia, non perdetevela
-Sempre sabato si terrà nel primo pomeriggio anche l’evento 𝘼𝙧𝙘𝙝𝙚𝙤𝙩𝙤𝙪𝙧 𝙣𝙚𝙞 7 𝙁𝙧𝙖𝙩𝙚𝙡𝙡𝙞: 𝘾𝙤𝙙𝙤𝙡𝙚𝙙𝙙𝙪 𝙚 𝙎𝙖 𝙁𝙧𝙖𝙞𝙜𝙖𝙙𝙖, un trekking n𝑒𝑙 𝑃𝑎𝑟𝑐𝑜 𝑑𝑒𝑖 𝑆𝑒𝑡𝑡𝑒 𝐹𝑟𝑎𝑡𝑒𝑙𝑙𝑖, 𝑡𝑟𝑎 𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑢𝑚𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑚𝑎𝑐𝑐ℎ𝑖𝑎 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑡𝑒𝑟𝑟𝑎𝑛𝑒𝑎, 𝑟𝑜𝑐𝑐𝑒 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑓𝑜𝑟𝑚𝑒 𝑏𝑖𝑧𝑧𝑎𝑟𝑟𝑒, 𝑝𝑎𝑛𝑜𝑟𝑎𝑚𝑖 𝑚𝑜𝑧𝑧𝑎𝑓𝑖𝑎𝑡𝑜 𝑒 𝑎𝑛𝑡𝑖𝑐ℎ𝑒 𝑡𝑒𝑠𝑡𝑖𝑚𝑜𝑛𝑖𝑎𝑛𝑧𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑝𝑎𝑠𝑠𝑎𝑡𝑜. L’escursione prevede anche la Visita del nuraghe Sa Fraigada, preziosa testimonianza del nostro passato, e secondo un percorso che va oltre la Piana dei cavalli, tra enormi massi sovrapposti da cui ammirare il mare e lo spettacolare Golfo degli Angeli. Maggiori info si trovano nella pagina social Sardinia Experiential – Travel Experience Design
-sarà aperta al pubblico va partire da oggi alle 18 all’Altra Galleria di via Alagon 29 a Cagliari la mostra Donne al Timone. Nato come distrazione per gestire la paura, lo stratagemma di fotografare alcuni momenti della navigazione ha prodotto scatti che vengono condivisi in un’esposizione che racconta il mare come cura del corpo e dell’anima. Organizzata dall’ Asd Arcipelaghi in collaborazione col centro antiviolenza Lìberas, la Fondazione Domus de Luna, Casa Emmaus e RADIO X, la mostra tra timone, scotte, recupero uomo a mare, nodi e tuffi, svela in ogni scatto una storia di libertà e riscatto. Non perdetevela
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