Gli Stati Uniti escono dagli accordi di Parigi: e se non fosse una cosa del tutto negativa?
Dopo la ratifica dell’uscita degli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi ci si chiede se oltre a essere un passo indietro nella lotta al cambiamento climatico non possa invece trasformarsi in un’opportunità.

L’uscita degli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi ha avuto un impatto significativo sulle dinamiche internazionali relative al cambiamento climatico. Tuttavia ci si chiede se l’eventuale disimpegno degli USA non possa rappresentare invece un’opportunità per accelerare l’azione climatica.
“Se da un lato il ritiro degli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi rappresenta un arretramento nella lotta al cambiamento climatico, dall’altro potrebbe favorire una maggiore coesione tra i restanti firmatari, liberi dall’ostacolo di un’amministrazione negazionista”. Secondo il giornalista Maurizio Bongioanni, il vuoto lasciato dagli Stati Uniti potrebbe essere colmato da altri attori internazionali più determinati a guidare la transizione ecologica.
Unione Europea e Cina possono così rafforzare il proprio impegno a trovare nuove soluzioni, riducendo la dipendenza dagli Stati Uniti nelle trattative internazionali. D’altronde l’assenza di un paese che non intende rispettare pienamente gli impegni potrebbe rendere più efficace l’accordo tra gli stati che invece lo prendono sul serio.
Se l’uscita degli USA è stata nel complesso un danno per la lotta al cambiamento climatico, “l’uscita degli Stati Uniti potrebbe paradossalmente rafforzare gli sforzi globali, lasciando spazio a chi è davvero impegnato nella lotta al riscaldamento globale”, ha concluso Bongioanni.
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