USAID taglia le borse di studio: 80 ragazze costrette a tornare in Afghanistan
Dopo il taglio dei fondi USAID molti programmi umanitari e di sviluppo hanno subito interruzioni o sono stati completamente chiusi. Milioni di persone senza il supporto essenziale che ricevevano da questi programmi, tra cui ottanta studentesse che ora saranno costrette a rientrare in Afghanistan.

Ottanta studentesse afghane, fuggite dal regime talebano per proseguire le scuole superiori in Oman, poiché in Afghanistan l’istruzione per le donne è severamente limitata, saranno costrette a rientrare a seguito dell’interruzione delle borse di studio finanziate dall’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale, USAID. Per loro questa era l’unica opportunità di proseguire il proprio percorso di formazione.
Dopo lo stop ai fondi le studentesse sono state informate del blocco dei finanziamenti e di conseguenza del loro imminente ritorno in Afghanistan entro due settimane. Questa prospettiva espone le giovani donne a gravi rischi, tra cui l’impossibilità di proseguire gli studi, le pressioni familiari per i matrimoni forzati e i potenziali pericoli legati alle loro scelte di vita. Le ragazze hanno lanciato un appello alla comunità internazionale, chiedendo protezione immediata, assistenza finanziaria e opportunità per continuare l’istruzione in paesi sicuri.
Questa situazione evidenzia le drammatiche conseguenze dei tagli ai finanziamenti per l’istruzione e la necessità di interventi urgenti per garantire il diritto all’educazione delle donne afghane. Non solo: tutto il mondo del non profit è rimasto scosso dalla notizia, perché ha un impatto significativo su numerose organizzazioni che operano per il bene comune a livello globale.
Cos’è USAID? USAID è l’agenzia governativa degli Stati Uniti responsabile dell’assistenza civile all’estero. Fondata nel 1961, il suo obiettivo è promuovere lo sviluppo economico, la salute, l’istruzione, la risposta alle emergenze sanitarie e le riforme democratiche all’estero. Negli anni USAID ha finanziato innumerevoli organizzazioni non governative direttamente o attraverso donatori internazionali, come UNHCR – l’agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite –, permettendo l’implementazione di progetti umanitari fondamentali in tutto il mondo.
Questo drastico cambiamento nell’approccio degli Stati Uniti all’assistenza estera e allo sviluppo internazionale segna uno spartiacque storico, che avrà con tutta probabilità conseguenze significative a carico delle comunità che dipendono da questi programmi.
Commenta l'articolo
Per commentare gli articoli registrati a Italia che Cambia oppure accedi
RegistratiSei già registrato?
Accedi