Addio a Fulco Pratesi, il fondatore del WWF Italia
È morto a Roma Fulco Pratesi, il fondatore del WWF Italia. Ha dedicato la sua vita alla protezione della natura e alla tutela degli animali.

Fu la visione di un’orsa con i cuccioli, che gli si parò di fronte durante una battuta di caccia – una passione giovanile – in Turchia, a “stravolgere” la sua vita e decidere di contribuire alla conservazione della natura. Vendette il fucile, acquistò una macchina fotografica e fondò il WWF in Italia quasi sessanta anni fa. Fulco Pratesi, architetto, giornalista, autore, disegnatore, dopo un ricovero di 10 giorni in un ospedale romano, l’1 marzo è morto lasciando ancora vivo il messaggio che lo ha accompagnato in tutti questi anni: “Conoscere, amare e difendere la natura”.
È stato a lungo Presidente del movimento ambientalista da lui fondato, Direttore Responsabile dello storico magazine Panda, parlamentare dal 1995 al 1997 con i Verdi, ma soprattutto esempio vivente di ecologismo attivo e guida per un’intera generazione di naturalisti. Con il suo motto, infatti, ha contribuito ad una vera e propria rivoluzione culturale. Ha pubblicato una dozzina di libri e curato decine di pubblicazioni anche per ragazzi, trasmettendo la sua grande passione per piante e animali a milioni di italiani attraverso testi accattivanti e disegni dal tratto unico.
Quando venne a conoscenza della nascita del World Wildlife fund in Svizzera decise di fondare la sezione italiana e, nonostante la risposta “Ma dovrà trovare lei i soldi necessari al progetto”, una famiglia e quattro figli, riunì alcuni amici nel suo studio di architetto per fondare il WWF Italia. Nacque nel 1966 con pochi soldi e tanto entusiasmo.
Grazie alla prima azione furono acquisiti i diritti di caccia della laguna di Burano e si diede il via alla nascita dell’Oasi di protezione e del “modello Oasi” che contraddistingue il WWF Italia dagli altri WWF nel mondo. Oggi il movimento gestisce o è proprietario di oltre 100 aree con 27.000 ettari di natura. Con un vero e proprio crowdfunding ante litteram, nel 1985 tramite l’Associazione raccolse oltre 600 milioni di lire per l’acquisto dell’area di Monte Arcosu, con l’obiettivo di salvare il cervo sardo dal bracconaggio e dall’estinzione.
Fulco Pratesi è stato determinante anche per la nascita del sistema di Parchi nazionali attraverso studi, piani e la spinta all’approvazione della legge quadro sulle aree protette del 1991. Il WWF è stato il suo quinto figlio, come lo ha spesso definito, e ha trasformato un sogno che all’epoca era di pochi – protezione della natura, tutela degli animali – in una realtà consolidata.
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