
Grazie a un processo partecipato con la comunità di Altofonte sono nate le linee guida per la prevenzione degli incendi. Un progetto pilota che può essere replicato in altre aree del territorio regionale.
Fatti che le persone Non sanno Utili per la propria vita. Questa definizione, semplice e banale, spesso viene dimenticata. Eppure - se applicata - aiuta a discernere. In questa sezione vi proponiamo fatti UTILI davvero per cambiare noi stessi e il mondo
Grazie a un processo partecipato con la comunità di Altofonte sono nate le linee guida per la prevenzione degli incendi. Un progetto pilota che può essere replicato in altre aree del territorio regionale.
Un gruppo di attivisti e attiviste per l’ambiente aveva occupato l’ex Ostello Cielo D’Alcamo, nell’omonima città siciliana. Il luogo era diventato uno spazio sociale e un presidio di vigilanza contro gli incendi. A inizio ottobre però lo spazio è stato sgomberato.
Incendi e cambiamenti climatici sono due fenomeni strettamente collegati. Oltre a ripensare il nostro stile di vita per provare ad arginare la crisi climatica è necessario adottare soluzioni urgenti per contenerne gli effetti. Una di esse può essere l’analisi tattica degli incendi, un metodo che consente di prendere decisioni informate in tempo reale e limitare così i danni del fuoco.
Il cambiamento climatico odierno, causato principalmente dalle attività umane, si distingue per la sua rapidità rispetto ai cicli naturali del passato preistorico. In Sardegna l’aumento delle temperature e delle precipitazioni irregolari minaccia la conservazione del patrimonio archeologico, accelerando fenomeno come l’erosione e intensificando i danni da incendi boschivi. La paleoclimatologia offre preziose informazioni per comprendere queste dinamiche e proteggere il patrimonio culturale in un contesto di rapidi cambiamenti ambientali. Ce ne parla Sara Demurtas Corona, archeologa e divulgatrice.
Dal primo gennaio 2024 in Sardegna si contano già oltre 5mila ettari bruciati dagli incendi. Il fuoco però è anche un elemento essenziale per la vita, con una simbologia universale e ambigua che combina ferocia e rassicurazione. In questo articolo la nostra Marta “Jana sa Koga” Serra, antropologa, studiosa di pratiche ancestrali dell’isola e curatrice della rubrica sull’esoterismo in Sardegna, ci racconta un’elemento che se da un lato – soprattutto d’estate – fa paura, dall’altra necessita di una nuova comprensione.
VAB Campania è impegnata da anni nella salvaguardia e la protezione degli ambienti naturali, non solo della Campania, ma di tutta Italia. Il focus – come dice anche il nome – è quello della vigilanza degli incendi boschivi, ma questa realtà si occupa anche di sorveglianza sismica, di rischio idrogeologico ed effettua servizio di protezione civile.
Nel corso degli ultimi tre mesi la Sicilia ha visto andare a fuoco ettari di territorio. I roghi hanno provocato anche sfollamenti e morti in alcune località della provincia palermitana. La rabbia e lo sconforto hanno smosso tanti cittadini che si sono riuniti per chiedere giustizia e maggiore impegno e preparazione alle istituzioni, molto spesso inerti di fronte a “emergenze” ormai sempre più prevedibili.
Da diversi giorni in Sicilia si registrano temperature record con punte che arrivano anche tra i 46 e i 47°. Le conseguenze sono devastanti tra incendi e blackout energetici in molti quartieri delle grandi città e di paesi più piccoli completamente al buio e senza acqua anche per 29 ore consecutive.
Siccità, grandinate, trombe d’aria e alluvioni sono aumentate sensibilmente, ma anche frane, incendi e ondate di calore continuano a provocare danni ed elevare il livello dell’emergenza. L’Osservatorio CittàClima di Legambiente restituisce una fotografia del 2022 davvero preoccupante, con un susseguirsi di eventi climatici estremi che richiede decisioni politiche forti e definitive.
Asini e cavalli sopravvissuti al gravissimo incendio che ha colpito il bosco di Calaforno l’anno scorso rischiano di finire al macello. Questa è solo la punta dell’iceberg di una cultura alimentare siciliana poco responsabile e troppo legata a logiche di profitto, alimentata anche da una politica che non ha la capacità né la volontà di cambiare le cose.
Nella Piana di Gela, grazie al sogno di un gruppo di ragazzi, nel 2017 è nato Geloi Wetland, un progetto di tutela sostenuto dalla fondazione tedesca Stiftung pro Artenvielfalt. Biodiversità, acqua, natura selvatica, coltivazioni variegate, food forest, riduzione del pascolo e del bracconaggio sono solo alcune delle attività proposte a Geloi Wetland.
Anche quest’anno una parte di Sicilia è andata a fuoco: ettari di patrimonio boschivo distrutto con la compiacenza di una classe politica che, pur riconoscendo la dolosità e la prevedibilità di molti degli incendi registrati, continua a posticipare l’attuazione delle misure necessarie a una reale risoluzione del problema.
In tutto il mondo vengono definiti come “fenomeni di vulcanismo secondario”, in Sicilia invece hanno un altro significato: incendi localizzati circoscritti alimentati dalle discariche abusive a cielo aperto nelle campagne. Sono le cosiddette fumarole, un problema grave e diffuso a cui però qualcuno sta cercando di porre rimedio.
Non c’è pace per il Salento e per i suoi antichi custodi, gli ulivi. La maggior parte dei roghi che stanno devastando gli uliveti del leccese e del brindisino è infatti dolosa e rappresenta un metodo per fare – letteralmente – terra bruciata nelle campagne e consegnarle nelle mani degli speculatori dell’energia, dell’edilizia e dell’agricoltura intensiva. Ma c’è chi non ci sta: è la società civile, che ha organizzato un’iniziativa di sensibilizzazione e protesta.
I numeri relativi agli incendi sono in preoccupante crescita e la cause sono molteplici, come evidenza il WWF in un report appena pubblicato. Una cosa però è certa: per fronteggiare questa emergenza non si può più intervenire per limitare i danni ma bisogna studiare e attuare una strategia di prevenzione complessa ed efficace.
Hisn Al-Giran è un antico insediamento risalente a circa quattro millenni fa, testimonianza della storia e dell’anima di questo scorcio di entroterra siciliano. Per preservarne la memoria un gruppo di giovani ha fondato un’associazione, la cui attività non si limita al mantenimento del sito, ma include anche la promozione del territorio, la prevenzione di incendi e danneggiamenti e la diffusione di cultura e storia locali.
Nell’estate 2021 centinaia di incendi hanno colpito la Calabria e in particolare l’Aspromonte, causando danni incalcolabili agli abitanti e alla biodiversità. Oggi qualcosa si sta muovendo per difendere queste montagne, ma bisogna ancora attendere per avere la certezza che il problema verrà affrontato in maniera puntuale ed efficace.
Il viaggio dei ragazzi e delle ragazze del progetto The Climate Route – che vi racconteremo tappa dopo tappa – parte dalla Sicilia, una delle zone d’Italia colpite più duramente dagli effetti dei cambiamenti climatici. Camilla Tuccillo e Stefano Cisternino raccontano il tour siciliano dei “climate routers” per saperne di più sul problema degli incendi.
È un’analisi agrodolce quella che tira le somme dei danni provocati dai roghi dell’estate 2021. Da un lato abbiamo milioni di euro spesi non sempre avvedutamente e politiche regionali spesso inspiegabilmente carenti nei confronti della prevenzione. Dall’altro ci sono tecnologie all’avanguardia che hanno già dimostrato la loro efficacia e una rete di cittadini e associazioni sempre più attiva nel chiedere che l’emergenza incendi venga affrontata finalmente in maniera seria e definitiva.
Si moltiplicano le giornate di RiforestAzione della prima edizione del Seedball Festival, promosso dalla neonata RAN-Rete per l’Agricoltura Naturale allo scopo di diffondere il più possibile la semina di specie arboree autoctone attraverso il metodo delle palline di semi. Il 30 ottobre partirà una cinque giorni di eventi nel ragusano, mentre in Calabria sono in preparazione altri eventi simili con il supporto delle istituzioni locali.