PeaceLink
PeaceLink è un’associazione di volontariato nata su rete telematica che promuove dal 1991 la cultura della solidarietà e dei diritti umani, l’educazione alla pace, la cooperazione internazionale, il ripudio del razzismo e della mafia, la difesa dell’ambiente e della legalità e che offre una alternativa ai messaggi proposti dai grandi gruppi editoriali e televisivi.
PeaceLink significa “legami di pace”.
I principi a cui si ispira l’Associazione sono: la promozione della cultura della solidarietà in tutte le sue forme, la difesa dei diritti umani, l’educazione alla pace, il coordinamento informativo delle attività di volontariato, la cooperazione internazionale, il supporto ad azioni umanitarie, la sensibilità alle questioni del disagio e della sofferenza, il ripudio del razzismo e della mafia, la difesa dell’ambiente, la cultura della legalità e dei diritti civili, in particolare i diritti telematici, i diritti all’espressione multimediale del pensiero e i diritti al pluralismo informativo.
La strategia di PeaceLink è quella di promuovere:
- conoscenza
- consapevolezza
- partecipazione
- cittadinanza attiva
- empowerment
- azioni di cambiamento, anche attraverso il consumo critico
Il metodo a cui PeaceLink si ispira è quello della nonviolenza, che prevede la non cooperazione con il potere quando mette in atto azioni ingiuste.
PeaceLink è composta da una rete decentrata di Nodi locali (http://nodi.peacelink.net) che, agendo in linea con i principi e gli scopi dell’Associazione, la rappresentano negli ambiti provinciali e/o regionali, fornendo, ove possibile, sostegno e supporto tecnologico a comitati ed associazioni locali.
La mission di PeaceLink si struttura mediante azioni di informazione per favorire conoscenza critica, cittadinanza attiva, empowerment e resistenza nonviolenta all’ingiustizia. PeaceLink agisce mediante Campagne Nazionali, ossia piani di attività contraddistinti da una denominazione. Attualmente PeaceLink è impegnata su varie questioni fra cui:
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attuazione della Costituzione che all’art.11 prevede il “ripudio della guerra”
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la campagna ICAN (premio Nobel per la Pace 2017) per la messa al bando delle armi nucleari
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educazione alla pace
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riduzione delle spese militari a favore delle spese civili
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divieto di vendita di armi all’Arabia Saudita, alle nazioni che violano i diritti umani e alle nazioni in guerra (in attuazione della legge 185/1990)
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taglio degli F-35 (cacciabombardieri molto costosi e a capacità nucleare)
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divieto di transito e sosta nei porti italiani di mezzi a propulsione nucleare
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ecoriconversione e didattica per lo sviluppo sostenibile (Agenda Onu 2030)
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sostegno ai movimenti di base della società civile impegnati contro TAV, TAP, trivellazioni, ecc.
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costituzione di parte civile nei processi ILVA e abolizione dell’immunità penale per chi gestisce oggi lo stabilimento
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solidarietà ai migranti in quanto esseri umani dotati dei diritti sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, primo fra tutti il diritto alla vita
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sostegno ad interventi in emergenze umanitarie (come quella in atto nello Yemen)
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sostegno a progetti di cooperazione umanitaria (come quello della dottoressa Chiara Castellani, nel Congo RD) e collaborazione con i missionari che accolgono i bambini di strada (come padre Kizito in Kenya)
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collaborazione con movimenti a tutela dei nativi e della foresta Amazzonica (collaborazione con i missionari comboniani come padre Dario Bossi)
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recupero della memoria storica, pedagogia della Resistenza.
Alessandro Marescotti, Presidente di PeaceLink, in un’intervista afferma che “rete e realtà sono complementari e la rete contribuisce a rendere “visibile” il volontariato sociale.”
Ultimo aggiornamento del 03 Gennaio 2023