Un mais OGM ha rafforzato un parassita che avrebbe dovuto debellare
Secondo uno studio appena pubblicato su Science, l’uso di mais OGM nel midwest in USA ha rafforzato il parassita che avrebbe dovuto debellare con gravi conseguenze per l’economia e l’ambiente.

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Doveva indebolirlo e invece lo ha rafforzato. È successo nei campi del Midwest della cosiddetta Corn Belt negli Stati Uniti dove, l’uso del mais OGM “Bt” ha rafforzato il coleottero che si doveva combattere, la diabrotica del mais, compromettendo pure l’efficacia della tecnologia OGM – che sta per Organismi geneticamente modificati.
È un nuovo studio pubblicato su Science, che riunisce 20 scienziati di 18 istituzioni mondiali guidati da Ziwei Ye della Renim University of China, a ribaltare – per chi lo avesse – l’entusiasmo sugli OGM. Se in un primo momento l’uso di semi OGM contribuisce a un aumento della resa delle colture e a una riduzione netta dell’uso dei pesticidi, con l’aumento delle estensioni di coltivazioni OGM si inverte il processo, l’efficacia diminuisce e i parassiti sviluppano una maggiore resistenza.
Gli OGM sono organismi il cui DNA è stato alterato tramite tecniche di ingegneria genetica per introdurre, eliminare o modificare specifici geni. Questa manipolazione consente di ottenere caratteristiche desiderate, come resistenza a parassiti, tolleranza a erbicidi o miglioramento nutrizionale. Il mais OGM è molto diffuso. Il mais infatti è una delle colture più diffuse tra gli OGM a livello globale. Viene spesso modificato per resistere a insetti – come il mais OGM Bt – o a erbicidi – come il glifosato – ed è ampiamente coltivato soprattutto in Stati Uniti, Brasile e Argentina.
Lo studio evidenzia anche le scelte poco consapevoli degli agricoltori che, guardando a un interesse immediato, non hanno tenuto conto delle implicazioni ambientali e delle conseguenze a lungo termine. È vero pure che spesso sono poco informati delle implicazioni dell’uso di questi sementi.
Secondo i ricercatori nel periodo compreso tra il 2014 e il 2016 gli agricoltori della Corn Belt hanno perso 1,6 miliardi all’anno ed è stata compromessa la catena alimentare con effetti che vanno anche oltre l’area geografica del Midwest. C’è anche il rischio che la tecnologia OGM diventi obsoleta nel giro di poco tempo. Ad allarmare è anche la resistenza dei parassiti e quindi l’uso massiccio di pesticidi e sostanze chimiche. In Canada l’uso è aumentato del 244% tra il 1994 e il 2021, a livello mondiale 15 volte in più dall’adozione degli OGM. A essere maggiormente utilizzato è il glifosato.
E l’impatto sulla salute? Non è semplice rispondere a questa domanda sicuramente come riporta Greenpeace «le colture OGM promuovono un modello di agricoltura industriale che incentiva l’uso di prodotti chimici nocivo alle persone, all’ambiente e alla vita animale».
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