Guardaroba Popolare
In circolo ci sono talmente tanti vestiti che può esistere un luogo in cui prenderli gratuitamente. Esiste (e lavora senza sosta) a Cagliari, si chiama il Guardaroba Popolare ed è un punto di non-vendita in cui la roba, è gratis. Il progetto sfida il concetto tradizionale di valore e consumo nel settore della moda, mostrando le storture di un mondo in cui il fast fashion inquina e sfrutta risorse umane e ambientali per la produzione di abiti di cui in realtà, non ci sarebbe bisogno.
Il Guardaroba Popolare nasce nel 2020 in una Cagliari impegnata da un lato a contenere il contagio da coronavirus, dall’altro a evitare che l’isolamento sociale imposto trasformasse le collettività in un’insieme di individui sconnessi. Fra le varie realtà al lavoro per mantenere viva la comunità, c’era Mutuo Soccorso Casteddu. Raccolta, smistamento e consegna di beni di prima necessità, spesa a domicilio, vicinanza e presenza dai quartieri per i quartieri: attraverso pratiche di solidarietà e mutualismo, un centinaio di persone volontarie hanno costruito una rete in grado di trasformare l’isolamento in arcipelago di comunità. Tra le isole minori (oggi realtà radicata in città) nate dal percorso di Mutuo Soccorso Casteddu, c’è il Guardaroba Popolare.
L’idea è sorta all’interno dell’assemblea cagliaritana di Potere al Popolo, tra le fila dei volontari del Mutuo Soccorso. Alla base, la volontà sia di offrire una risposta concreta alla necessità specifica di abiti, scarpe, lenzuola e altri tessili, che di provare con l’azione a creare cambiamento, mettendo in discussione – e in crisi – l’industrializzazione della moda e il fast fashion. In che modo? Dimostrando l’ipocrisia di un sistema che continua a produrre e sfruttare nonostante un’eccedenza tale da permettere l’esistenza di un luogo in cui vestiti e tessili in ottimo stato, sono gratis.
Ultimo aggiornamento del 13 Settembre 2024