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7:29 14 Aprile 2025 | Tempo lettura: 2 minuti

Serbia: gli studenti marciano per giorni, il Presidente Vučić organizza una manifestazione pro-governo. Che succede?

Da mesi gli studenti universitari organizzano lunghe marce di protesta in tutta la Serbia, denunciando la corruzione e l’autoritarismo del presidente nazionalista Aleksandar Vučić. La miccia è stata il tragico evento che ha scosso Novi Sad il 1° novembre 2024, quando la tettoia della stazione ferroviaria è crollata, uccidendo diverse persone.

Autore: Redazione
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protesta serbia

In Serbia sono in atto marce studentesche che fanno parte di un movimento di protesta contro il governo del presidente Aleksandar Vučić. Le manifestazioni sono iniziate nel novembre 2024, dopo il crollo della pensilina della stazione ferroviaria di Novi Sad, che ha causato 16 vittime.

Da questo tragico evento sono state organizzate una serie di marce guidate principalmente da studenti universitari per denunciare la corruzione e la cattiva gestione dei fondi pubblici, in particolare legati a progetti infrastrutturali. Le proteste si sono rapidamente diffuse in oltre 400 città e paesi della Serbia, includendo azioni simboliche come blocchi stradali quotidiani durante l’orario del crollo e l’occupazione di incroci strategici a Belgrado. Inoltre, gli studenti hanno occupato le università e bloccato le sedi delle emittenti televisive pubbliche a Belgrado e Novi Sad, accusando i media di servilismo verso il governo.

Le richieste principali includono la pubblicazione dei documenti relativi alla ristrutturazione della stazione, l’azione penale contro i responsabili del crollo, il ritiro delle accuse contro i manifestanti arrestati e un aumento del 20% della spesa pubblica per l’istruzione superiore. Nonostante le dimissioni del primo ministro Miloš Vučević e del sindaco di Novi Sad, Milan Đurić, le proteste stanno continuando, con manifestazioni che hanno coinvolto centinaia di migliaia di persone.

Il presidente Aleksandar Vučić ha respinto le accuse di autoritarismo e ha attribuito le proteste a interferenze straniere, senza fornire prove concrete. E sabato 12 aprile ha organizzato una manifestazione a sostegno del suo governo, alla quale hanno partecipato oltre 50.000 persone provenienti da Serbia, Kosovo e Bosnia.

Le strade principali di Belgrado sono state bloccate al traffico e davanti al parlamento sono stati allestiti chioschi con fast food e bevande. Durante il comizio, Vučić ha respinto le accuse di autoritarismo e ha attribuito le proteste a interferenze straniere, senza fornire prove concrete. Ha inoltre promosso un nuovo movimento politico sotto l’egida del suo Partito Progressista Serbo, potenzialmente includendo i partner della coalizione di governo. Il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha espresso il suo sostegno tramite un messaggio video.​

Al momento la situazione in Serbia rimane tesa, con il governo che rafforza le misure di sicurezza, mentre gli studenti continuano a chiedere giustizia e riforme strutturali. Usando metodi pacifici e simbolici, come camminare per chilometri per farsi ascoltare, i partecipanti a queste marce danno dimostrazione di cosa sia una democrazia viva, soprattutto in un Paese dove il dissenso non è sempre ben visto.

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