Una marcia pacifica verso Gaza per fermare il genocidio. L’iniziativa francese (che si espande nel mondo)
Un movimento internazionale di cittadini organizza una marcia verso Gaza per chiedere la fine dell’assedio, mentre l’ONU denuncia la mancanza di cibo.

Da alcuni giorni sta circolando sui social un appello nato in Francia: si chiama March to Gaza ed è un invito a marciare, a piedi, verso Gaza per chiedere l’apertura della frontiera di Rafah e la fine dell’assedio. L’iniziativa, diffusa in Italia da Pressenza e che ha già raccolto adesioni da tutto il mondo, si organizza attraverso un gruppo Telegram e si propone come una risposta civile all’immobilismo dei governi di fronte a una crisi umanitaria senza precedenti.
Un’iniziativa che arriva all’incirca in concomitanza con l’annuncio da parte del Programma alimentare mondiale (WFP) – l’agenzia dell’ONU che si occupa dell’assistenza alimentare nel mondo – di aver esaurito tutte le sue riserve di cibo presenti nella Striscia di Gaza, dove Israele ha bloccato le consegne di aiuti umanitari dal 2 marzo, due settimane prima di riprendere la sua offensiva militare.
Qui sotto pubblichiamo la lettera aperta diffusa dal collettivo “Marcia verso Gaza”, che racconta le ragioni e lo spirito di questo movimento.
Lettera aperta alle ambasciate d’Egitto e di Israele
Francia, 09 aprile 2025
All’attenzione delle autorità diplomatiche della Repubblica araba d’Egitto e dello Stato d’Israele
E a tutti coloro che agiscono – o che dovrebbero agire
Noi, cittadini francesi e cittadini del mondo, donne e uomini liberi, provenienti da molteplici paesi, religioni, lingue e culture, vi scriviamo per annunciarvi che il popolo si solleva.
Di fronte all’inazione dei governi, di fronte alla sofferenza insostenibile del popolo palestinese, di fronte al blocco disumano imposto a Gaza, migliaia di persone, ovunque nel mondo, si organizzano per una marcia senza precedenti.
Una Marcia verso Gaza.
Marciamo per la vita. Marciamo per la dignità.
Marceremo fino al terminal di Rafah, con un solo obiettivo: aprire la frontiera, far entrare gli aiuti umanitari ed esigere la fine dell’assedio.
Questo movimento, inizialmente simbolico, diventa concreto. Delegazioni cittadine sono in corso di organizzazione in diversi paesi. Interi gruppi si preparano a raggiungere la frontiera egiziana di Rafah nelle prossime settimane. Se non reagite, noi arriveremo.
E se dovremo andare oltre, andremo fino in Cisgiordania, fino alle terre dove la colonizzazione illegale si estende ogni giorno.
Non porteremo armi: porteremo le nostre voci. Ma siate certi che non ci fermeremo.
Non vogliamo la guerra. Vogliamo la pace.
Ma poiché i nostri dirigenti non fanno il loro dovere, noi, il popolo, ci assumeremo le nostre responsabilità.
Speriamo che questa mobilitazione susciti un sussulto di coscienza.
Speriamo che ascoltiate questo appello e scegliate di non ostacolare la volontà dei popoli liberi.
Questa lettera è indirizzata a voi, ma sarà anche diffusa sui social network, nella stampa, in tutte le lingue possibili.
La Storia si scrive ora, e vogliamo stare dalla parte giusta.
Aprite la frontiera.
Liberate Gaza.
La pace è ancora possibile.
Le cittadine e i cittadini membri del collettivo Marcia verso Gaza
Per maggiori informazioni:
Gruppo Telegram: https://t.me/+JFHA6tuHU25kNzU0
Instagram: https://www.instagram.com/mtg_international_italia?igsh=eWxvb2c0dnkyYm90
Tik Tok: https://tiktok.com/@march.to.gaza_italia
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