“Per me vivere in un territorio di confine significa: diversità apparente del non ancora conosciuto, vivere ogni giorno la propria quotidianità avendo a che fare con gli aspetti amministrativi e burocratici delle due Regioni senza sentire davvero questa linea di demarcazione. Si vive la gioia di poter passare da una zona all’altra e poterne cogliere il meglio da ambedue le parti, con un’identità maggiormente diffusa rispetto ad aree non di confine. Il confine non esiste, se la mente è aperta al rinnovo”.
Un ambiente esterno molto ampio da valorizzare, lo svegliarsi la mattina nel verde di un piccolo paese e riscoprire le piccole cose, il poter avere molto margine per uno sviluppo ambientale e umano più sostenibile ed etico. Il non essere stati toccati, per mancanza di comodità, dallo sviluppo tradizionale nei decenni scorsi ha permesso di limitare al minimo lo sfruttamento del territorio e l’inquinamento. Tra tutti il tema del silenzio, della lentezza, della bellezza di un ambiente naturale predominante è elemento non solo di una qualità della vita alta, ma anche da valorizzare e proteggere.
La difficoltà più grande è quella legata ai servizi di base, come la sanità e il trasporto, che sono limitati ed in alcuni casi carenti anche di proposte base per gli abitanti. Emerge anche la mancanza di spazi condivisi di valle, e non solo di paese, per poter creare momenti di condivisione anche allargati. L’accesso ai bandi e finanziamenti è legato alle regioni o provincie e spesso ciò è un limite per progetti che coinvolgono più paesi della stessa valle, che appartengono a livello amministrativo a regioni diverse.
Emerge anche le difficoltà ad un avere un dialogo con persone provenienti da contesti sociali e culturali diversi. Una grande debolezza è la lontananza da centri più grandi, che ha come conseguenza anche la difficoltà a gestire momenti di emergenze, come il servizio di pronto soccorso (le cui chiamate vengono deviate per provenienza regionale, allungando i tempi) e dell’antincendio. In generale il tema della lontananza non viene vissuta come problema personale, quanto in relazione a servizi di base mancanti o carenti, ai quali spesso si aggiungono anche complessità amministrative, politiche ed istituzionali.
Ringraziamo le realtà virtuose incontrate sul percorso