
Femminicidi e media, fra silenzi e allarmismi. Cosa dicono i numeri? – 4/4/2025
Femminicidi, sinodo e transizione verde: tre storie che mostrano come patriarcato, potere e industria convivano sotto narrazioni contraddittorie.
La viva voce di Italia che Cambia affronta e sviscera problemi e soluzioni del mondo contemporaneo, cercando di comprendere e interpretare la realtà in modo onesto e approfondito.
Femminicidi, sinodo e transizione verde: tre storie che mostrano come patriarcato, potere e industria convivano sotto narrazioni contraddittorie.
Italia sempre più attiva in Africa tra sostenibilità e geopolitica, mentre Musk inciampa in Wisconsin. Oslo e l’Europa spingono sulla transizione ecologica.
Le Pen condannata e fuori dai giochi per il 2027, mentre in Myanmar si teme per Aung San Suu Kyi. Intanto si accende il dibattito sul deep sea mining e cresce il protagonismo politico femminile in Africa.
Il terremoto in Myanmar ha devastato il paese, l’Italia ha fissato limiti sui PFAS nelle acque, Porsche ha abbandonato l’ampliamento del centro Nardò, e Estonia e Groenlandia affrontano sfide geopolitiche significative.
Tra summit bellici, spyware governativi e tensioni africane, l’aria è densa: l’Europa si prepara, i servizi spiavano attivisti, e il Sud Sudan rischia un nuovo collasso.
Colloqui di pace a Riyadh, accise sui carburanti più eque, Parigi sempre più green e Greenpeace sotto attacco: tante cose interessanti da raccontare oggi.
Trump media la pace, ma i bombardamenti continuano e l’Europa si prepara alla guerra con “Readiness 2030”. Intanto Meloni litiga sul riarmo, Gaza brucia di nuovo e in Turchia arrestano il sindaco di Istanbul.
Il piano di riarmo europeo, le alluvioni in Toscana, un’autostrada nell’Amazzonia e il caso del Canale di Panama comprato da BlackRock.
Il caos politico in Romania, i venti di secessione in Bosnia, un grande parco naturale in Congo e le altre notizie della settimana.
Le elezioni Usa sono alle porte. Il 5 novembre si vota in quelle che sono spesso considerate le elezioni più influenti del mondo. L’obiettivo di questa puntata è capire cosa ci aspetta, a seconda di chi sarà il nuovo o la nuova Presidente, per quanto riguarda clima e ambiente. Lo facciamo in compagnia di Giovanni Mori, ingegnere ambientale, attivista climatico e divulgatore scientifico.
Le elezioni probabilmente truccate, il leader dell’opposizione che fugge in Spagna, le proteste in tutto il paese, conditi di migliaia di arresti arbitrari e decine di morti, il Presidente Maduro che annuncia che anticiperà i festeggiamenti del Natale ad ottobre per imbonire le folle. Sono solo alcuni degli ultimi concitati fatti che hanno coinvolto – e sconvolto – il Venezuela. Ma come siamo arrivati fin qui? E cosa ci aspetta adesso? Ne parliamo con il giornalista Michele Bertelli.
Gli aborigeni australiani sono un insieme di popoli indigeni dell’Australia che abita il continente da molto prima dell’arrivo dei colonizzatori bianchi. La loro cultura millenaria è pacifica e collaborativa, ma negli anni hanno dovuto sopportare soprusi e violenze. Ne parliamo perché la loro storia è poco conosciuta, così come la loro condizione attuale. Una storia (e una condizione attuale) fatte di sfruttamento e soprusi da parte dei coloni, che in parte prosegue ancora oggi, sebbene si intravedano dei segnali di cambiamento. Ce ne parla Clara Orlandi, Studiosa e ricercatrice da 40 anni della cultura aborigena australiana, autrice di diversi testi sul tema.
Con le elezioni per il rinnovo del Parlamento Ue ancora fresche è il momento di chiederci: che succede adesso? Che Europa ci aspetta nei prossimi 5 anni? Sarà un’Unione attenta alle tematiche climatiche e ambientali oppure no? E ai diritti degli altri animali? Vorrà la pace o fomenterà la guerra? E ancora, il crollo della partecipazione elettorale che cosa ci dice e come si motiva? Ne parliamo con Aldo Giannuli, politologo e saggista, Angelo Bonelli, leader di Europa Verde, Dario Tamburrano, “padre” delle comunità energetiche, Gianluca Felicetti, Presidente Lav, Ugo Biggeri, co-fondatore di Banca Etica e Giovanni Mori, attivista di Fridays for Future.
L’8 e 9 giugno si vota per rinnovare il parlamento europeo. Visto che abbiamo notato una certa confusione nell’aria, sia su chi votare, sia anche sul “se” votare, ecco a voi una vera e propria guida alle Elezioni europee. Il senso ovviamente non è dirvi chi votare o chi non votare, ma fornire gli strumenti e qualche ragionamento per capire se e chi votare e come esprimere un voto consapevole.
Il Green Deal europeo è nato come – probabilmente – il piano per la transizione ecologica più ambizioso al mondo. Un piano colossale, partito dalla Commissione europea sotto la presidenza Von Der Leyen. Poi il Green Deal inizia a cambiare lentamente forma. Alcuni tasselli vengono sostituiti da altri, alcuni settori o riforme vengono depotenziate, altri vengono aggiunti o potenziati (come il nucleare o la cattura e stoccaggio di CO2). Cosa sta diventando? Non è chiaro, e oggi esploriamo un’ipotesi, una teoria: è possibile che il piano di transizione ecologica europeo stia diventando un piano di transizione verso un’economia bellica?
Come si può incidere davvero sui conflitti nel mondo? Tra guerre note (poche) e meno note (molte), i movimenti mondiali per il pacifismo sembrano inermi. Dobbiamo arrenderci alle guerre o possiamo fare qualcosa per cambiare le cose? Daniel Tarozzi ne parla con Franco Vaccari – di Rondine Cittadella della Pace – e Alessandro Marescotti di PeaceLink. Il tutto accompagnato dalle sferzanti parole di Giorgio Gaber.
L’Afghanistan è un paese su cui esiste un immaginario molto forte: è il paese dei talebani, dei terroristi, dei diritti delle persone, e in particolare delle donne, calpestati, dei bambini che muoiono di fame, della povertà estrema e delle carestie. Sebbene questi aspetti esistano, spesso laddove c’è un immaginario granitico, è proprio dove c’è bisogno di andare un po’ in profondità, per scoprire se esiste dell’altro, che non viene raccontato. Lo facciamo con Guglielmo Rapino, volontario per InterSos in Afghanistan.
A Panama sono sono scoppiate di recente delle proteste – sfociate in vere e proprie rivolte – per via di una enorme miniera di rame gestita da una multinazionale canadese. Una questione molto importante, che in questo momento storico assume una rilevanza globale. Visto che nessun giornale italiano ne ha ancora parlato, ci pensiamo noi.
Si discute spesso di sessismo nei media e nella società. Ma come stanno davvero le cose? Che rapporto c’è tra immaginario e realtà? Che responsabilità hanno i programmi televisivi e i social? E come sta cambiando la situazione? Daniel Tarozzi si confronta con Lorella Zanardo, Cesare Cantù e Giulia Rosoni per approfondire la questione, con gli immancabili contributi di Giorgio Gaber. Questo e molto altro nella nuova puntata del podcast A Tu per Tu.
Auroville è probabilmente la comunità intenzionale più conosciuta al mondo. Nata negli anni Sessanta attira a sé da decenni persone che da tutto il mondo vogliono costruire una società diversa. Da circa un anno però si rincorrono messaggi di allarme sul fatto che Auroville sarebbe sotto attacco da parte del governo indiano, che vorrebbe metterci le mani sopra per stravolgerne completamente il significato, con tanto di sfratti forzati e demolizioni. Ho deciso di indagare per capire come stanno realmente le cose e ho scoperto cose sorprendenti. Ne parliamo con tre italiani che conoscono molto bene Auroville. Due di loro, Marco Saroldi e Giacomo, ci vivono da parecchi anni mentre il terzo, Mauro Casadio Farolfi, ci è stato dieci volte e ha anche scritto un libro sul tema.
“Soluscions! Risposte locali a problemi globali” è un podcast condotto da Daniel Tarozzi in cui ogni mese si affronta un argomento, concentrandoci su possibili soluzioni che si possano adottare nella vita di tutti i giorni.
“Io non mi rassegno” è la rassegna stampa commentata di Italia che Cambia. Alla versione quotidiana curata da Andrea Degl’Innocenti, che va in diretta tutti i giorni, dal lunedì al venerdì a partire dalle 8, si affiancano quelle regionali di Sardegna (settimanale), Sicilia e Liguria (mensili).
“Io non mi rassegno +” è un podcast mensile condotto da Andrea Degl’Innocenti in cui si affrontano e sviscerano alcuni dei temi fondamentali per capire la contemporaneità, in Italia e nel mondo.
“Soluscions! Risposte locali a problemi globali” è un podcast condotto da Daniel Tarozzi in cui ogni mese si affronta un argomento, concentrandoci su possibili soluzioni che si possano adottare nella vita di tutti i giorni.
In questo podcast Daniel Tarozzi affronta in ogni puntata un tema legato “all’Italia che Cambia”con uno o due ospiti d’eccezione che ci portano a contestualizzarlo e sviscerarne punti di forza e di debolezza.
Daniel Tarozzi e il “padre suo” Giancarlo Tarozzi si confrontano in questo podcast su “La vita l’universo e tutto quanto”, toccando temi fondamentali come il senso della vita, della morte, dell’esoterismo, della sessualità.
Molti dei nostri intervistati si sono sentiti ripetere “non funzionerà mai” quando hanno avviato i propri progetti di cambiamento. Li abbiamo richiamati a 10 anni di distanza, per scoprire come stanno andando i loro progetti.
Conosciamo bene i problemi: plastiche, inceneritori, corruzione, ma quali strumenti abbiamo per risolverli? Come possiamo costruire un mondo libero dai rifiuti? Scopriamolo con Manuela Leone e i suoi ospiti.
Daniel Tarozzi dialoga con pensatori e attori del cambiamento confrontandosi con loro sulla nostra percezione della realtà e su tutto quello che c’è oltre gli schemi e gli stereotipi ed ogni immaginario.
Femminicidi, sinodo e transizione verde: tre storie che mostrano come patriarcato, potere e industria convivano sotto narrazioni contraddittorie.
Inizia la Mare aperto 2025, la più grande esercitazione militare del Mediterraneo centrale, che coinvolge anche l’Isola. Parliamo poi della legge sul fine vita, di spopolamento dell fenomeno dello spiaggiamento della velella, è indice di benessere dei mari.
Italia sempre più attiva in Africa tra sostenibilità e geopolitica, mentre Musk inciampa in Wisconsin. Oslo e l’Europa spingono sulla transizione ecologica.
Negli ultimi 30 anni i gas serra in Liguria sono crollati di oltre il 60%. Ad aumentare però è la sensibilità dei cittadini liguri che si definiscono sempre più preoccupati per i cambiamenti climatici. Tutto ciò basta per invertire la rotta?
Le Pen condannata e fuori dai giochi per il 2027, mentre in Myanmar si teme per Aung San Suu Kyi. Intanto si accende il dibattito sul deep sea mining e cresce il protagonismo politico femminile in Africa.
Il terremoto in Myanmar ha devastato il paese, l’Italia ha fissato limiti sui PFAS nelle acque, Porsche ha abbandonato l’ampliamento del centro Nardò, e Estonia e Groenlandia affrontano sfide geopolitiche significative.
Caso decadenza della presidente Todde, con Pablo Sole di Indip. Sanità e emergenza liste d’attesa, offshore in Gallura e la prima scuola dei cani guida per persone cieche o ipovedenti.
Tra summit bellici, spyware governativi e tensioni africane, l’aria è densa: l’Europa si prepara, i servizi spiavano attivisti, e il Sud Sudan rischia un nuovo collasso.
Ogni volta che sostituiamo smartphone, computer, aspirapolvere o altri apparecchi elettronici generiamo nuovi RAEE – rifiuti elettronici. Prima di riciclare, occorrerebbe riparare, aggiustare, ma spesso sembra un’impresa impossibile. E’ proprio così? Scopriamolo in questo podcast in cui Daniel Tarozzi intervista Ugo Vallauri co-fondatore di The Restart Project.
Via, Vas, Vinca non sono solo meri strumenti burocratici, ma processi valutativi che coinvolgono gli stakeholders e se usati bene possono coinvolgere la cittadinanza nelle decisioni. Ne parliamo con il Prof. Aurelio Angelini.
In questa puntata cerchiamo di capire che cos’è il riciclo chimico e se può giocare un ruolo nell’economia circolare. Lo facciamo insieme a Janek Vahk, ricercatore e membro dello staff di Zero Waste Europe.
Come si costruisce una città a rifiuti zero? Ne parliamo con Rossano Ercolini, Goldman Environmental Prize nel 2013, e con Patrizia Lo Sciuto responsabile dell’accademia Rifiuti Zero del Mediterraneo.
L’acqua in bottiglia costa di più, ha un enorme impatto ambientale e una qualità spesso inferiore a quella del rubinetto. Eppure in Italia ne beviamo in grande quantità. Parliamo di acqua “confezionata”. Con Daniel Cascio e Danilo Pulvirenti.
Riuso, riparazione, upcycling si può fare molto di più. Ne parliamo con Danilo Boni.
L’alternativa all’Inceneritore? Esiste! Con Enzo Favoino.
A tutto sfuso, con Ottavia Belli: a responsabilità delle imprese sulla questione imballaggi è enorme, dalla etichettatura ambientale, al sovraimballaggio. La governance politica non incoraggia a la riduzione a monte degli imballaggi, che invece sarebbe prioritaria secondo la stessa normativa!