Karalettura
Nel cuore del quartiere Marina, a Cagliari, è presente una biblioteca che ospita libri in tantissime lingue, soprattutto cirillico, nata per offrire agli stranieri e agli stessi italiani un’occasione di incontro e di scambio culturale. Nel 2011 è diventata anche una biblioteca di piazza grazie a un progetto dedicato alle donne dell’Europa dell’Est.
Nata con l’intento di offrire un luogo di scambio culturale ai cagliaritani e ai numerosi stranieri residenti nella Marina, la dissoluzione dell’Unione Sovietica e la conseguente migrazione soprattutto femminile, ne ha segnato l’evoluzione. Donne russe, bielorusse, ucraine, moldave, kirghise, ma anche rumene, si sono spostate in cerca di lavoro, trovandolo all’interno delle famiglie italiane come badanti o collaboratrici domestiche. Al pari di molte altre città, anche Cagliari è da tempo meta di tali migrazioni.
Una presenza per certi versi invisibile, che però non ha lasciato indifferenti i mediatori di pace di Genti de mesu, le psicologhe de La Malince e gli appassionati lettori di Karalettura. «Abbiamo immaginato quanto dovesse essere difficile per queste donne trovarsi in una realtà tanto diversa dalla loro, peraltro con una conoscenza scarsa o nulla dell’italiano e senza avere neppure un libro da leggere», racconta Francesca Casula. «Da questa consapevolezza è nata l’idea di inclusione, di offrire il conforto della lettura con testi nella loro lingua, che sono stati anche il mezzo per socializzare e farle sentire accolte».