Abbonati. Sostieni l'informazione indipendente


Cose da sapere

Articoli fondamentali per comprendere problemi e soluzioni dell'Italia (e del mondo) che Cambia, cose importanti, cose da sapere.

I temi che trattiamo
In evidenza
Ambiente

Ambiente

Podcast

La redazione affronta e sviscera problemi e soluzioni del mondo contemporaneo, cercando di comprendere e interpretare la realtà in modo onesto e approfondito.

Ascolta
In evidenza
Soluscions

Soluscions

Ispirazioni

Storie, esempi, riflessioni stimolanti e replicabili per cambiare la propria vita e il mondo, per realizzare i propri sognie e apprezzare frammenti concreti di Italia che Cambia.

Leggi
In evidenza
Calabria sarai Tu

Calabria sarai Tu

Guide al cambiamento

Vuoi sapere tutto, ma proprio tutto su un determinato tema? Con le nostre guide al cambiamento puoi farlo scegliendo quanto e quando approfondire.

Leggi
In evidenza
Animali come noi: guida al benessere animale

Animali come noi: guida al benessere animale

Focus

Inchieste, reportage, approfondimenti verticali che - tra articoli, video, podcast e libri - ci aiutano a mettere a "focus" la realtà.

Leggi
In evidenza
Guerre nel mondo

Guerre nel mondo

La guerra è una guerra, è UNA guerra, è una guerra

Territori

Il giornalismo, quello vero, si fa consumandosi le suole delle scarpe per andare nei territori e toccare con mano problemi e soluzioni.

I portali territoriali
In evidenza

Sicilia


Gli strumenti del cambiamento

Bacheca cerco/offro

Per mettere insieme la domanda e l'offerta di cambiamento e costruire insieme il mondo che sogniamo.

Mappa delle realtà del cambiamento

Scopri le realtà incontrate durante i viaggi o segnalate dalla community ritenute etiche e in linea con la nostra visione.


Scopri italia che cambia
news
9:29 16 Aprile 2025 | Tempo lettura: 3 minuti

Media italiani e clima: dimezzate le notizie, avanzano le voci contro la transizione energetica

Il nuovo report Greenpeace sull’informazione climatica in Italia lancia un segnale d’allarme: nel 2024 le notizie dedicate al clima si sono dimezzate, mentre crescono le voci contrarie alla transizione ecologica.

Autore: Redazione
Salva
crisi

Nel 2024 l’attenzione dei media italiani sulla crisi climatica è diminuita drasticamente. Lo rivela uno studio realizzato dall’Osservatorio di Pavia per Greenpeace che ha analizzato i principali giornali e TG italiani: rispetto al 2023 sui quotidiani la quantità di notizie relative ai cambiamenti climatici è scesa del 47%, mentre del 45% nei telegiornali. Allo stesso tempo invece sono aumentate le pubblicità di aziende inquinanti, soprattutto del settore gas, petrolio e automotive.

Le narrazioni prevalenti si sono concentrate sui costi economici delle politiche climatiche, più che sulle conseguenze ambientali. Inoltre cresce la presenza di contenuti contrari alla transizione ecologica: 17% sui giornali, 19% nei TG. I politici, poi, in particolare i membri del governo, dominano il dibattito con posizioni spesso critiche verso le politiche UE, promuovendo alternative come il nucleare e opponendosi alla direttiva Case Green. Il risultato è un discorso pubblico sempre più polarizzato e reticente all’azione climatica.

Federico Spadini, responsabile della campagna Clima e trasporti di Greenpeace Italia denuncia questo forte calo di attenzione dei media italiani sulla crisi climatica e l’aumento della presenza pubblicitaria di aziende inquinanti. Questo, secondo Greenpeace, rischia anche di generare autocensura nei media, oscurando l’urgenza delle politiche climatiche, spesso messe in discussione dal governo Meloni. Greenpeace chiede di rompere l’alleanza tra aziende fossili, politica e media, ostacolo alla transizione ecologica.

In un momento storico in cui servirebbero maggiore consapevolezza, impegno e pressione pubblica, il silenzio dei media rischia di creare un vuoto informativo che rallenta o addirittura sabota la transizione ecologica. Non si tratta solo di una questione di quantità di notizie, ma di qualità dell’informazione, di responsabilità editoriale e infine anche di democrazia. Il fatto, poi, che crescano le “narrative di resistenza” alla transizione energetica è il sintomo di un discorso pubblico sempre più polarizzato, dove il pragmatismo rischia di diventare alibi per l’inazione.

Come ha osservato il magazine Valori, però, anche le aziende sembrano oggi meno interessate a comunicare i propri sforzi ambientali, segno che potremmo essere entrati nell’era del postwashing. Dopo anni di greenwashing — loghi dipinti di verde, slogan ecologici, e piani climatici “timidi ma mediatici” — ora molte grandi aziende, complice una lunga sequenza di crisi globali, sembrano non sentire più neanche il bisogno di fingere. Il marketing verde perde centralità, e lascia spazio a una narrazione in cui il messaggio dominante è: “non è più tempo di illusioni, bisogna tornare seri” — dove “serio” sembra equivalere a business as usual, armamenti, combustibili fossili e profitti a breve termine.

Tuttavia, come ha notato Giovanni Mori in una puntata di Io non mi rassegno +, il fatto che si parli meno di transizione ecologica nei media non è necessariamente un segnale solo negativo. In parte può essere anche il riflesso di una realtà che si sta finalmente muovendo: la transizione, pur con mille contraddizioni, sta accadendo davvero. E proprio per questo, entrano in scena anche gli aspetti più controversi, le scelte difficili, i conflitti. In altre parole, il dibattito sta passando (almeno in parte) dal “se farla” al “come farla”, e non tutto questo può passare per storytelling entusiasta.

Vuoi approfondire?

Ascolta le puntate di Io non mi rassegno + più dedicate alla transizione energetica.

Ascolta l'episodio correlato

Commenta l'articolo

Per commentare gli articoli registrati a Italia che Cambia oppure accedi

Registrati

Sei già registrato?

Accedi

Ultime news

tram

Il tram torna protagonista nelle città italiane

Un tempo i tram rappresentavano il cuore del trasporto pubblico in molte città. Oggi quel modello torna in auge come risposta alle sfide attuali della mobilità. Una nuova generazione di tram sta trasformando le città: entro la fine del 2024 sono previsti progetti per realizzare 250 chilometri di nuove linee tranviarie.

.
Associazione OIA'Daniela BartoliniFrancesco BevilacquaLodovico BevilacquaFilippo BozottiSara BrughittaCecilia CamisassaCinzia CatalfamoPaolo CigniniFabrizio CorgnatiSalvina Elisa CutuliValentina D'AmoraEleonora D'OrazioAndrea Degl'InnocentiLisa FerreliFilòAngela GiannandreaChiara GrassoIndipEzio MaistoSelena MeliFulvio MesolellaPaolo PiacentiniSusanna PiccinElena RasiaAlessia RotoloEmanuela SabidussiMarta SerraDaniel TarozziValentina TibaldiPaolo TiozzoBenedetta TorselloLaura TussiRoberto ViettiLaura Zunica

Italia che Cambia

L’informazione ecologica dal 2004

Italia che Cambia è il giornale web che racconta di ambiente, transizione energetica e innovazione sociale in Italia. Raccontiamo storie che ispirano e spieghiamo i problemi con approccio costruttivo. Offriamo strumenti concreti per chiunque voglia essere parte attiva di questa trasformazione. È il punto di riferimento per chi cerca esempi di sostenibilità, etica imprenditoriale e iniziative civiche che dimostrano che un altro mondo non solo è possibile, ma è già in costruzione.

Abbonati Registrati
Associazione OIA'Daniela BartoliniFrancesco BevilacquaLodovico BevilacquaFilippo BozottiSara BrughittaCecilia CamisassaCinzia CatalfamoPaolo CigniniFabrizio CorgnatiSalvina Elisa CutuliValentina D'AmoraEleonora D'OrazioAndrea Degl'InnocentiLisa FerreliFilòAngela GiannandreaChiara GrassoIndipEzio MaistoSelena MeliFulvio MesolellaPaolo PiacentiniSusanna PiccinElena RasiaAlessia RotoloEmanuela SabidussiMarta SerraDaniel TarozziValentina TibaldiPaolo TiozzoBenedetta TorselloLaura TussiRoberto ViettiLaura Zunica