Abbonati. Sostieni l'informazione indipendente


Cose da sapere

Articoli fondamentali per comprendere problemi e soluzioni dell'Italia (e del mondo) che Cambia, cose importanti, cose da sapere.

I temi che trattiamo
In evidenza
Ambiente

Ambiente

Podcast

La redazione affronta e sviscera problemi e soluzioni del mondo contemporaneo, cercando di comprendere e interpretare la realtà in modo onesto e approfondito.

Ascolta
In evidenza
Soluscions

Soluscions

Ispirazioni

Storie, esempi, riflessioni stimolanti e replicabili per cambiare la propria vita e il mondo, per realizzare i propri sognie e apprezzare frammenti concreti di Italia che Cambia.

Leggi
In evidenza
Calabria sarai Tu

Calabria sarai Tu

Guide al cambiamento

Vuoi sapere tutto, ma proprio tutto su un determinato tema? Con le nostre guide al cambiamento puoi farlo scegliendo quanto e quando approfondire.

Leggi
In evidenza
Animali come noi: guida al benessere animale

Animali come noi: guida al benessere animale

Focus

Inchieste, reportage, approfondimenti verticali che - tra articoli, video, podcast e libri - ci aiutano a mettere a "focus" la realtà.

Leggi
In evidenza
Guerre nel mondo

Guerre nel mondo

La guerra è una guerra, è UNA guerra, è una guerra

Territori

Il giornalismo, quello vero, si fa consumandosi le suole delle scarpe per andare nei territori e toccare con mano problemi e soluzioni.

I portali territoriali
In evidenza

Sicilia


Gli strumenti del cambiamento

Bacheca cerco/offro

Per mettere insieme la domanda e l'offerta di cambiamento e costruire insieme il mondo che sogniamo.

Mappa delle realtà del cambiamento

Scopri le realtà incontrate durante i viaggi o segnalate dalla community ritenute etiche e in linea con la nostra visione.


Scopri italia che cambia

Child Safeguarding Policy

INTRODUZIONE:

Attraverso il documento Child Safeguarding l’associazione Italia che Cambia si impegna con responsabilità a tutelare sempre e da ogni forma di violenza e condotta inappropriata, le bambine, i bambini e gli adolescenti con i quali entrerà in contatto. Prevenire ogni forma di violenza o abuso richiede non solo protocolli e procedure ben precise, ma anche leadership, responsabilità e cambiamento culturale, capacità di ascolto per mettere i loro diritti, la loro dignità, la loro sicurezza e i loro bisogni alla base di ogni programma o condotta. 

Da diversi anni la nostra associazione è impegnata in progetti educativi con minori all’interno delle scuole. L’incessante attività formativa rivolta agli staff educativi, in metodologie e approcci specifici e adeguati ha permesso di dimostrare l’importanza della centralità di lavorare in modo orientato sulla persona per favorirne il cambiamento sociale. 

Questa Child Safeguarding Policy, composta da riflessioni, modelli e strumenti, rappresenta la presa di responsabilità di Italia che Cambia e di monitoraggio delle proprie attività, per essere ragionevolmente sicuri che gli staff educativi e progettuali, i progetti e i programmi di realizzino quanto è in loro potere per segnalare e rispondere ai rischi di abuso e violenza a danno dei minorenni. 

VISIONE, MISSIONE

L’associazione Italia che Cambia racconta, mappa e mette in rete quella parte di Paese che si attiva concretamente per cambiare le cose. Offre strumenti di facilitazione dei processi di trasformazione positiva per fare emergere le potenzialità di coloro che vogliono cambiare fornendo l’esempio. La visione e i valori che hanno dato vita al progetto Italia che Cambia sono racchiusi nei “Sette Sentieri” che sono quindi alla base della selezione delle realtà presenti nella mappa e delle notizie proposte ogni giorno. Sette sentieri di transizione verso una società più equa, giusta e sostenibile. I vari punti non li abbiamo scelti noi dal nulla: ci sono stati segnalati, raccontati, trasmessi dalle realtà che abbiamo incontrato lungo il cammino. Li abbiamo voluti scrivere, raggruppandoli e organizzandoli per rendere espliciti gli obiettivi e gli ideali che ci muovono e che stanno alla base del nostro progetto. Non sono dei punti di partenza ma di arrivo. Le realtà che raccontiamo, che abbiamo incontrato e che potete trovare sulla mappa, pur seguendo ciascuna il suo sentiero particolare, condividono con noi questo percorso e mirano verso la stessa meta.

Il nostro obiettivo, quindi, è duplice: da un lato far emergere questa italica moltitudine – che abbiamo potuto incontrare in anni di incontri in giro per le venti regioni italiane – e dall’altro contribuire alla costruzione di un nuovo paradigma culturale che metta al centro la demercificazione della realtà, le relazioni umane, la facilitazione, i processi non giudicanti, la sostenibilità umana, ambientale, economica e sociale. Per farlo abbiamo realizzato un giornale, una mappa, dei portali territoriali e una campagna di attivazione dei territori attraverso le proposte emerse dalle “visioni 2040”. Nei nostri progetti educativi nelle scuole questa biodiversità culturale si iscrive all’interno di principi e valori comuni quali la non offensività, la centralità del bambino nel suo insieme, la cura e il supporto di tutti quegli elementi “educanti” quali genitori, insegnanti e comunità in cui il bambino si trova a crescere, il rispetto delle differenze culturali, della natura e della vita stessa nella sua molteplicità e natura ecosistemica.

Impegno di tutela 

  • Nessuna violenza contro i bambini è giustificabile. 
  • Un approccio alla cura e alla protezione dei minori che sia basato sui loro diritti richiede un cambiamento di paradigma; nel rispetto e nella promozione della dignità umana e della loro integrità fisica e psicologica, i bambini sono sempre da considerare come individui portatori di diritti piuttosto che come “vittime”. 
  • Il concetto di dignità richiede che ogni bambino sia riconosciuto, rispettato e protetto come detentore di diritti e come un essere umano unico e prezioso con una personalità individuale, bisogni distinti, interessi e privacy. 
  • I diritti dei minori di essere ascoltati e di tenere in considerazione le loro opinioni devono essere sistematicamente rispettati in tutti i processi decisionali. Allo stesso modo la loro responsabilizzazione e partecipazione devono essere fondamentali nelle strategie e nei programmi di cura e protezione dei minori. 
  • Il superiore interesse dei bambini deve essere preminente in tutte le questioni che li coinvolgono o che li riguardano, in particolare quando sono vittime di violenza, nonché in tutte le misure di prevenzione.

APPLICAZIONE DELLA CHILD SAFEGUARDING POLICY

La CSP rispecchia l’organizzazione dell’associazione e si applica dove vengono svolte le attività di Italia che Cambia. ICC opera in particolare su diversi livelli in cui la CSP può essere applicata: 

  • facilitazione di incontri di rete, tematici e territoriali, per la costruzione di visioni, azioni concrete per un paradigma più equo e rispettoso della vita e degli ecosistemi;
  • incontri divulgativi scolastici ed extra scolastici con minori e famiglie sulle tematiche connesse all’informazione, comunicazione e alle tematiche prevalenti come da statuto associativo e linea editoriale del giornale;
  • documentazione e racconto attraverso la redazione di articoli e video.

La CSP si applica:

  • ai membri del Consiglio Direttivo, ai soci, ai collaboratori e volontari;
  • ai bambini coinvolti in qualsiasi attività e progetti di ICC, sia implementati direttamente che con altri partner
  • al personale e ai rappresentanti delle organizzazioni partner e a qualunque altro individuo, gruppo o organizzazione che abbia un rapporto di carattere formale/contrattuale con ICC e che implichi contatti diretti con minorenni;
  • a sponsor, donatori e visitatori, giornalisti, testimonial e a tutti coloro che entrano in diretto contatto con i progetti ed i servizi di ICC;
  • ai consulenti;
  • ai fornitori.

TESTI DI RIFERIMENTO E PRINCIPI ISPIRATORI

Si prendono come riferimenti per la redazione del presente documento 

  • Mission e Vision; 
  • Policy e Metodologia dell’Intervento sociale; 
  • Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia; 
  • Commento generale n. 13 (2011) del Comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia: il diritto del bambino alla libertà da ogni forma di violenza; 
  • Keeping children Safe Child Protection Standards; 
  • Eurochild Child Protection Policy; 
  • Il Codice di Condotta di Italia che Cambia.

OBIETTIVI

La CSP si prefigge di garantire il massimo impegno di ICC nella protezione dei bambini beneficiari dei suoi progetti, in tutte le circostanze; sintetizza, infatti, tutti i valori e i principi che lo staff di ICC, così come i suoi donatori, i volontari, i consulenti, i visitatori e i fornitori devono rispettare nel loro rapporto di lavoro quotidiano con la Fondazione. La CSP fissa i principi operativi condivisi e le regole volte ad assicurare la sicurezza e il benessere dei bambini che beneficiano del lavoro di ICC. Il documento punta, altresì, a prevenire ogni forma di abuso su di loro, da parte di ICC o dei suoi partner. In quest’ottica, la CSP fornisce procedure semplici e mirate cui fare riferimento per la prevenzione degli abusi e per impostare una pronta risposta ogni qualvolta un abuso si verifichi nei confronti di uno dei bambini beneficiari dei progetti di ICC. 

DEFINIZIONI

Di seguito le definizioni tenute in considerazione per l’applicazione della presente Policy; si ricorre alla terminologia utilizzata dalla maggior parte delle Agenzie Internazionali e di altre organizzazioni che si occupano di protezione dell’infanzia. Con bambino, in linea con la Convenzione dei diritti dell’Infanzia, articolo 1 (UNCRC), si intende ogni essere umano di età inferiore ai diciotto anni. Con violenza si intende qualsivoglia comportamento non fortuito posto in essere da genitori, tutori, altri adulti, adolescenti o bambini, a cui consegue un pregiudizio potenziale o reale per la salute, lo sviluppo o la dignità del bambino o dell’adolescente. Tali comportamenti possono essere intenzionali o non intenzionali e comprendono sia atti omissivi (es. negligenza), sia atti commissivi (es. abuso). All’interno di questa vasta definizione si possono individuare cinque principali categorie di maltrattamento: il maltrattamento fisico, l’abuso sessuale, il maltrattamento psicologico, la trascuratezza o trattamento negligente e lo sfruttamento. 

Maltrattamento infantile 

È qualsiasi atto deliberatamente posto in essere da un genitore o da un soggetto con una posizione di potere, responsabilità e fiducia nei confronti del bambino o del ragazzo e che possa procurare un danno potenziale o reale alla sua sicurezza, al suo benessere, alla sua dignità e al suo sviluppo. Esso ricomprende tutte le forme di pregiudizio fisico e psicologico, accomunate da un abuso di potere e dal tradimento della fiducia del bambino da parte dell’adulto. 

Maltrattamento fisico 

Si intende qualsiasi condotta che arrechi danno fisico reale o potenziale ad un bambino o ad un adolescente e che viene realizzata da un adulto o da un coetaneo. A differenza delle altre forme di maltrattamento, nel maltrattamento fisico si è in presenza dei seguenti elementi: 

  • l’imprevedibilità della condotta: il bambino o l’adolescente non sa cosa può scatenare la collera e l’aggressione e si muove costantemente nell’incertezza; 
  • gli attacchi di collera: il comportamento aggressivo è determinato dalla collera e dal desiderio di esercitare un forte controllo sul bambino o sull’adolescente. Ne consegue che maggiore è la collera, più intenso sarà il maltrattamento; 
  • la paura come strumento di controllo del comportamento del bambino o dell’adolescente: non è raro che il maltrattante creda che il bambino o l’adolescente debba avere paura per imparare a comportarsi correttamente e, per questo, crei un clima di intimidazione per correggere il comportamento e ottenere rispetto e obbedienza. Tuttavia, in questo modo il bambino non impara a comportarsi adeguatamente e a crescere, ma solo a evitare le percosse. 

Abuso sessuale 

Si intende il coinvolgimento, come oggetto di gratificazione, di un bambino o di un adolescente in attività sessuali, con o senza contatto fisico, da parte di un adulto o di un coetaneo. Alcuni esempi di abuso sessuale: toccare i genitali, masturbazione, sesso orale, penetrazione vaginale o anale, esposizione alla pornografia etc. 

Maltrattamento psicologico 

È un comportamento ripetuto nel tempo che pregiudica lo sviluppo affettivo, cognitivo e relazionale del bambino o dell’adolescente e la sua percezione di sé. Può assumere diverse forme e accompagna spesso gli altri tipi di maltrattamento. Non comportando normalmente un pregiudizio fisico, risulta difficile da dimostrare e richiede talvolta l’intervento delle autorità. 

Alcuni esempi di maltrattamento psicologico a cui può essere sottoposto un minorenne: 

  • sminuire, umiliare e criticare costantemente; 
  • ridicolizzare per sminuirne la personalità, l’aspetto fisico o le capacità; 
  • farlo sentire inadeguato e non amato; 
  • farlo vivere in un clima di intimidazione e angoscia e renderlo vittima di bullismo; 
  • esporlo alla violenza e all’abuso di altri soggetti, come, per esempio, genitori, fratelli e anche animali domestici. 

Trascuratezza e negligenza 

È l’inadeguata attenzione, rispetto ai bisogni materiali ed emotivi del bambino o dell’adolescente, da parte dei genitori o di chi ha il compito di prendersene cura, pur disponendo dei mezzi. La fattispecie ricomprende l’incapacità di proteggere il bambino o l’adolescente da potenziali pericoli e di garantire e tutelare i suoi bisogni primari quali le cure mediche, l’istruzione e una crescita emotiva adeguata, spesso fino al punto di esporlo a un pregiudizio fisico ed emotivo. 

Sfruttamento 

L’utilizzo del bambino, della bambina o dell’adolescente per il vantaggio, la gratificazione o il profitto di soggetti terzi. Tali attività espongono il bambino ad un trattamento ingiusto, crudele e pericoloso e comportano pregiudizio per il suo sviluppo emotivo, sociale, morale e per la sua salute psico-fisica. Possiamo individuare due principali categorie di sfruttamento dell’infanzia e dell’adolescenza: 

  • sfruttamento sessuale di bambini e adolescenti: con sfruttamento sessuale intendiamo una qualunque attività in cui un soggetto si approfitta della sua posizione di potere nei confronti di un bambino o di un adolescente, della fiducia e della condizione di vulnerabilità di questo per scopi sessuali e per il ricavo di profitti economici, sociali o politici. Il bambino viene, quindi, sfruttato sia come oggetto sessuale sia come oggetto commerciale. Alcuni esempi di sfruttamento sessuale: prostituzione minorile, traffico di minorenni per abuso e sfruttamento sessuale, pedopornografia, schiavitù sessuale;
  • sfruttamento economico di bambini e adolescenti: con sfruttamento economico intendiamo l’impiego di un bambino o di un adolescente in attività lavorative particolarmente rischiose e tali da compromettere il suo benessere psico-fisico e da pregiudicare il suo diritto all’istruzione, alla salute e alla famiglia. Lo sfruttamento economico implica un ricavo di profitti. 

PROCEDURE MINIME PREVISTE DALLA CSP DI ICC

La Fondazione adotta un Codice di Condotta che descrive il comportamento adeguato che i suoi collaboratori e i suoi partner devono adottare. Il Codice di Condotta è strategico per garantire il benessere e la sicurezza dei bambini beneficiari dei progetti di ICC, fornisce a tutte le persone un modello di comportamento che ICC ritiene appropriato per impostare una relazione tra adulti e bambini. 

Codice di Condotta 

Lo staff di ICC, i suoi partner e visitatori che entrano in contatto con i bambini, sono tenuti a: 

  • trattare i bambini con rispetto, riconoscendoli sempre come soggetti di diritto, indipendentemente da razza, sesso, colore, lingua, disabilità, religione, opinione politica o di altra natura, origine nazionale, etnica o sociale; 
  • non violare mai i diritti dei bambini; 
  • sviluppare le abilità e le potenzialità dei bambini; 
  • tenere in seria considerazione il punto di vista dei bambini e rispettare la loro opinione;
  • informare sempre i bambini dei loro diritti; 
  • incoraggiare i bambini ad esprimersi liberamente; 
  • non appartarsi mai con un bambino; 
  • evitare qualsivoglia possibile situazione ambigua che possa essere causa di denuncia; 
  • prevenire situazioni di alto rischio e reagire prontamente nel caso si verifichi un abuso; 
  • rispettare le leggi locali, nazionali e internazionali sulla protezione dei minori; 
  • rispettare la privacy dei minori. 

Lo staff di ICC, i suoi partner e i visitatori che entrano in contatto con i bambini, sono tenuti a NON: 

  • ricorrere a punizioni corporali e usare un linguaggio offensivo e umiliante in presenza di un bambino; 
  • umiliare, discriminare i bambini o avere un comportamento sprezzante nei loro confronti; 
  • avere rapporti sessuali con i bambini o coinvolgere i bambini in qualsiasi tipo di attività sessuale; 
  • avere atteggiamenti e contatti fisici con i bambini che possono essere considerati inappropriati e/o deplorevoli in base alla loro cultura e tradizioni; 
  • organizzare attività che possono esporre i bambini a rischi di abuso; 
  • stabilire una relazione con i bambini che possa costituire un abuso o anche una forma di sfruttamento; 
  • scattare foto o registrare video che possono in qualche modo arrecare pregiudizio ai bambini; 
  • divulgare dati sensibili che possono aiutare a localizzare i bambini. Non devono mai circolare sulla rete, nei blog o social network, né tantomeno essere accessibili al pubblico.

NOMINA E COMPITI DI UN CHILD SAFEGUARDING MANAGER 

Il Child Safeguarding Manager-Focal Point è la persona incaricata di sorvegliare che la Policy sia applicata correttamente, implementata e che le sue indicazioni siano rispettate. Il ruolo deve conformarsi alla natura e alla struttura dell’organizzazione e la persona designata deve poter contare su un supporto sufficiente a svolgere il suo incarico. In ICC abbiamo un Child Safeguarding Manager-Focal Point, per i programmi e per i servizi. A ogni livello dell’organizzazione e contesto di lavoro devono essere nominate una o più persone con cui poter discutere di eventuali questioni inerenti la tutela dei bambini. Le modalità per contattare tali persone devono essere rese note a tutti, in modo tale che chiunque, qualora riscontri problemi in materia, possa recarsi da loro per riferire le proprie preoccupazioni. La persona nominata Child Safeguarding Focal Point ha il compito di ascoltare tutte le segnalazioni di problemi inerenti alla materia all’interno dell’organizzazione, e quindi di attivarsi per affrontarli. La figura del Focal Point viene inoltre nominata affinché i bambini possano fare riferimento a un adulto fidato e abbiano l’opportunità di essere ascoltati se vogliono riportare un problema. Il Child Safeguarding Manager viene supportato dall’area risorse umane e dal Quality Assurance Manager. 

Il Child Safeguarding Manager di ICC si impegna ad assicurare supporto, supervisione e una formazione periodica, appropriata rispetto alle conoscenze del personale e al contesto locale. Viene condivisa con modalità partecipative, così da incoraggiare i membri del personale a manifestare eventuali problemi e criticità. Questo vale anche per i responsabili progetto fuori dalla sede che hanno il compito di: 

  • tradurre la Policy ove necessario; 
  • assicurarsi che le misure protettive previste siano in linea con la legislazione locale; 
  • formare e informare il personale locale della CSP. 

Il Child Safeguarding Manager si occupa di erogare una formazione ad hoc, diretta oppure a cascata, verso persone da lui incaricate, articolata in alcune componenti essenziali, quali: 

  • gli elementi fondamentali della presente Policy; 
  • le definizioni delle possibili forme di maltrattamento e di sfruttamento e i segnali mediante i quali riconoscerle; 
  • le procedure di segnalazione in caso di sospetta violazione della Policy. 

Oltre alla dimensione di promozione culturale e preventiva/formativa, iL Child Safeguarding Manager ha il compito di ricevere le segnalazioni (garantire che le persone coinvolte nei progetti e nelle attività di ICC abbiano chiare le misure da adottare e segnalino prontamente potenziali situazioni di pericolo per i bambini e gli adolescenti) e dare seguito/prendere le necessarie misure di tutela e protezione del minore. 

Infine, è responsabilità dei Child Safeguarding Manager: 

  • che tutto lo staff applichi la CSP nelle azioni progettuali; 
  • che tutto lo staff valuti e analizzi il rischio legato alla tutela dei minori; 
  • che tutto lo staff si assicuri che i partner, famiglie biologiche e affidatarie, consulenti e fornitori siano informati della CSP; 
  • assicurarsi che le comunità dove si lavora siano a conoscenza della CSP.

CATENE DELLE RESPONSABILITÁ

Il Children Safeguarding Manager, nella sua funzione di Responsabile della suddetta Policy:

  • stabilisce e mantiene un sistema di segnalazione centralizzato, assicurando il controllo 
  • di gestione dei casi riguardanti presunte violazioni della Policy; 
  • stabilisce e mantiene i contatti con i Responsabili di tutti i progetti e i servizi di ICC, nazionali ed internazionali, per la Tutela di Bambine, Bambini e Adolescenti; 
  • prepara le comunicazioni che il Direttore Generale deve presentare al Consiglio Direttivo; 
  • controlla regolarmente e aggiorna questa Policy, almeno a scadenza triennale o in tempi più brevi, se ritenuto necessario. 

Meccanismo di segnalazione 

  • attivazione del Child SafeGuarding Manager 
  • raccolta di informazioni necessarie 
  • segnalazione a CdA 

In caso di sospetto non confermato: 

  • chiusura e segnalazione alle figure dirigenziali (CdA) 

Sospetto confermato: 

  • indagine approfondita in carico a CSM 
  • segnalazione a CdA dei risultati 

In caso di figura interna: 

  • sanzione per la figura coinvolta 
  • segnalazione alle autorità di competenza 

In caso di figura esterna: 

  • segnalazione alle autorità di competenza 
  • risoluzione contratto 
  • richiesta danni per la figura coinvolta 

Possibili attività del CSM 

  • raccogliere informazioni e documentazione sull’accaduto; 
  • eseguire indagini interne; 
  • intervistare testimoni; 
  • sospendere temporaneamente la persona oggetto della segnalazione dalle sue attività;
  • sospendere temporaneamente il fornitore oggetto della segnalazione; 
  • informare la persona interessata delle segnalazioni che gli sono state mosse contro; 
  • informare il fornitore interessato delle segnalazioni che gli sono state mosse contro; 
  • dare l’opportunità al sospettato di presentare la propria versione degli eventi in questione;  
  • garantire che la vittima riceva protezione e sostegno psicologico e socio-economico (se necessaria ed eventualmente proporzionata); 
  • assicurare che, chi ha fatto la segnalazione, sia informato sull’andamento della procedura attivata; 
  • laddove si configuri un’ipotesi di reato, riportare la segnalazione all’Autorità competente. 

Nessuna forma di coercizione, intimidazione o ritorsione nei confronti dei soggetti segnalatori è concessa. ICC si assicura che i nuovi assunti siano a conoscenza della presente CSP.

VALUTAZIONE E RINNOVO 

La Policy viene aggiornata almeno una volta ogni tre anni. ICC dovrà effettuare ogni anno un’autovalutazione sull’applicazione della Policy per tracciare il processo a garanzia della tutela dei bambini e per identificare aree di miglioramento. Sulla base degli esiti dell’autovalutazione viene quindi preparato uno specifico piano di miglioramento.

COMUNICAZIONE E MEDIA

Al fine di minimizzare ogni possibile situazione di rischio di diffusione di immagini, video o contenuti che violino la tutela dei minori e la loro dignità, personale e fornitori di ICC sono tenuti a: 

  • rispettare la privacy dei bambini; 
  • informare il minorenne, il genitore o il tutore, prima di scattare fotografie o effettuare riprese video; 
  • informare il minorenne, il genitore o il tutore, sull’uso previsto per tali immagini, anche attraverso moduli specifici laddove richiesto dalla legge; 
  • non rendere riconoscibili bambini vittime di violenze, maltrattamenti o sfruttamento, evitando anche di utilizzare le loro immagini nei materiali di comunicazione;
  • nascondere o modificare i nomi reali dei minori laddove necessario e utile per garantirne la sicurezza e la privacy; 
  • non utilizzare materiali che possano ledere la dignità dei minori o farli apparire in pose inappropriate; 
  • garantire la sicurezza dei sistemi di repository per i contenuti con i minori; 
  • assicurarsi che anche i fornitori esterni rispettino tali regole mentre operano a nome di ICC o in collaborazione con ICC; 
  • assicurarsi di condividere con i partner tali regole.
Associazione OIA'Daniela BartoliniFrancesco BevilacquaLodovico BevilacquaFilippo BozottiSara BrughittaCecilia CamisassaCinzia CatalfamoPaolo CigniniFabrizio CorgnatiSalvina Elisa CutuliValentina D'AmoraEleonora D'OrazioAndrea Degl'InnocentiLisa FerreliFilòAngela GiannandreaChiara GrassoIndipEzio MaistoSelena MeliFulvio MesolellaPaolo PiacentiniSusanna PiccinElena RasiaAlessia RotoloEmanuela SabidussiMarta SerraDaniel TarozziValentina TibaldiPaolo TiozzoBenedetta TorselloLaura TussiRoberto ViettiLaura Zunica

Italia che Cambia

L’informazione ecologica dal 2004

Italia che Cambia è il giornale web che racconta di ambiente, transizione energetica e innovazione sociale in Italia. Raccontiamo storie che ispirano e spieghiamo i problemi con approccio costruttivo. Offriamo strumenti concreti per chiunque voglia essere parte attiva di questa trasformazione. È il punto di riferimento per chi cerca esempi di sostenibilità, etica imprenditoriale e iniziative civiche che dimostrano che un altro mondo non solo è possibile, ma è già in costruzione.

Abbonati Registrati
Associazione OIA'Daniela BartoliniFrancesco BevilacquaLodovico BevilacquaFilippo BozottiSara BrughittaCecilia CamisassaCinzia CatalfamoPaolo CigniniFabrizio CorgnatiSalvina Elisa CutuliValentina D'AmoraEleonora D'OrazioAndrea Degl'InnocentiLisa FerreliFilòAngela GiannandreaChiara GrassoIndipEzio MaistoSelena MeliFulvio MesolellaPaolo PiacentiniSusanna PiccinElena RasiaAlessia RotoloEmanuela SabidussiMarta SerraDaniel TarozziValentina TibaldiPaolo TiozzoBenedetta TorselloLaura TussiRoberto ViettiLaura Zunica