Femminicidi, misoginia e inadeguatezza delle Istituzioni
In poche ore due femminicidi scuotono l’Italia. Sara e Ilaria sono due nuove vittime di uomini inadeguati e dell’assenza delle Istituzioni.

Sara Campanella e Ilaria Sula. Uccise a poco più di 24 ore di distanza e con molte analogie: ancora due vittime di femminicidio, di uomini incapaci di fare i conti con la propria inadeguatezza. Una lista sempre più lunga. Secondo i dati del Viminale il numero di donne uccise nel 2025 è di almeno otto fino all’8 marzo, ma a questi dati vanno aggiunti altre cinque donne vittime nelle ultime tre settimane.
L’omicidio di Giulia Cecchettin a novembre 2023 aveva scosso in maniera massiccia l’opinione pubblica e il dibattitto politico e mediatico, ma cosa è cambiato da allora? Ogni volta che una donna muore uccisa da un uomo, sembra purtroppo naturale e scontato andare alla ricerca di qualche errore commesso dalla vittima. Su alcune testate si legge che l’omicidio di Sara sarebbe collegato a un post che la vittima stessa aveva scritto, riconducibile secondo gli “esperti” a un forte desiderio di indipendenza.
“Mi amo troppo per stare con chiunque”. E ancora, “Sara non aveva denunciato”, “Non si era accorta del pericolo”. Come sottolinea l’associazione D.i.Re Donne in Rete contro la violenza in uno dei post pubblicati su facebook, si tratta di «dichiarazioni che tendono a colpevolizzare la donna evitando di centrare l’attenzione sul sistema preventivo inadeguato. Non servono narrazioni che giustificano. Servono istituzioni capaci di riconoscere i segnali della violenza, intervenire prima che sia troppo tardi e smettere di minimizzare i comportamenti persecutori come invaghimento non corrisposto. Serve un impegno concreto delle istituzioni. Serve smettere di chiedere alle donne di salvarsi da sole».
Dove sono le istituzioni? Come giustificare una così efferata violenza maschile? Perché si fa ancora fatica ad ammettere che i femminicidi sono conseguenza di una visione distorta dei rapporti tra uomini e donne? Sta facendo scalpore la serie Tv “Adolescence” che racconta il mondo degli Incel, giovani misogini che nutrono un odio crescente verso le donne da cui si sentono discriminati e rifiutati. Si è parlato di loro anche in occasione delle elezioni americane e di come Barron Trump avesse aiutato il padre ad ottenere il consenso da parte di questi giovani maschi.
La comunità degli Incel, da involuntary celibates, celibi non per scelta, cresce su forum, profili, canali, siti. Se non si interviene anche promuovendo un’educazione affettiva e sessuale la lista di femminicidi non avrà mai fine.
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