
Il 6 maggio, a Limbadi, CCO – Crisi Come Opportunità e altre associazioni ricorderanno Maria Chindamo, una donna coraggiosa e libera uccisa barbaramente per non aver fatto sua la mentalità patriarcale e violenta della ‘ndrangheta.
Il 6 maggio, a Limbadi, CCO – Crisi Come Opportunità e altre associazioni ricorderanno Maria Chindamo, una donna coraggiosa e libera uccisa barbaramente per non aver fatto sua la mentalità patriarcale e violenta della ‘ndrangheta.
Il Grande Albergo delle Fate è considerato uno dei simboli della Sila Catanzarese e monumento nazionale riconosciuto dal Ministero per i Beni culturali. Oggi però questa storica struttura rischia di andare in malora per sempre. Un petizione online ne chiede la salvaguardia e il recupero. Ne abbiamo parlato con Riccardo Elia, promotore dell’iniziativa
Questa settimana, nel viaggio dentro le attività di CCO in Calabria, approfondiamo il lavoro nelle scuole con i laboratori di Palcoscenico della legalità. Ne abbiamo parlato con Nancy Cassalia, che ci ha raccontato come l’associazione porta avanti un percorso di educazione alla legalità partendo dalla decostruzione dei luoghi comuni e dalle storie di chi combatte o ha combattuto le mafie sul territorio.
Da quasi vent’anni l’associazione CCO – Crisi Come Opportunità, fa dell’arte lo strumento efficace per promuovere cittadinanza attiva e partecipazione, per sconfiggere marginalità e disuguaglianze. Fiore all’occhiello di CCO è il progetto Ponti, che fa della Calabria e delle questioni di genere il suo orizzonte e che ha favorito la messa a sistema di una rete di donne calabresi eccezionali.
Prevenzione e riduzione dei rifiuti, riuso e riutilizzo. Fare eco è un progetto maturato in anni di riflessioni e trasformato in associazione due anni fa, che si è già guadagnato l’apprezzamento della città, un podio europeo e una nuova sede pronta per la prossima accelerata. Ne abbiamo parlato con la presidente Rossana Melito.
Compositore, sound designer e apicoltore calabrese. Dall’incontro tra le passioni di Dasp è nato “Sound of life – il rumore della vita”, un’installazione audiovisiva per ospitare le voci delle api. Un video di 5 minuti e l’ambizione di irrompere nei luoghi pubblici come musei, gallerie d’arte e aeroporti per comunicare attraverso il linguaggio universale di note e parole l’urgenza rappresentata dalle minacce a questa sentinella di biodiversità.
Legacoop Calabria e UniCoop hanno aperto le procedure di licenziamento collettivo di circa 100 lavoratori reggini. Da anni vengono denunciati i “provvedimenti scellerati adottati dalla Regione e dall’Asp”, ma non è bastato. Sono specialmente due quelli che hanno messo in ginocchio le coop: il mancato accreditamento di queste strutture, nonostante operino sul territorio da tempo, e il conseguente blocco dei ricoveri. Una lunghissima trattativa di cui non si intravvede una conclusione.
Quello calabrese è stato il più grande campo di concentramento fascista italiano costruito dopo le leggi razziali per internare ebrei e nemici stranieri. Ferramonti è stato la spina nel fianco del regime, che mal sopportava la gestione troppo tollerante del direttore Paolo Salvatore. Ecco la storia di questa incredibile esperienza, oggi ricordata grazie al Museo internazionale della Memoria di Ferramonti.
I primi giorni dell’anno nuovo nel territorio calabrese sono stati caratterizzati da un netto contrasto fra l’immagine di una regione da cartolina che viene presentata e una preoccupante realtà costellata di aggressioni, intimidazioni e altri episodi criminosi che costringono a innalzare il livello dell’allerta.
Quanti sanno che la “Calabria straordinaria”, più volte invocata da Amadeus dal palco di Crotone, è in verità uno slogan della Regione Calabria? Il piano di sviluppo, che ricalca le scelte del passato, punta tutto sul marketing per fare maquillage a una terra che cade a pezzi. Eppure dietro la Calabria straordinaria se ne cela una ancora più bella: la Calabria ordinaria, con le sue bellezze e le sue ferite, con la sua complessità.
La Calabria primeggia per ettari e numero di aziende nel biologico, eppure è tra le ultime per venduto e consumo perché mancano strategia e distribuzione. Così, il biologico calabrese viene in buona parte spedito fuori regione oppure venduto come convenzionale. Ne abbiamo parlato con Maurizio Agostino, agronomo che si occupa di agricoltura biologica.
Una lunga serie di numeri impressionanti restituisce la portata del fenomeno emigratorio in Calabria. Giovani che se ne vanno, città e paesi che si svuotano, servizi che si interrompono. Le conseguenze sono tante e fra esse c’è quella del vuoto sociale che si crea. Ma inaspettatamente a volte si innescano anche processi positivi…
Trovare bellezza e speranza là dove sembra che non ve ne siano è possibile. Un esempio lampante è la Calabria, che contrariamente alla narrazione dominante nasconde progetti e iniziative di cambiamento davvero incoraggianti. Li abbiamo raccontati proprio ai giovani calabresi in occasione
della prima fase del percorso nelle scuole del progetto “Facci Caso”, realizzato all’interno del progetto Ponti: cultura e teatro per la cittadinanza attiva, in collaborazione con CCO – Crisi come Opportunità.
Unica cantastorie in terra di Calabria, la voce di Francesca Prestia trasforma la ricerca storica in musica per le nostre orecchie. E lo fa in tutte le lingue della regione, per raccontare una terra spesso vinta ma mai doma. Dalle donne di Corrado Alvaro a quelle contro la mafia, di cui parla nelle sue canzoni e durante gli incontri con la gente, soprattutto giovani delle scuole.
Dai diritti dei migranti nei centri di detenzione a quelli di chi è detenuto negli istituti penitenziari, fino alle campagne per l’abolizione dell’ergastolo ostativo e del regime detentivo speciale 41 bis. Dal 2006 l’associazione cosentina Yairaiha si occupa della tutela dei diritti umani delle persone private della libertà personale. Ne parliamo con la fondatrice Sandra Berardi
Un viaggio che abbraccia il mondo intero partendo da Cariati, piccolo centro calabrese che ha rappresentato una svolta nel percorso delle lotte per il diritto alla salute a livello globale, grazie anche all’appoggio di nomi illustri come Roger Waters e Ken Loach. C’era una volta in Italia è il docufilm narrato da Vittorio Agnoletto che affronta proprio questi temi. Ne abbiamo parlato con lui.
La storia di questa settimana è una specie di matrioska. L’associazione Io resto fa a Crotone quel che Italia che Cambia fa nel Paese: raccontare, supportare e mettere in rete chi raccoglie la sfida di restare – o tornare – al Sud, in maniera proattiva. Tenendo il fattore umano e la valorizzazione dei luoghi al centro dello sviluppo del territorio.
I cittadini calabresi auto-organizzati nel terzo settore suppliscono spesso alle non poche assenze della pubblica amministrazione. Ci sono intere aree dove i cittadini possono contare solo sul no-profit. Eppure non c’è ancora una legge regionale che disciplini e armonizzi quanto stabilito dall’ultima riforma del 2018.
In bilico fra Calabria e Sicilia – proprio come la storia della sua vita – parliamo di Adriano Modica, artista poliedrico e cangiante in procinto di pubblicare un nuovo album interamente dedicato al tema dell’acqua. Con lui affrontiamo temi che riguardano il suo percorso artistico ma anche lo stato dell’arte – letteralmente – della scena musicale italiana.
Boschi Puliti nasce dalle ceneri della pineta di Siano, a Catanzaro, distrutta da un incendio nell’agosto del 2021. Questo tragico evento ha spinto Alfredo Moniaci, un ragazzo calabrese profondamente affezionato a quel bosco, a dar vita a una comunità di associazioni, imprese e cittadini uniti dalla voglia di difendere e salvaguardare i boschi attraverso la raccolta e il recupero dei rifiuti abbandonati. Boschi Puliti si propone inoltre di diffondere consapevolezza e cultura ecologica tra le persone attraverso progetti nelle scuole e attività di volontariato.
In tibetano Ama-La ha un significato che rimanda al concetto di rispetto per la donna. Ed è proprio questo il principio che anima l’omonima sartoria sociale che, rifacendosi anche ai principi di economia circolare, applica il modello Riace in un piccolo borgo calabrese, sostenendo le donne in condizioni di fragilità e rivitalizzando il territorio con nuove professionalità.
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