La metà delle emissioni mondiali di CO2 dipendono da 36 multinazionali
Dall’Arabia Saudita alla Cina, all’India, agli Stati Uniti. Sono 36 le multinazionali responsabili della metà delle emissioni climalteranti globali secondo Carbon Majors Report.

Ascolta l'episodio

La Cina ha un piano per “pompare” i consumi interni – 18/3/2025
Di uova che diventano oro negli USA, piani cinesi per rilanciare i consumi, navi che sversano rifiuti in mare e laghi svizzeri tornati cristallini.
Secondo l’ultima edizione di Carbon Majors Report, il database di informazioni che mette a confronto i dati di 169 aziende, produttori di petrolio, gas, carbone e cemento del mondo, metà delle emissioni mondiali di Co2 provengono da 36 aziende di combustibili fossili, tra queste Saudi Aramco, Coal India, ExxonMobil, Shell e numerose aziende cinesi. Insieme hanno prodotto carbone, petrolio e gas responsabili di oltre 20 miliardi di tonnellate di emissioni di Co2 nel 2023.
Saudi Aramco se fosse un paese sarebbe il quarto maggiore inquinatore al mondo, mentre ExxonMobil è responsabile più o meno delle stesse emissioni della Germania, il nono maggiore inquinatore al mondo.
Di queste 36 aziende, 25 sono statali – in questo elenco c’è anche Eni – e 10 hanno sede in Cina, il paese che da questo punto di vista inquina di più al mondo. Il carbone è stata la fonte del 41% delle emissioni conteggiate nel 2023, il petrolio del 32%, il gas del 23% e il cemento del 4%. Solo quest’ultimo è aumentato del 6,5% nel 2023. Carbon Majors Report include anche le emissioni storiche dal 1854 al 2023 e mostra come i due terzi delle emissioni di carbonio da combustibili fossili dalla Rivoluzione industriale provengono da 180 aziende, 11 delle quali non esistono più.
Carbon Majors ha svolto e svolge un ruolo fondamentale nel considerare i produttori di combustibili fossili responsabili degli impatti correlati al clima in contesti accademici, normativi e legali. I dati includono il contributo che hanno apportato alla temperatura superficiale globale, al livello del mare e all’aumento di Co2 atmosferica, e l’accertamento della responsabilità aziendale per le violazioni dei diritti umani correlate al clima.
I dati di Carbon Majors, ad esempio, sono stati utilizzati come prova a sostegno delle leggi approvate negli stati di New York e Vermont negli Stati Uniti, che cercano di ottenere un risarcimento dalle aziende di combustibili fossili per i danni climatici. I dati sono stati anche citati da gruppi legali a sostegno di potenziali accuse penali contro dirigenti di combustibili fossili e citati in azioni normative, come la denuncia di ClientEarth contro BlackRock per aver tratto in inganno gli investitori.
Commenta l'articolo
Per commentare gli articoli registrati a Italia che Cambia oppure accedi
RegistratiSei già registrato?
Accedi