Popoli indigeni incontattati in Ecuador: la Corte interamericana riconosce i loro diritti
Il governo dell’Ecuador dovrà assicurare la salvaguardia del territorio e il diritto dei popoli indigeni incontattati Tagaeri e Taromenane a vivere in isolamento.

La Corte interamericana dei diritti umani ha recentemente emesso una sentenza storica riconoscendo per la prima volta i diritti dei popoli indigeni incontattati – gruppi di popolazioni indigene che scelgono di vivere in isolamento e non hanno o hanno avuto pochissimi contatti con il mondo esterno – dell’Ecuador, in particolare delle comunità Tagaeri e Taromenane.
Lo Stato ecuadoriano ora dovrà proteggere il territorio di queste comunità e rispettare il loro diritto a rimanere isolate. La Corte ha inoltre riconosciuto la responsabilità dell’Ecuador per gravi violazioni dei diritti umani, tra cui il diritto alla proprietà collettiva, all’autodeterminazione, alla salute, al cibo, all’identità culturale e a un ambiente salubre.
In passato la Corte si era già espressa a favore dei diritti dei popoli indigeni dell’Ecuador. Nel 2012, ad esempio, aveva riconosciuto la violazione dei diritti della comunità Kichwa di Sarayaku – comunità della regione amazzonica –, a causa di attività petrolifere nel loro territorio senza previa consultazione e nel 2019 gli indigeni Waorani hanno vinto la causa contro il governo dell’Ecuador, che voleva mettere all’asta migliaia di ettari di foresta amazzonica affinché le compagnie petrolifere avviassero sondaggi finalizzati all’estrazione.
Questa recente sentenza però rappresenta il primo caso in cui un tribunale internazionale si pronuncia specificamente sulla salvaguardia di comunità indigene non contattate e sancisce il loro diritto a rimanere tali.
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