
Esiste un legame tra il ruolo della donna e la figura della strega? Secondo Marta “Jana Sa Koga” Serra sì, poiché entrambi sono spesso plasmati da una visione patriarcale limitante.
Esiste un legame tra il ruolo della donna e la figura della strega? Secondo Marta “Jana Sa Koga” Serra sì, poiché entrambi sono spesso plasmati da una visione patriarcale limitante.
Il Carnevale sardo è istinto, ribellione, ritorno alle origini. Maschere, suoni e riti infrangono ogni regola, in un viaggio senza tempo tra sacro e selvaggio. Percorriamolo insieme.
Cogas, Janas, Acabadoras: le streghe esistono, ma il capitalismo le ha scoperte. Le antiche pratiche spirituali sarde oggi spesso diventano merce. Cosa resta di autentico?
Una riflessione della nostra antropologa e curatrice della rubrica sull’esoterismo in Sardegna sul Natale, tra passato e presente, sacro e profano, ritualità e consumismo.
Nella lingua e nella tradizione sarda il luogo è uno spazio non solo fisico ma anche culturale. È anche per questo che una delle minacce più gravi all’identità isolana sono i non-luoghi, dalle strutture del turismo di massa ai mega impianti eolici.
Cosa c’entra Il trono di spade con la pietra corvina sarda? E qual è la funzione esoterica dell’ossidiana? In questo articolo la nostra Marta “Jana sa Koga” Serra, antropologa, studiosa di pratiche ancestrali dell’Isola e curatrice della rubrica sull’esoterismo in Sardegna, ci parla dell’ossidiana e del suo dialogo millenario con la Sardegna e chi la attraversa.
In questo articolo la nostra Marta “Jana sa Koga” Serra, antropologa, studiosa di pratiche ancestrali dell’isola e curatrice della rubrica sull’esoterismo in Sardegna, si sofferma sulla simbologia, sul valore e sul ruolo dell’albero nella società contemporanea. Una nazione, quella degli alberi, che Marta Serra chiama del “popolo verde, sottovalutata e bistrattata, sotto continuo attacco di specismo”.
Dal primo gennaio 2024 in Sardegna si contano già oltre 5mila ettari bruciati dagli incendi. Il fuoco però è anche un elemento essenziale per la vita, con una simbologia universale e ambigua che combina ferocia e rassicurazione. In questo articolo la nostra Marta “Jana sa Koga” Serra, antropologa, studiosa di pratiche ancestrali dell’isola e curatrice della rubrica sull’esoterismo in Sardegna, ci racconta un’elemento che se da un lato – soprattutto d’estate – fa paura, dall’altra necessita di una nuova comprensione.
Il banditismo in Sardegna è un fenomeno che si colloca in modo molto specifico all’interno delle meccaniche socioculturali ed etnostoriche dell’isola, ma anche in questo caso è necessaria un’analisi alla luce della dinamica fondamentale “cultura egemone/cultura subalterna”, che vada oltre le narrazioni spesso mainstream. Marta “Jana sa Koga” Serra, antropologa, studiosa di pratiche ancestrali dell’isola e curatrice della rubrica sull’esoterismo in Sardegna, in questo articolo snocciola il fenomeno a partire dalla definizione del termine “bandito” fino alle sue concezioni contemporanee.
In questo articolo la nostra Marta “Jana sa Koga” Serra, antropologa, studiosa di pratiche ancestrali dell’isola e curatrice della rubrica sull’esoterismo in Sardegna, racconta riti e tradizioni sarde legate a giugno, Mesi de Làmpadas, il mese delle luci di San Giovanni. L’olio di iperico, l’acqua di San Giovanni, i riti tra compari e comari e quelli per rendere palese al mondo l’amore. Promesse di abbondanza, unione o conoscenza che rafforzando i legami comunitari onorando allo stesso tempo il ciclo della natura.
In questo articolo la nostra Marta “Jana sa Koga” Serra, antropologa, studiosa di pratiche ancestrali dell’isola e curatrice della rubrica sull’esoterismo in Sardegna, esplora l’aspetto culturale e simbolico degli abiti tradizionali sardi, evidenziando la loro connessione etimologica con i termini “abito,” “abitudine,” e “abitare.” Attraverso l’esempio della processione di Sant’Efisio a Cagliari, spiega inoltre come gli abiti tradizionali esprimano l’identità e le radici culturali sarde, sottolineando poi l’importanza della tradizione come mezzo per tramandare le abitudini e preservare il legame con la terra e la cultura.
La cultura sarda è ricca di tradizioni millenarie che si esprimono non solo attraverso parole e rituali, ma anche mediante gesti e simboli profondamente radicati. In questo articolo della nostra Marta “Jana Sa Koga” Serra, esploriamo il ruolo dei gesti nella cultura sarda, sottolineando la loro importanza identitaria e sociale. Dalla semplice forma del saluto alle complesse ritualità delle feste e dei balli tradizionali, ogni gesto e movimento racchiude un significato profondo che va oltre la mera comunicazione, contribuendo a plasmare l’identità collettiva e la coesione sociale.
Nel grande calderone dell’oralità sarda è immediato l’inserimento, in chiave di memoria storia e antropopoiesi, della tradizione etnomusicologica. Ce ne parla Marta “Jana Sa Koga” Serra, strega, antropologa, studiosa di pratiche ancestrali dell’isola e curatrice di una rubrica sull’esoterismo in Sardegna. Canto a tenore, launeddas, brebus, Sciola e Maria Carta: un viaggio nel suono, tra ricerca di armonia e esoterismo.
Che cosa indica il simbolo nella maschera Boe di Ottana? Cosa rappresentano le incisioni delle statue Menhir del Museo di Laconi? La risposta non è immediata. L’approfondimento di oggi tratta il tema della simbologia occulta, presente anche nelle maschere tradizionali di Carnevale. Proseguiamo così la collaborazione con Marta “Jana Sa Koga” Serra, strega, antropologa e studiosa di pratiche ancestrali dell’isola e curatrice di una rubrica sull’esoterismo in Sardegna.
Nel suo primo contributo per Sardegna che cambia, Marta “Jana Sa Koga” Serra scandisce il tempo isolano e le rispettive identità. Un viaggio da settembre a gennaio tra le pratiche diffuse nella nostra Isola, dove riti, lingua e tradizioni raccontano una quotidianità radicata nel in su sentidu e su connottu.