Jepis di Giuseppe Rivello
Jepis Bottega è una bottega fuori dalla norma: è il luogo dove Giuseppe, il suo ideatore e l’anima di Jepis, e i suoi amici e collaboratori si mettono «al lavoro ogni giorno con la consapevolezza che creare, raccontare e ricreare vuol dire attivare idee e scintille per generare ciò che non è ancora stato realizzato». Non una comune bottega artigiana, nella sua bottega le idee da bit divengono realizzazioni, e i suoi lavori danno voce a «donne e uomini che hanno l’esigenza di domare e nutrire il pensiero modellando le cose del mondo».
Una bottega dove «fare impresa è fare cultura»: una bottega artigiana, ma anche una saletta con circa 15 posti a sedere e una libreria. Il Lato Alpha e il Lato Beta dove ci si dedica alle storie, a quelle ancora da raccontare e a quelle già raccontate. Un luogo dove ci si dedica al design, all’immaginazione e alla fruizione di contenuti che ispirano: un esempio e da esempio per non avere limiti, per ritrovare e trovare la propria essenza, per comprendere a pieno che nella vita non c’è nessuna fine e nessun inizio, perché tutto muta. E chiunque entri da Jepis Bottega lo sa bene: all’interno di queste mura con pareti colorate e tappezzate di libri e idee, si crea di tutto e ci si trasmettono valori e opportunità; libri, documentari, foto, podcast, prodotti manifatturieri, quaderni, shopper, nulla è lasciato al caso, tutto ha un perché.
A chi chiede «Perchè nasce una bottega?», Jepis risponde:
«Perchè gli uomini che la vivono hanno bisogno di uno spazio per fare cose belle.
Perchè le idee devono essere pensate, realizzate e poi ripensate.
Perchè gli uomini che hanno una maestria hanno il dovere morale di esercitarla e di migliorarla.
Perchè la forza della dedizione non appartiene solo al passato, in questo presente così “veloce” ci salviamo facendo le cose nel migliore dei modi possibili.
Perché se hai un seme in mano non puoi evitare di affidarlo alla terra».