La popolazione dei lupi è raddoppiata in Europa negli ultimi dieci anni
Con un aumento del 58% i lupi sono più che raddoppiati in Europa negli ultimi dieci anni. Uno studio appena pubblicato dimostra la grande capacità di adattamento di questo superpredatore fondamentale per il benessere dell’ecosistema.

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Secondo lo studio pubblicato su PLOS Sustainability and Transformation, il numero dei lupi in Europa è in espansione con una crescita esponenziale. Con un aumento del 58% in dieci anni la popolazione di questi animali è passata da circa 12.000 a oltre 21.500, dimostrando una grande capacità di adattamento. I lupi sono riusciti a espandere il proprio areale nella maggior parte dei Paesi Europei nonostante lo sfruttamento del territorio e l’alta densità abitativa.
Grazie alle tecniche di monitoraggio è stato possibile seguire in modo abbastanza dettagliato questa diffusione sebbene i dati non siano omogenei tra i vari territori. In 21 Paesi, infatti, le indagini sono complete perché interessano buona parte dell’areale noto del lupo, negli altri 13 i dati sono parziali. Di base le popolazioni più piccole nei territori della Germania, Belgio, Danimarca, Slovenia e Svezia sono maggiormente monitorate, mentre i gruppi più grandi dislocati in Bulgaria e Romania lo sono meno.
L’Italia risulta essere un caso significativo per la stima nazionale avanzata in grado di combinare rilievi sistematici sul campo e modelli di popolazione integrati su larga scala. In Danimarca, Finlandia, Germania, Scandinavia e nelle Alpi italiane è addirittura possibile identificare quasi ogni singolo lupo e conoscere il pedigree genetico della popolazione.
La presenza del lupo non sempre è ben vista, soprattutto dagli allevatori. Con il declassamento dello stato di tutela proposto dall’Unione Europea, da “strettamente protetto” a “protetto”, il lupo sarà cacciabile sempre più liberamente e legalmente. Sicuramente è necessario rivedere la gestione del lupo in Europa, ma spesso ai lupi vengono addossate colpe che non hanno. La speranza è che quanto è stato fatto negli ultimi decenni per proteggere questo animale non venga perso e che si continui a tutelare un predatore fondamentale per il benessere dell’ecosistema.
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