Spazio e movimento
Spazio movimento nasce dalla voglia e dall’esigenza dell’artista Marilena Pitturru di dare uno spazio di espressione libero alle donne artiste, ché nel corso della storia sono sempre state una minoranza. Questo è avvenuto sia per la damnatio memoriae che hanno subito nella ricostruzione della storia dell’arte, sia perché gli spazi erano limitati, ovvero i luoghi intesi non solo come spazio fisico di esposizione ma come occasione e possibilità di carriera. Ora, in questi ultimi vent’anni grazie anche a tantissime studiose che hanno ripreso la questione femminile nell’arte e hanno quindi riscritto quella che era la storia dell’arte, abbiamo conosciuto delle figure che appunto prima sono state volutamente nascoste e regalate all’ambito delle arti minori.
Marilena ha sentito l’esigenza di dedicare il suo spazio alla ricerca artistica femminile proprio per cercare di colmare questo divario, ma soprattutto per permettere alle donne di crearsi un’autocoscienza e una formazione su quelli che sono i loro diritti tramite il linguaggio dell’arte. Accade nel 2016 quando Spazio movimento, da studio dell’artista, si trasforma: non solo è il laboratorio di Marilena, ma diventa anche spazio espositivo, con il primo curatore che è stato Efisio Carbone, e successivamente, fra il 2017 e 2018 con la mia curatela.
Possiamo dire che dal 2018 portiamo avanti una ricerca sulle opere e tematiche del femminile, e che le artiste che ci interessano di più sono quelle che si occupano di tematiche femminili legate chiaramente alle minoranze, agli ultimi, a chi subisce violenza, ricatto psicologico o morale, manipolazioni, e a tutto ciò che è ambito familiare: il rapporto madre e figlio, donna e donna, donna e uomo. Insomma, tutto ciò che include la sfera dell’intimo e delle relazioni.
Ultimo aggiornamento del 13 Settembre 2024