Il falco pescatore torna a nidificare a Tavolara dopo 50 anni
Dopo 50 anni, il falco pescatore è tornato a nidificare a Tavolara, in Sardegna. Oggi molte minacce per questa specie a rischio estinzione sembrano parzialmente risolte grazie anche all’istituzione di aree protette che offrono zone sicure per le soste migratorie e la riproduzione.

A Tavolara, in Sardegna, aveva nidificato l’ultima volta agli inizi degli anni ‘70. Oggi il falco pescatore, una specie a rischio a causa dello sfruttamento delle coste e di una persecuzione diretta, è tornato a nidificare nella scogliera dell’isola. Grazie ad un’attività di monitoraggio, il personale dell’Area Marina Protetta Tavolara – Punta Coda cavallo ha potuto individuare due coppie che hanno scelto di insediarsi nella zona A e nei pressi della base militare di Punta Timone, entrambe sotto stretta tutela ambientale e in cui la presenza dell’uomo è fortemente limitata.
Di solito il nido viene costruito su isolotti rocciosi o nelle falesie costiere. Una volta deposte le uova, la femmina non si sposta dal nido e viene alimentata dal maschio. La dieta è costituita per lo più da pesci. Una delle coppie di falco in Sardegna si è servita di un nido artificiale che era stato posizionato diversi anni fa nell’ambito di un progetto tra l’Area Marina e il Parco Regionale della Corsica.
La presenza del falco pescatore è senz’altro una buona notizia oltre ad essere un traguardo per la conservazione della specie. Il falco pescatore infatti è tornato a riprodursi in Italia, già in altre zone della Sardegna, nel Parco Naturale Regionale di Porto Conte e nell’Area Marina Protetta di Capo Caccia – Isola Piana, e in Maremma, grazie a progetti che puntano a diffondere la specie nelle aree di nidificazione di un tempo e che permettono di seguire i singoli individui tramite anelli di riconoscimento e alla ricostruzione dei loro spostamenti tramite Gps.
Commenta l'articolo
Per commentare gli articoli registrati a Italia che Cambia oppure accedi
RegistratiSei già registrato?
Accedi