
Un quadro della situazione sulle rinnovabili in Sardegna tracciato da Maurizio Onnis: tra scelte calate dall’alto e conflitti istituzionali, si gioca il futuro energetico dell’isola.
Fatti che le persone Non sanno Utili per la propria vita. Questa definizione, semplice e banale, spesso viene dimenticata. Eppure - se applicata - aiuta a discernere. In questa sezione vi proponiamo fatti UTILI davvero per cambiare noi stessi e il mondo
Un quadro della situazione sulle rinnovabili in Sardegna tracciato da Maurizio Onnis: tra scelte calate dall’alto e conflitti istituzionali, si gioca il futuro energetico dell’isola.
Attraverso incontri nei circoli dei sardi emigrati di Bologna e Cinisello Balsamo, la consapevolezza attorno alla speculazione energetica cresce anche oltremare.
Parliamo di terre rare con un focus sulle implicazioni economiche, ambientali e geopolitiche legate all’estrazione delle terre rare e sul ruolo che la Sardegna potrebbe giocare in questo scenario.
Una recensione del saggio Effetto domino della giornalista Mariangela Pira, che esplora come le grandi dinamiche economiche e geopolitiche si intreccino, generando conseguenze in tutto il mondo.
Nella sola Calabria si contano quasi 200 pratiche in itinere per la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Davanti al proliferare di investimenti privati e allo sfruttamento delle risorse naturali, cresce l’insofferenza nei territori. Ne abbiamo parato con Oreste Montebello, fotografo e attivista del movimento Controvento Calabria.
Negli ultimi anni la Sardegna è diventata terreno di scontro sulle energie rinnovabili. Il quadro resta incerto con norme, ricorsi e mobilitazioni popolari che ne segnano gli sviluppi. In questo articolo ricostruiamo i passaggi principali della vicenda.
Dall’impianto fotovoltaico al minieolico: sono diverse le strade percorribili per produrre l’energia elettrica di casa propria senza ricorrere alle fonti fossili. Fermo restando che non si può prescindere da una riduzione dei consumi.
Il GrIG si oppone a un nuovo progetto agrivoltaico a Cossoine, denunciando rischi per ambiente e patrimonio legati alla speculazione energetica in Sardegna e non solo.
Presentato come una soluzione promettente per la transizione energetica, l’idrogeno è da tempo entrato fra i temi della questione energetica sarda, grazie al suo potenziale di ridurre le emissioni e stoccare energia rinnovabile. Tuttavia il suo utilizzo non è esente da critiche e sfide, soprattutto riguardo alla sostenibilità della produzione e all’impatto ambientale.
Da mesi si è fatta più intensa, ma la questione sarda legata al fenomeno della speculazione energetica nell’Isola va avanti da anni. Si tratta però di un tema le cui domande superano le risposte, finendo spesso intrappolati nelle sabbie mobili del dubbio. Ecco perché nel momento in cui la transizione energetica rischia di assumere i tratti di un assalto senza precedenti al territorio sardo, un’informazione il più possibile completa è di cruciale importanza. Per questo Indip ha realizzato un instant book sulla questione, un libro agile – di cui pubblichiamo l’introduzione – che prova a rimettere in ordine i vari fili che caratterizzano il tema.
Legge elettorale, rappresentanza, speculazione energetica, transizione “giusta” e lavoro. In questa intervista Renato Soru, ex governatore della Sardegna, affronta alcuni temi caldi nell’Isola, primo fra tutti quello di un passaggio dalle fonti fossili alle rinnovabili che davvero, sia in grado di non lasciare indietro nessuno.
Il tema della speculazione energetica, dove grandi aziende italiane e straniere puntano a realizzare impianti rinnovabili con profitti enormi, con conseguenze negative sulle comunità locali e il patrimonio storico e ambientale sardo, continua a essere centrale nelle cronache isolane. In questa intervista Maurizio Onnis, sindaco di Villanovaforru, paese impegnato da oltre 10 anni in lotte ambientaliste, dice la sua in merito a come la battaglia contro la colonizzazione energetica sia fondamentale per garantire una transizione ecologica giusta, sostenibile e una maggiore equità sociale.
Sottoscrivibile nei Comuni di residenza fino al 16 settembre, la “Pratobello ’24” è una proposta di legge di iniziativa popolare che mira a porre un freno alla speculazione energetica in territorio sardo. Conosciuta come “Legge di Pratobello”, nelle ultime settimane la campagna firme è entrata nel vivo, superando le diecimila firme necessarie per arrivare all’attenzione del Consiglio regionale. Ne condividiamo il testo integrale.
Il cambiamento climatico odierno, causato principalmente dalle attività umane, si distingue per la sua rapidità rispetto ai cicli naturali del passato preistorico. In Sardegna l’aumento delle temperature e delle precipitazioni irregolari minaccia la conservazione del patrimonio archeologico, accelerando fenomeno come l’erosione e intensificando i danni da incendi boschivi. La paleoclimatologia offre preziose informazioni per comprendere queste dinamiche e proteggere il patrimonio culturale in un contesto di rapidi cambiamenti ambientali. Ce ne parla Sara Demurtas Corona, archeologa e divulgatrice.
L’incremento delle energie rinnovabili si può raggiungere senza ulteriore consumo di suolo, lo confermano numerosi studi, eppure non sembra essere questa la direzione intrapresa. In Sardegna, ad esempio, il passaggio da transizione a speculazione rischia di compiersi concretamente. Soldi, grossi interessi, territori deturpati e poche ricadute economiche e sociali, che fine hanno fatto i principi alla base di una vera transizione energetica a tutela del paesaggio e della biodiversità?
Con la diffusione capillare delle rinnovabili anche nelle abitazioni, è normale chiedersi se e quanto investire anche in batterie di accumulo per conservare l’energia non utilizzata sul momento o se invece metterla in rete, vendendola. Cosa è più ecologico, economico e sicuro? Proviamo a capirlo insieme.
Lo Stato italiano ha emanato un Decreto per la selezione delle aree idonee alla costruzione di centrali elettriche rinnovabili, ma il provvedimento non risolve i problemi legati alla gestione autonoma delle risorse energetiche dell’isola e alla tutela del territorio. Comitati locali e movimento indipendentista propongono da anni soluzioni pragmatiche e orientate alla sostenibilità, ad oggi più urgenti che mai. Ne parliamo con Nicola Meloni Marongiu, attivista indipendentista fra le penne di Helis blog.
Con voce appassionata, l’attrice sarda Caterina Murino interviene nel dibattito sulla cosiddetta speculazione energetica in Sardegna lanciando un appello per una transizione energetica che rispetti l’ambiente, i paesaggi e la popolazione locale. Murino mette in luce le contraddizioni e le minacce legate all’assalto dei territori, con una prospettiva animalista che guarda al benessere dell’intero ecosistema.
Domenico Melis di Nuragic.com ci racconta attraverso parole, immagini e video-testimonianze due lotte portate avanti in Gallura e nel cagliaritano. La prima vede protagonista Dimora & Domus, presidio permanente in difesa di un territorio dove un anemometro ha tra le finalità quella di individuare le aree di realizzazione di parchi eolici. La seconda, a Selargius, è stata teatro di una protesta nonviolenta dove un agricoltore – tra i proprietari minacciati dagli espropri per il Tyrrhenian Link – sedendosi sopra una trivella ha bloccato l’inizio dei lavori in uno dei terreni vicini a Sa Barracca.
La giunta regionale sarda ha approvato un disegno di legge per arginare il cosiddetto assalto eolico delle multinazionali. Il documento introduce il divieto di realizzare nuovi impianti di produzione e accumulo di energia da fonti rinnovabili che incidono direttamente sull’occupazione del suolo per 18 mesi. Un intervento sollecitato da comitati, amministratori, attivisti e comunità, da tempo impegnati in una lotta per la tutela ambientale che nell’Isola, nelle ultime settimane, si è diffusa sempre di più. Tuttavia non mancano critiche e dubbi sul disegno di legge.