Allarme PFAS a Torino. La Regione Piemonte blocca gli impianti inquinanti
Il settore manifatturiero di Torino è attualmente in allarme per la presenza di PFAS, sostanze perfluoroalchiliche negli scarichi industriali.

Torino è attualmente in allarme per la presenza di sostanze perfluoroalchiliche, i cosiddetti PFAS, nelle acque. SMAT, la Società Metropolitana Acque Torino, ha rilevato concentrazioni significative di PFAS nelle acque reflue industriali della città, in particolare del composto cC6O4, prodotto esclusivamente a Spinetta Marengo dalla Syensqo e rilevato nel 39% dei 200 campioni analizzati sul territorio, con una concentrazione media di 9,05 microgrammi per litro.
D’altronde anche un recente rapporto di Greenpeace ha evidenziato che oltre 70 Comuni piemontesi, inclusa Torino, presentano livelli significativi di PFAS nelle acque potabili: circa 125.000 persone, secondo le stime, potrebbero aver consumato acqua contaminata da PFOA, una molecola classificata come cancerogena per l’essere umano. Questa situazione ha portato le autorità locali e le associazioni ambientaliste a sollecitare interventi urgenti per eliminare le fonti di inquinamento da PFAS e garantire la trasparenza dei dati sulla contaminazione, al fine di proteggere la salute pubblica e l’ambiente.
La legge regionale del Piemonte 25/2021 ha stabilito dei limiti per le emissioni di PFAS negli scarichi pubblici e privati in acque superficiali, tuttavia molte aziende non sono ancora conformi a queste soglie. Per questo motivo la Città Metropolitana di Torino ha già iniziato a inviare lettere di revoca delle autorizzazioni ambientali integrate alle aziende non conformi, mettendo in allarme il settore manifatturiero.
Strategie per affrontare questa situazione ci sono: a livello industriale le aziende dovrebbero, oltre a cercare alternative più sicure nelle lavorazioni che richiedono questi composti, implementare filtri a carboni attivi o altre tecnologie per trattenere i PFAS prima dello scarico, sul piano istituzionale, oltre a norme più restrittive, sarebbe opportuno supportare le industrie nel passaggio a sostanze meno inquinanti, con incentivi alle aziende per alternative ecologiche.
A livello individuale invece possiamo fare acquisti consapevoli ed evitare prodotti che contengono PFAS, ad esempio alcuni tessuti impermeabili o padelle antiaderenti. Inoltre se si sospettano scarichi illegali o contaminazioni, possiamo segnalarli agli enti competenti, nel caso del Piemonte ARPA Piemonte e Comune di Torino. L’azione combinata di cittadini, aziende e istituzioni è fondamentale per riuscire a contenere il problema e proteggere la salute pubblica.
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