
Il 6 maggio, a Limbadi, CCO – Crisi Come Opportunità e altre associazioni ricorderanno Maria Chindamo, una donna coraggiosa e libera uccisa barbaramente per non aver fatto sua la mentalità patriarcale e violenta della ‘ndrangheta.
Il 6 maggio, a Limbadi, CCO – Crisi Come Opportunità e altre associazioni ricorderanno Maria Chindamo, una donna coraggiosa e libera uccisa barbaramente per non aver fatto sua la mentalità patriarcale e violenta della ‘ndrangheta.
«La Calabria, per una volta, non è ultima della classe», scherza Michelangelo D’Ambrosio che di Slow Food Calabria è il presidente. Insieme a lui abbiamo fatto il punto della situazione nella regione, tra stereotipi e una resistenza culturale che non ha ancora piegato i calabresi al cibo spazzatura e alle logiche commerciali della grande distribuzione.
“La comunità dei senza comunità”. Con questo slogan 33 anni fa apriva i battenti Radio Ciroma, la più longeva tra le radio libere del Sud, che ancora oggi continua a farsi strumento di comunicazione a disposizione delle comunità locali. Quello che va in onda su radio Ciroma non è mai quello che ti aspetti, con palinsesti sempre rinnovati e sorprendenti, per dare un calcio all’omologazione delle radio commerciali.
Studenti, ricercatori, professionisti, che vogliono restare. Affamati di cultura che non vogliono arrendersi a un destino che li vuole al servizio di un turismo ipocrita e distruttivo. Si sono uniti e organizzati in un’associazione battezzata Colpo e hanno lanciato una serie di attività per rivitalizzare il loro paese – Paola – dal basso e in maniera condivisa. Vi presentiamo i giovani paolani.
Un viaggio attraverso l’arte, la politica, l’attivismo, il pacifismo seguendo un filo rosso: quello di Riace, di Mimmo Lucano e dell’utopia concreta di un nuovo mondo più inclusivo, giusto e accogliente. Un viaggio reso possibile dall’impegno di Laura Tussi e Fabrizio Cracolici – autori di “Riace, musica per l’umanità” – e delle persone da loro intervistate, da Alex Zanotelli a Moni Ovadia.
Nell’immaginario collettivo spesso la figura dell’hacker corrisponde a quella di un criminale che, chiuso in una stanzetta, organizza truffe, ricatti e altri crimini attraverso la rete. Se volete cambiare questa visione stereotipata, fatevi un giro all’Hackmeeting di Reggio Calabria, il raduno degli hacker italiani. Qua gli obiettivi sono ben altri: rendere accessibile il mondo del web, aggirare la censura, resistere alla propaganda e trasformare la rete in un bene comune, per davvero.
Un percorso che dal basso, puntando sin da subito sul coinvolgimento della cittadinanza, sta rivoluzionando gli spazi urbani di San Ferdinando, in Calabria. Lo sta facendo attraverso una architettura etica, che si trasforma in bene comune e si pone l’obiettivo di creare spazi sociali che favoriscano l’aggregazione e combattano l’alienazione.
Il percorso di vita e artistico di Peppe Voltarelli è un sinuoso cammino che tocca molti luoghi, fisici e metaforici. Dalla Calabria a New York, dalla tradizione musicale meridionale alle contaminazioni della world music. Il tutto all’incessante ricerca di una produzione artistica di qualità finalizzata a portare bellezza nel mondo e risvegliare le coscienze dal torpore.
Spiagge inclusive: qual è la situazione in Italia? Ci sono alti e bassi e per quanto riguarda questi ultimi il triste primato è detenuto dalla Calabria, dove accessibilità e servizi pensati per le persone disabili sono ancora un lontano miraggio, nonostante esistano ben due leggi regionali che cercano di tutelare i turisti con bisogni speciali.
Giovani e donne. Sono le ragazze della cooperativa Kairos, che a Crotone lavorano quotidianamente per favorire l’inclusione sociale e l’abbattimento delle barriere culturali. Fra i loro progetti più significativi c’è DaMe, un social housing che vuole essere uno spazio sicuro e accogliente per le donne in difficoltà.
Momo è la piccola protagonista di un romanzo di Ende che combatte dei parassiti che rubano il tempo alle persone. Ma è anche – non a caso – il nome della Banca del tempo di Crotone, fondata dalla psicosociologa Giusy Lumare. L’obiettivo? Generare un modello non economico di scambio di servizi, mediato non dal denaro ma dalla reciprocità. Una novità interessante rispetto a molte altre banche del tempo è che questo scambio viene gestito da un software open source.
Quella de Il Tipico calabrese è una storia di ritorni. Marcello, che insieme a Giovanna ha dato vita a questo luogo, è infatti rientrato nella sua terra d’origine dopo anni di studio e lavoro fuori dalla Calabria. Qui ha realizzato il suo sogno: valorizzare il territorio attraverso retaggi e testimonianze, dalla buona cucina alla musica, dagli attrezzi tradizionali ai libri che raccontano questi luoghi.
Questa è la storia di un gruppo di cittadini e cittadine che, in una regione dalle mille difficoltà come può essere la Calabria, hanno deciso di non rimanere a guardare passivamente il loro diritto alla salute alienarsi e hanno preso in mano la situazione, occupando l’ospedale di zona destinato alla chiusura. È successo a Cariati per merito del movimento Le Lampare, che partendo da questo piccolo paese del cosentino ha gettato un seme che potrebbe germogliare ovunque, grazie anche all’interessamento di personalità molto in vista che hanno appoggiato questa battaglia.
Dambe so, che tradotto dal bambarà è “casa della dignità”. Quella dignità che con un profondo e articolato lavoro si sta cercando di restituire ai braccianti della piana di Gioia Tauro, vessati da anni di sfruttamento nel gorgo dell’illegalità. È un ostello che li ospita ma non solo: è anche un polo ricettivo e di economia solidale e circolare, che cerca di restituire al territorio un valore che spesso rimane inespresso.
Economia circolare, tutela della biodiversità, economia solidale e imprenditoria femminile sono gli ingredienti di una ricetta a suo modo rivoluzionaria. È quella di SenzaSpine, la start-up tutta al femminile che ha creato una filiera del fico d’India in Calabria, attraverso cui produce succhi di frutta e cerca di rilanciare questa terra spinosa fuori ma succosa e nutriente dentro, proprio come il fico d’India.
Un immobile confiscato alla ‘ndrangheta ospita una sartoria sociale con un nome particolare: Soleinsieme. Perché insieme si può fare splendere il sole anche laddove per anni hanno regnato le tenebre dell’illegalità. Ma anche perché donne sole e in difficoltà insieme possono riscattarsi e ricostruire il proprio futuro attraverso la professionalizzazione e la moda etica.
La fusione di Comuni è l’unione fisico-territoriale fra due o più Comuni contigui disciplinata dal Testo Unico degli Enti Locali. Questo procedimento amministrativo, che può aprire nuove porte a una gestione territoriale efficiente e innovativa, è in atto nel crotonese, dove coinvolgerebbe sei Comuni. Ma cosa cambierebbe?
Da un’idea dell'”imprenditore eretico” calabrese Massimiliano Capalbo è nato il Giardino Epicureo. Sorto in uno spazio abbandonato e riqualificato dallo stesso Massimiliano, questo luogo vuole unire sostenibilità e scoperta del territorio, filosofia e socialità, e rappresentare un epicentro per un nuovo modo di vivere, più consapevole ed ecologico.
Spesso fare impresa in Calabria rimanendo fedeli ai propri valori non è facile, neanche in un campo in cui tradizionalmente questa regione eccelle come quello dell’olivicoltura. Ne abbiamo parlato con Renato Pata, che ha ideato e applicato una politica aziendale che mescola diversi aspetti innovativi, dalla creazione di sinergie con altre realtà del settore al rapporto con lavoratori e lavoratrici.
Giovani professionisti nei campi più disparati – dall’arte allo sport, dal turismo all’artigianato – che si uniscono per far conoscere e valorizzare in modo lento e responsabile i centri e la natura del Basso Ionio calabrese. La neonata rete si chiama We’re South ed è stata presentata pochi giorni fa a Monasterace, nel reggino.
Storia, spiritualità, natura, cultura, architettura. Un filo rosso lega tutti questi ambiti: i passi compiuti molti secoli fa da San Francesco di Paola, religioso, eremita e patrono della Calabria. Passi che oggi sono diventati quelli di migliaia di appassionati di turismo lento, anche grazie a un intenso lavoro di rete che vuole rendere questo cammino uno strumento di valorizzazione e coesione territoriale.
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