Anche i single potranno adottare bambini all’estero, la sentenza della Corte – 24/3/2025
Anche i single potranno adottare: una svolta storica nelle adozioni. In Europa si vive sempre più a lungo, l’energia oscura fa vacillare le certezze cosmiche e torniamo a parlare di nucleare.

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Fonti
#adozioni internazionali
Italia che Cambia – Adozioni internazionali, la Corte Costituzionale apre anche ai single: “Violato il principio di uguaglianza”
Neodemos – Adozioni in via di estinzione
il Post – La Corte costituzionale ha annullato il divieto per i single di adottare bambini all’estero
Domani – Adozioni e non solo: se tocca alle Corti sostenere i nuovi diritti delle persone
Italia che Cambia – Luca Trapanese: vi racconto la mia vita di papà single e innamorato – Amore Che Cambia #16
#longevità
Eunews – Ue, l’aspettativa di vita raggiunge gli 81,5 anni
#nucleare
Italia che Cambia – Nucleare e transizione energetica. Abbiamo davvero bisogno dell’atomo? – Io non mi rassegno + #27
#energia oscura
The Guardian – Dark energy: mysterious cosmic force appears to be weakening, say scientists
Venerdì è arrivata una sentenza storica, di quelle che gli anglofoni chiamano “gamechanger”, che cambia le carte in tavola. La Corte costituzionale ha dichiarato incostituzionale il divieto per le persone singole di adottare bambini e bambine all’estero. È una decisione che segna un cambio di paradigma sul tema dell’adozione, e potrebbe avere effetti concreti sul futuro di tanti minori.
Finora, infatti, sia per l’adozione nazionale che anche per quella internazionale, la strada per i single era strettissima: si poteva adottare solo in situazioni molto specifiche e residuali, come nel caso in cui il bambino fosse già orfano di entrambi i genitori e avesse già un legame affettivo stabile con l’adulto, oppure se presentava una disabilità che lo ne rendeva difficile l’adozione con i percorsi ordinari.
È il caso, ad esempio, della storia di Luca Trapanese,il primo caso in Italia di genitore single ad aver adottato una bambina down, che vi abbiamo raccontato ormai qualche anno fa su ICC nel nostro viaggio nell’amore che cambia.
Ora, invece – al momento solo a livello internazionale – si apre la possibilità per le persone singole di avviare un percorso di adozione anche nei casi ordinari, quindi per bambini e bambine che ancora non conoscono, esattamente come avviene per le coppie eterosessuali sposate.
Vi faccio una piccola parentesi sulle adozioni, per capire come funzionano. In Italia c’è una legge, la n.184 del 1983, che regola sia le adozioni nazionali che internazionali. L’adozione nazionale riguarda i minori dichiarati adottabili da un tribunale per i minorenni italiano ed è una procedura che si svolge tutta all’interno della giurisdizione italiana. Quella internazionale invece è una procedura un po’ diversa, che ha a che fare anche con organismi internazionali che fanno da tramite e con anche la giurisdizione del paese del minore adottato.
Le due procedure hanno anche delle differenze. Ad esempio l’adozione nazionale normalmente è gratuita mentre per quella internazionale si pagano spesso alcune spese legali non banali, e altri aspetti. Insomma, ecco, questo è un po’ il quadro.
Ecco, in questo quadro, come racconta il Post, secondo la Corte escludere i single dall’adozione internazionale violava l’articolo 2 e il primo comma dell’articolo 117 della Costituzione. In particolare, si legge nella sentenza che “le persone singole devono essere ritenute in linea di principio idonee ad assicurare un ambiente di crescita stabile e armonioso al bambino in stato di abbandono residente all’estero”. Spetterà poi ai giudici, caso per caso, valutare la reale capacità della persona richiedente di educare, mantenere e crescere il minore.
C’è poi un altro passaggio interessante nella sentenza, che coglie anche un elemento di contesto: secondo la Corte, mantenere il divieto per i single rischiava di ridurre ulteriormente le già calanti domande di adozione, finendo paradossalmente per limitare le possibilità concrete per i bambini di trovare una famiglia.
E qui devo fare un’altra parentesi perché sono andato a cercarmi altri dati e in effetti la situazione delle adozioni in Italia e nel mondo è in calo gigantesco. Secondo un articolo di Steve Morgan su Neodemos le adozioni internazionali in paesi ad alto reddito che forniscono fonti attendibili sono passate da circa 45mila nel 2004 a circa 6mila nel 2019. Le diminuzioni più drastiche sono negli Usa, ma anche in Italia si è passati da 3400 a 1200, quindi sono calate di ⅔ in 15 anni.
In buona parte del mondo il calo in realtà è dovuto a un calo non della domanda, quindi della volontà di coppie di adottare, ma dal fatto che in molto paesi più poveri siano state adottate leggi che favoriscono le adozioni nazionali, che probabilmente ha anche senso. In Italia invece si è registrato anche un forte calo delle richieste. Bisogna comunque considerare che l’Italia era e rimane uno dei paesi al mondo che adottano più bambini e bambine dall’estero
Tornando al commento della notizia, rimane al momento esclusa qualsiasi apertura nei confronti delle coppie dello stesso sesso, che continuano a non poter accedere né all’adozione nazionale né a quella internazionale. Al momento, l’unico tipo di coppia ammesso nei percorsi adottivi è quello formato da due persone eterosessuali e sposate.
Inoltre, altro dato, al momento le adozioni internazionali in Italia vengono fatte soprattutto dalla Russia, seguita da Colombia, Ungheria, Bielorussia e India. Tra questi paesi, l’Ungheria non permette le adozioni alle persone singole, indipendentemente dalle leggi del paese da cui proviene la richiesta, quindi comunque le persone single non potranno comunque adottare bambine e bambini dall’Ungheria.
Comunque, ecco, sicuramente è una rivoluzione nel mondo delle adozioni in Italia che apre nuove porte. Dal punto di vista procedurale e politico però questo fatto ci dice anche un’altra cosa: che oggi la politica dei diritti, in tanti paesi, si fa più nelle corti che nei parlamenti. Spiega bene questo concetto il filosofo Mariano Croce su Domani. Vi leggo solo l’incipit dell’articolo, poi passiamo a un’altra notizia, se vi interessa trovate il pezzo completo fra le Fonti.
“Si chiama “rivoluzione dei diritti”: è una politica operosa e vitale mediante cui i cittadini incidono direttamente sulle regole della convivenza sociale per adattarle alle loro mutate esigenze. È una rivoluzione tanto dirompente quanto pacata, dacché prende piede nelle Corti e segue i protocolli ordinati del diritto. Quando i parlamenti sembrano irretiti in un persistente stato vegetativo, le Corti vengono chiamate dalla cittadinanza ad accogliere rivendicazioni cui la politica si è fatta sorda”.
Il 14 marzo sono usciti i dati Eurostat sull’aspettativa di vita in Europa e sono dati molto confortanti. Nel 2023 l’aspettativa di vita alla nascita nell’Unione Europea è salita a 81,5 anni, un dato che segna un aumento di quasi un anno rispetto al 2022 e soprattutto che per la prima volta supera i livelli pre-pandemia di Covid-19.
E li supera non di poco! Pensate che nel 2019 l’aspettativa di vita era di 77,7 anni. Poi tra il 2020 e il 2021 era calata a causa del Covid-19. E adesso è salita di quasi 4 anni rispetto al 2019, quindi al pre Covid! Nello specifico rispetto al 2019, l’aumento complessivo è stato di 3,8 anni. Quello del 2023 è il valore più alto mai registrato dal 2002.
Fra l’altro egoisticamente per noi italiani/e c’è un’altra buona notizia, ovvero che l’Italia è al terzo posto per longevità. La prima è la Spagna, con un’aspettativa di vita di 84 anni, seguita dall’Italia con 83,8 anni e dal Lussemburgo con 83,4. In fondo alla classifica ci sono invece Lettonia (75,6 anni), Bulgaria (75,8) e Romania (76,4).
Interessante anche il divario di genere: le donne europee vivono in media 5,3 anni in più rispetto agli uomini. Nel 2023 l’aspettativa di vita femminile è stata di 84 anni mentre quella maschile si è fermata a 78,7 anni.
Comunque, devo dire che è un dato impressionante, a cui non ho trovato grandi spiegazioni. L’aspettativa di vita viene calcolata direttamente sui tassi di mortalità, quindi significa che nel 2023 le persone sono vissute in media di più, sono morte meno persone. Mi sono chiesto se questo fatto non possa essere in qualche modo legato alla pandemia. Mi spiego, sperando di non essere indelicato. Le persone che sono morte in seguito al Covid 19 erano perlopiù persone già fragili e che soffrivano di altre patologie, che quindi avevano – immagino – una probabilità maggiore di morire negli anni successivi.
Quindi col fatto che molte di quelle persone sono state uccise dal Covid, non sono morte e non stanno morendo poi nella post pandemia. E quindi quel picco di morti per Covid del 2020-21 viene in qualche modo bilanciato da un picco positivo nell’aspettativa di vita nel periodo successivo. Non sono certo che questa interpretazione sia corretta, ma direi che è da approfondire.
Sabato è uscita la nuova puntata di INMR+ che parla di nuovo di nucleare. Sì, lo so, ne avevamo già parlato due puntate fa, in compagnia di Giovanni Montagnani, ma visto che qualla puntata vi aveva interessato molto, e ci ha aiutato a sviluppare un certo dibattito, devo dire super costruttivo e civilissimo, abbiamo pensato di farne un’altra questa volta in compagnia si Sergio Ferraris, giornalista scientifico e ambientale fra i più esperti che abbiamo in Italia.
Ve ne faccio sentire un breve estratto:
Audio disponibile all’interno del podcast
Ecco, se la cosa vi incuriosisce e siete abbonati/e a ICC, ascoltatevi la puntata e ditemi cosa ne pensate.
C’è una nuova scoperta che potrebbe riscrivere i libri di cosmologia. Il Guardian, in un articolo firmato da Hannah Devlin, riporta i risultati sorprendenti di una nuova analisi del Dark Energy Spectroscopic Instrument (che amichevolmente chiameremo Desi), che suggerisce che l’energia oscura potrebbe non essere costante come si è sempre pensato, ma sia in fase di indebolimento.
Una domanda che potrebbe sorgervi spontanea è: che diamine è l’energia oscura?
Ecco, vi faccio un breve riassunto. Quando abbiamo iniziato a osservare scientificamente l’universo, gli scienziati si aspettavano che l’espansione dell’Universo stesse rallentando, perché secondo la teoria, dopo il Big Bang iniziale che ha dato questa spinta di accelerazione fortissima, poi la forza di gravità avrebbe dovuto pian piano rallentare l’espansione ealla fine far tornare tutto a collassare in un unico punto.
Invece, alla fine degli anni 90, osservando delle supernovae molto lontane si è visto che l’espansione dell’universo sta accelerando. E quindi deve esserci una forza misteriosa. E quindi ci siamo detti, chiamiamo questa forza energia oscura. Solo che fino ad oggi si era ipotizzato che questa forza fosse costante, e che il destino dell’universo fosse un lento raffreddamento e rarefazione, il cosiddetto “big freeze”.
Se inmvece questa scoperta che l’accelerazione sta diminuendo fosse confermata, questa potrebbe “rovesciare” l’attuale comprensione scientifica dell’evoluzione e del destino dell’universo, aprendo scenari finora relegati alla fantascienza, come quello del “big crunch”, un collasso cosmico in cui l’espansione dell’universo si invertirebbe.
Come ha detto al Guardian Alexie Leauthaud-Harnett, cosmologa dell’Università della California e co-portavoce di Desi “Quello che stiamo osservando è profondamente intrigante. È emozionante pensare che potremmo essere sull’orlo di una grande scoperta sull’energia oscura e sulla natura fondamentale del nostro universo”.
Ora però i dati di Desi, raccolti grazie a 5.000 “occhi” in fibra ottica che hanno permesso di mappare 15 milioni di galassie nell’arco di 11 miliardi di anni, raccontano un’altra storia. Secondo Carlos Frenk, cosmologo dell’Università di Durham e membro del team Desi, “sì, c’è qualcosa che sta spingendo via le galassie le une dalle altre, ma non è costante. Sta diminuendo”.
Al momento, i risultati non raggiungono ancora la soglia statistica dei “cinque sigma” – lo standard per poter parlare ufficialmente di scoperta – ma all’interno della collaborazione Desi molti scienziati si stanno già sbilanciando.
Il dibattito è aperto, ma una cosa è certa: se l’energia oscura davvero si sta indebolendo, la cosmologia si trova di fronte a un bivio affascinante e pieno di nuove domande. A cui dovremo cercare risposte.
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