
Dopo anni di ombre, silenzi, indagini archiviate ed esposti, a Olbia la gestione del complesso di discariche di Spiritu Santu finisce a processo. Ce ne parla Angela Deiana Galiberti in questa inchiesta Indip.
Fatti che le persone Non sanno Utili per la propria vita. Questa definizione, semplice e banale, spesso viene dimenticata. Eppure - se applicata - aiuta a discernere. In questa sezione vi proponiamo fatti UTILI davvero per cambiare noi stessi e il mondo
Dopo anni di ombre, silenzi, indagini archiviate ed esposti, a Olbia la gestione del complesso di discariche di Spiritu Santu finisce a processo. Ce ne parla Angela Deiana Galiberti in questa inchiesta Indip.
Francesco Romizi dell’Associazione Medici per l’Ambiente fa il punto sulle ultime novità nell’ambito della lotta ai PFAS, i composti chimici dannosi per la salute che stanno contaminando acque e suolo in molte zone d’Italia e d’Europa.
I dati su mortalità, ospedalizzazione e incidenza tumorale nella Terra dei Fuochi, in Campania, confermano un’emergenza sanitaria legata all’inquinamento ambientale. Interventi immediati di bonifica e prevenzione sono essenziali per tutelare la salute della popolazione.
Dopo 70 anni di esercitazioni militari senza valutazione ambientale, l’Esercito presenta la documentazione per ottenere la VINCA a Teulada. Un risultato ottenuto grazie ai ricorsi e alla mobilitazione delle associazioni.
A Samatzai, in un terreno vicino alla collina dei veleni, l’arsenico supera di tre volte i limiti. Mentre il processo per disastro ambientale prosegue, Heidelberg Materials impugna l’ordinanza sulle bonifiche, rischiando di allungare i tempi del ripristino.
L’Italia è stata condannata dalla Corte Europea di Strasburgo per i ritardi e le omissioni nel caso Terra dei fuochi: entro due anni dovranno essere adottate misure per affrontare l’inquinamento e informare i cittadini sui rischi per la salute.
Uno studio dell’associazione dei Medici per l’Ambiente spiega e quantifica le conseguenze sulla salute e i costi dell’inquinamento atmosferico, suggerendo anche azioni per ridurne l’impatto.
Ce ne sono oltre duemila in Italia e spesso sono considerate un’alternativa ecologica al consumo di acqua in bottiglia. Ma le case dell’acqua hanno un impatto ambientale notevole e non sempre sono una buona soluzione.
Una massiccia moria di pesci in un allevamento ha trasformato uno scenario idilliaco in un caso emblematico di gestione critica dell’acquacoltura e fragilità ambientale, sollevando interrogativi sul futuro dei nostri mari.
I botti di Capodanno portano con sé un lato oscuro spesso ignorato: lo stress per gli animali, i danni ambientali e i rischi per la sicurezza.
La plastica rappresenta uno dei materiali più inquinanti per il nostro pianeta. Non riciclabile per il 99%, essa sta mettendo a rischio oceani e interi territori. Come fare? L’associazione Plastic Free Onlus s’impegna per trovare una soluzione a questo grave problema. Grazie a progetti ed eventi organizzati su tutto il territorio italiano ed estero, vuole sensibilizzare sull’inquinamento da plastica, coinvolgendo cittadini, enti e istituzioni.
È stato calcolato che circa 50.000 persone all’anno perdono la vita a causa di patologie generate dalle emissioni degli allevamenti intensivi. La pianura padana è la zona del paese in cui il problema è più acuto. Ma un team di associazioni ha presentato una proposta di legge per una transizione agro-ecologica del comparto zootecnico nostrano.
“Acque senza veleni” è la nuova spedizione di Greenpeace che sta girando l’Italia. L’obiettivo? Raccogliere campioni di acqua potabile alla ricerca di PFAS e realizzare la prima mappatura indipendente di queste sostanze pericolose per la nostra salute e ancora poco conosciute. In occasione della sua visita in Liguria abbiamo avuto modo di parlare nuovamente con Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna inquinamento di Greenpeace Italia.
Nata nel 2019, Plastic Free è un’associazione di volontariato diffusa in trentadue paesi in tutto il mondo con l’obiettivo di stimolare la consapevolezza sulla corretta gestione dei rifiuti e l’inquinamento da plastica. A Caltanisetta il 28 settembre è in programma un’attività di cleanup. Ci sarete anche voi?
Case green o abitazioni a emissioni zero sono uno dei prossimi obiettivi fissati dall’Unione Europea per rendere gli immobili sempre più efficienti sul piano energetico. Ma come rendere la propria casa green quando si è in affitto? Vediamo qualche consiglio utile e alla portata di tutti grazie anche al contributo di Benedetta Gaglioppa, esperta di sostenibilità degli edifici.
Fra pochi giorni si torna sui banchi di scuola e il Gruppo Educativo Zero Pfas del Veneto non si fa trovare impreparato. Per il settimo anno infatti verrà proposto il percorso di cittadinanza attiva One Health, che ha l’obiettivo di accompagnare studenti e studentesse di una quarantina di istituti veneti in un’analisi integrata che parte dalla contaminazione delle risorse idriche per parlare di scienza, di salute, di natura, di società e di crisi ambientale.
Quanto sappiamo delle cause e degli effetti sulla salute dell’inquinamento indoor? Si crede che non esista luogo più sicuro di quello in cui si abita, ma in realtà sono numerosi e poco conosciuti i fattori di rischio nei cosiddetti ambienti confinati, in cui trascorriamo la maggior parte del nostro tempo. Quali sono le possibili soluzioni? Scopriamone alcune.
La vicenda dell’ex Ilva di Taranto e la libertà di stampa e d’informazione hanno molto in comune. Ricordata anche dal Presidente Mattarella di recente, tale libertà sembra non vigere nella città pugliese, dove diritti, dati e informazioni sono nascosti per tutelare l’interesse di chi trae profitto da quella che è stata definita dall’ONU “zona di sacrificio”. Vi sono però alcune eccezioni, come l’eccellente lavoro d’inchiesta che sta svolgendo la giornalista Rosy Battaglia.
Il mare in Sicilia su 25 punti testati risulta inquinato o fortemente inquinato secondo i campioni forniti da Goletta Verde. Tra questi il lungomare di Aci Trezza, famoso per i suoi faraglioni e per essere stato il paese dei Malavoglia di Verga, diventato da quest’anno un “osservato speciale” per una situazione di criticità ormai cronica che da decenni non è mai stata risolta.
L’emergenza PFAS si sta diffondendo in maniera sempre più capillare e dal Veneto sta raggiungendo altre zone d’Italia, fra cui anche la Val di Susa. Sono diversi gli studi e le raccomandazioni di comitati e personale medico che sospettano correlazioni fra i cantieri TAV e la diffusione nelle falde acquifere – ma anche nell’atmosfera e nel suolo – di agenti inquinanti, fra cui appunto i PFAS.