La Fondazione gestisce il Museo della Memoria Ferramonti di Tarsia, nato nel 2004, ha il chiaro intento di conservare la memoria storica, preservare e diffondere il patrimonio storico, del campo di concentramento di Ferramonti, il più grande campo di concentramento italiano costruito dal governo fascista a seguito delle leggi razziali. Aperto nel giugno del 1940, a Ferramonti furono internati gli ebrei stranieri presenti sul territorio italiano ma anche ebrei italiani, antifascisti italiani e stranieri, gruppi di cinesi e profughi politici. Passato alla gestione del comando alleato dopo l’8 settembre, fu sgomberato definitivamente nel settembre 1945.

Dopo decenni di abbandono, distruzione e saccheggi, all’inizio degli anni Novanta ha inizio il recupero della struttura grazie al lavoro dello storico Francesco Folino e alla collaborazione delle istituzioni pubbliche. Vengono così ristrutturate due baracche, che oggi ospitano una sala convegni e il Museo inaugurato il 25 aprile 2004.

Al suo interno un percorso si snoda tra gli antichi padiglioni ristrutturati ed espone l’ingente collezione del museo: documenti ufficiali, schede della polizia, lettere dei familiari, oggetti personali e ancora le fotografie degli internati, i disegni e i video.

Il museo è aperto, su appuntamento, tutti i giorni della settimana inclusa la domenica. Tutte le aree sono accessibili alle persone con disabilità motorie, l’ingresso è gratuito mentre per l’assistenza della guida durante il percorso è previsto un contributo di € 1,00 a visitatore.

Il Museo è sede di incontri ed eventi dedicati alla Shoah, della Resistenza e più in generale alle tematiche della memoria.

Questa realtà è stata mappata grazie al progetto Ponti: cultura e teatro per la cittadinanza attiva promosso da CCO – Crisi Come Opportunità. Scopri di più.