
Il presidente onorario di FederTrek Paolo Piacentini ci invita a cambiare prospettiva per creare un rapporto più armonico e naturale con i luoghi che ci ospitano. La prima cosa da fare? Entrare in connessione profonda con il paesaggio.
Il presidente onorario di FederTrek Paolo Piacentini ci invita a cambiare prospettiva per creare un rapporto più armonico e naturale con i luoghi che ci ospitano. La prima cosa da fare? Entrare in connessione profonda con il paesaggio.
Spaziando dal “caso Roccaraso” alle grandi opere per le Olimpiadi invernali di Milano e Cortina, il presidente onorario di FederTrek Paolo Piacentini riflette sui grandi problemi della fruizione delle montagne così come avviene oggi.
Spesso tendiamo a idealizzare luoghi e paesaggi che rappresentano l’ideale della fuga dalla realtà e questo provoca un senso di spaesamento. Perché lo facciamo? Quale effetto ha su di noi e su quei luoghi?
Voler proteggere il paesaggio dai mega-impianti significa essere contrari alla transizione energetica? Secondo Paolo Piacentini – scrittore e presidente onorario di FederTrek – no e anzi sono necessari spazi di dialogo “laici” che uniscano entrambe le istanze.
Come nel maggio del 2023, in questi giorni di pioggia insistente si è verificata una nuova alluvione in Emilia Romagna e nelle Marche settentrionali. Verrebbe da chiedersi come sia possibile che più di un anno dopo i tragici eventi che provocarono 17 morti e più di 20mila sfollati il copione si ripeta senza che nulla sia cambiato. Eppure le responsabilità sono chiare, come sottolinea il nostro Paolo Piacentini, invocando anche i provvedimenti risolutori che una politica colpevole e timorosa si rifiuta di adottare.
L’incremento delle energie rinnovabili si può raggiungere senza ulteriore consumo di suolo, lo confermano numerosi studi, eppure non sembra essere questa la direzione intrapresa. In Sardegna, ad esempio, il passaggio da transizione a speculazione rischia di compiersi concretamente. Soldi, grossi interessi, territori deturpati e poche ricadute economiche e sociali, che fine hanno fatto i principi alla base di una vera transizione energetica a tutela del paesaggio e della biodiversità?
Paolo Piacentini, insieme a un nutrito gruppo di persone, è appena rientrato da un lungo trekking attraverso i parchi italiani intitolato Missione Parchi. Come suggerisce il nome, uno degli obiettivi dell’iniziativa era tastare il polso delle aree protette, delle comunità che le abitano e degli enti che le amministrano. Ecco cos’è emerso da questa “indagine itinerante”.
Si è concluso Missione Parchi, un cammino lento che ha portato i partecipanti ad attraversare alcuni parchi dell’Italia centrale in un trekking di due settimane. Gli obiettivi? Attraversare e conoscere le comunità appenniniche e riflettere sul rapporto fra natura, persone e gli enti di gestione dei parchi. Il racconto di Paolo Piacentini, organizzatore e presidente onorario di Federtrek.
Domani, 24 maggio, Giornata dei Parchi naturali italiani, avrà ufficialmente inizio Missione Parchi, un trekking di quindici giorni che porterà i e le partecipanti dalle Marche all’Abruzzo attraversando e conoscendo diverse comunità che vivono in queste aree. L’obiettivo? Recuperare il legame fra esse e i parchi, intesi sia come scrigni di biodiversità che come istituzioni con cui dialogare proficuamente per una gestione armonica del territorio.
La scuola che si fa comunità, la comunità che si fa scuola. Per molti versi è una necessità nei piccoli paesi e nelle aree interne, ma per altri è anche l’incarnazione di un modello didattico e scolastico che, sfoggiando doti di resilienza notevoli, si conforma al contesto sociale e antropologico in cui è calato. Paolo Piacentini, presidente onorario di FederTrek, ci racconta la storia della scuola di Fornole, piccolo centro in provincia di Terni.
Il rapporto fra comunità locali e gli Enti di gestione dei parchi italiani non è mai stato idilliaco, così come il lavoro stesso di chi opera nelle aree protette deve scontrarsi con molte difficoltà. Proprio per ricostruire il rapporto fra questi soggetti, per aprire un dialogo e riscoprire gli scrigni di biodiversità che il nostro Paese custodisce, il 24 maggio prenderà il via il trekking “Missione parchi – Riprendiamo il cammino”, di cui Italia Che Cambia è media partner.
Dopo averci presentato tutti i problemi di cementificazione e sfruttamento che affliggono le zone la Tuscia e altre zone dell’Italia centrale, Paolo Piacentini – scrittore e presidente onorario di FederTrek – ci racconta la calorosa e partecipata mobilitazione a cui le persone che abitano questi territori hanno aderito, in particolare la marcia del 25 febbraio scorso contro l’ipotesi di installazione di un deposito nazionale di scorie radioattive.
Dalle scorie nucleari alla caccia, dalle grandi opere al motocross, senza dimenticare l’agricoltura intensiva. Sono tante le minacce che si allungano sui paesaggi del centro Italia, fra l’Umbria e il Lazio, caratterizzati ancora da un rapporto armonico fra comunità locali e ambiente naturale e da una frequentazione turistica lenta e consapevole. Il presidente onorario di FederTrek Paolo Piacentini, oggi residente in Umbria, ci racconta le criticità principali che incombono su questi luoghi, che lui frequenta e difende da anni.
Il nostro Paolo Piacentini torna sul tema del femminicidio prendendo spunto dalle parole di Gino Cecchettin, padre di Giulia, ed evocando la diffusione di una cultura del dono che sostituisca quella tossica del possesso. Il primo passo verso questo obiettivo? Smettere di sottovalutare le piccole, subdole e sottili violenze quotidiane.
Paolo Piacentini riflette sull’uso della IA, l’intelligenza artificiale, e sulle possibilità che essa presente, insieme a sfide e insidie. Se infatti da un lato si prospettano allettanti opportunità, dall’altro il rischio è rescindere definitivamente un legame fra gli essere umani e i luoghi, le storie, la Natura che ormai sembra essere già compromesso.
Paolo Piacentini riflette sul femminicidio di Giulia Cecchettin e su un tema che dovrebbe essere slegato dai pur drammatici e fondamentali fatti di cronaca. Perché la violenza sulle donne viene perpetrata ogni giorno, permea le battute sconce “da bar” e la cultura del possesso, il suprematismo culturale occidentale e la censura della sessualità. Oggi più che mai è necessario decostruire ricostruire modelli relazionali sani. Da dove partire? Dalla libertà, dal dono e dal valore della fisicità.
La proposta di modificare alcuni punti della normativa sulle autorizzazioni per il taglio nei boschi ha scoperchiato un vaso di pandora. Barricati dietro i termini sin troppo divisivi di produttivisti e conservazionisti, i soggetti che si occupano di gestione delle risorse forestali si sono lanciati in un dibattitto serrato. Attraverso il primo di alcuni approfondimenti, Paolo Piacentini – scrittore e presidente onorario di FederTrek – prova a fare il punto della situazione.
Un trekking che toccherà i maggiori parchi nazionali dell’Italia centrale e avrà lo scopo di dare una sferzata alle politiche per la conservazione e tutela della natura, anche alla luce del difficile momento che stiamo attraversando. Paolo Piacentini ci parla di questa iniziativa che si terrà a primavera 2024 e di cui Italia Che Cambia sarà media partner
Capita anche a voi a volte di guardare il mondo con superficialità, quasi di sfuggita, con il poco tempo che la vita frenetica di oggi lascia a disposizione per la contemplazione? Secondo Paolo Piacentini, autore e presidente onorario di FederTrek, proprio la mancanza dell’incanto, di un’osservazione profonda, della connessione con il mondo, la natura e gli altri esseri umani è uno dei fattori alla base della brutta piega che stanno prendendo la nostra cultura e la nostra società.
Accogliendo il nostro invito, il presidente onorario di FederTrek Paolo Piacentini ha condiviso una serie di riflessioni suscitate dal dramma dell’uccisione dell’orsa Amarena in Abruzzo e dal clamore mediatico suscitato dalla vicenda. Secondo l’autore, un passo indietro è d’obbligo: la brama quasi pornografica di vedere, fotografare, toccare l’orso e altri animali selvatici va combattuta affidandosi alla guida degli esperti che con passione e competenza lavorano da anni a modelli di convivenza fra essere umano e natura.