Scuole chiuse per allerta meteo: a Bologna è polemica fra genitori e istituzioni
Il Coordinamento dei presidenti dei Consigli d’istituto della Città metropolitana e di Bologna scrive una lettera al sindaco di Bologna contro la chiusura delle scuole in caso di allerta meteo.

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Ha fatto discutere la decisione del Comune di Bologna di chiudere le scuole per l’allerta meteo di venerdì 14 marzo. Ad essere contrario è in particolare il Coordinamento dei presidenti dei Consigli d’istituto della Città metropolitana, che aveva già criticato in passato questa modalità. Diverse infatti sono le lettere inviate nei mesi scorsi al sindaco, Matteo Lepore, al direttore dell’Ufficio scolastico provinciale, Giuseppe Antonio Panzardi, e all’assessora regionale all’Istruzione, Isabella Conti, per chiedere un confronto urgente ed evitare situazioni analoghe in futuro.
«Sappiamo bene quanto sia complesso assumere decisioni avendo a mente le possibili conseguenze materiali e morali sui cittadini di cui si ha la responsabilità. Ma, come abbiamo avuto già modo di evidenziare nella nostra missiva inviata ad ottobre 2024, per la quale ancora attendiamo riscontro, ci corre l’obbligo ripetere che riteniamo ingiusto chiedere sempre alla scuola, per prima, di rinunciare al suo ruolo educativo nei confronti dei giovani che la popolano e che la considerano come fosse la loro casa», scrive Cosmo Damiano Modugno dell’IC 18 di Bologna, a nome del Coordinamento dei presidenti dei Consigli d’istituto.
Secondo il Coordinamento è necessario creare un tavolo di confronto fra i portatori di interessi pubblici e privati per comprendere come comportarsi nel caso si ripetano le emergenze vissute e aggiornare la delibera regionale che regola il calendario scolastico, anche considerando l’obbligo di destinare allo svolgimento delle lezioni almeno 200 giorni.
Con un’allerta meteo rossa le scuole vanno chiuse. Non ha dubbi il sindaco di Bologna, Matteo Lepore che sottolinea «i sindaci sono chiamati ad adottare piani che limitino gli spostamenti delle persone. A fronte di scenari gravi e diffusi non possiamo fare provvedimenti a macchia di leopardo, vanno ridotti gli spostamenti. E quindi le scuole vanno chiuse. […] Semmai dobbiamo mettere in campo un piano di adattamento ai nuovi fenomeni climatici. Questo è fondamentale anche per le scuole, più il territorio è sicuro e adattabile e meno saranno necessari provvedimenti speciali. Ma finché non si fanno questi interventi, dovremo continuare ad adottare misure straordinarie».
Sicurezza climatica ed educazione sono due bisogni fondamentali degli esseri umani e delle società contemporanee. Tenerli assieme non è sempre facile, specialmente in un’epoca in cui l’allerta meteo è sempre più frequente: per questo, di fronte all’aggravarsi della crisi climatica, è fondamentale ampliare i luoghi e le modalità di confronto fra i diversi attori sociali.
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