
Parliamo di terre rare con un focus sulle implicazioni economiche, ambientali e geopolitiche legate all’estrazione delle terre rare e sul ruolo che la Sardegna potrebbe giocare in questo scenario.
Parliamo di terre rare con un focus sulle implicazioni economiche, ambientali e geopolitiche legate all’estrazione delle terre rare e sul ruolo che la Sardegna potrebbe giocare in questo scenario.
Sardegna Che Cambia si rinnova, mantenendo la stessa determinazione nel raccontare un’Isola che si trasforma, resiste e rivendica la propria autodeterminazione. In questo editoriale tracciamo il percorso fatto finora e quello che ancora ci aspetta, insieme.
Gaia Putzolu è un’illustratrice che se nel viaggio ha trovato ispirazione, nel ritorno ha trovato la sua direzione: nella tipografia di famiglia, nella carta, nell’inchiostro che resiste al tempo.
Sardegna Chiama Sardegna rilancia il dibattito sulla legge elettorale sarda, chiedendo una riforma proporzionale per garantire rappresentanza e partecipazione democratica.
Il GrIG si oppone a un nuovo progetto agrivoltaico a Cossoine, denunciando rischi per ambiente e patrimonio legati alla speculazione energetica in Sardegna e non solo.
Il grande progetto per esportare e stabilizzare l’energia prodotta sull’Isola divide la Sardegna: il presidio degli ulivi di Selargius è stato smantellato, ma la lotta per la tutela del territorio e contro la speculazione energetica continua.
Il genocidio in Palestina si nutre anche della complicità economica. A Cagliari, una petizione rilancia il boicottaggio come strumento per fermare l’apartheid e riaffermare i diritti umani.
Nonostante le preoccupazioni in merito all’impatto ambientale e paesaggistico, il potenziamento del parco eolico (attivo dal 2004) vicino alla Basilica di Saccargia ci sarà. Per il GrIG “è stato determinante il silenzio assenso della Regione Sardegna”.
Il 25 novembre è, fra le tante cose, un momento per riflettere sulle radici profonde della violenza di genere e su fenomeni come il patriarcato e il colonialismo, che rivelano connessioni storiche e culturali che continuano a influenzare la nostra società.
L’attivista palestinese-sarda Ahlam Hmaidan commenta la mozione del Consiglio regionale sardo per il cessate il fuoco a Gaza e il riconoscimento dello Stato di Palestina. Un passaggio dal valore simbolico importante, ma anche pieno di contraddizioni.
A Sassari è nato un nuovo movimento di opposizione sardo al disegno di legge 1660, che molti ritengono una grave minaccia alle libertà democratiche e al diritto di protesta.
Una riflessione profonda e personale sui diritti riproduttivi, l’autodeterminazione e il significato di libertà. Attraverso un racconto intimo e provocatorio, Lisa Ferreli affronta temi come l’aborto, la gestazione per altri (GPA) e le politiche di incentivo alla maternità, invitando a ripensare il concetto di “sfruttamento” del corpo femminile.
Presentato come una soluzione promettente per la transizione energetica, l’idrogeno è da tempo entrato fra i temi della questione energetica sarda, grazie al suo potenziale di ridurre le emissioni e stoccare energia rinnovabile. Tuttavia il suo utilizzo non è esente da critiche e sfide, soprattutto riguardo alla sostenibilità della produzione e all’impatto ambientale.
L’arrivo delle piogge autunnali in Sardegna segna l’inizio della stagione dei funghi, ma con essa emergono anche problematiche legate all’assalto indiscriminato dei boschi. La mancanza di una regolamentazione regionale sulla raccolta dei funghi nell’isola crea conflitti con i proprietari terrieri e mette a rischio l’ambiente naturale. In questo scenario, è fondamentale riflettere su come la natura non sia un territorio da conquistare, ma uno spazio da rispettare, garantendo la sostenibilità per tutte le specie che lo abitano.
Riccardo Pusceddu racconta di essere la prima persona trans in Sardegna ad aver ottenuto l’accesso a un’isterectomia nel percorso pubblico, operazione normalmente accessibile oltremare. La sua storia è un racconto di autodeterminazione e lotta per i diritti, spesso ostacolata da sfide burocratiche, pregiudizi e un sistema sanitario ancora inadeguato.
Anche in Sardegna attivisti e studenti scendono in piazza contro il disegno di legge 1660, il cosiddetto ddl sicurezza, che a loro avviso criminalizza il dissenso e limita il diritto di protesta. Le disposizioni, come quelle che colpiscono manifestazioni contro le “grandi opere”, vengono interpretate come un tentativo di zittire chi difende il territorio e i diritti umani. Per la Rete de sos istudentes de Sardigna il provvedimento è liberticida, con un forte impatto nelle lotte sarde contro la speculazione energetica e l’antimilitarismo.
In tempo di aree idonee, in Sardegna si ricomincia a parlare di depositi di scorie nucleari. Il ministro dell’Ambiente ha recentemente dichiarato che la procedura di valutazione ambientale per i siti idonei, inclusi quelli sull’Isola, è in corso. Una proposta che si è scontrata con l’opposizione della Regione Sardegna, e prima ancora e del Comitato No Scorie – Sarcidano per la Sardegna.
Legge elettorale, rappresentanza, speculazione energetica, transizione “giusta” e lavoro. In questa intervista Renato Soru, ex governatore della Sardegna, affronta alcuni temi caldi nell’Isola, primo fra tutti quello di un passaggio dalle fonti fossili alle rinnovabili che davvero, sia in grado di non lasciare indietro nessuno.
In Sardegna due importanti processi in materia ambientale rivelano la realtà della giustizia italiana in questo ambito. Da un lato il processo per abusi edilizi sull’Isola di Tavolara, avviato nel 2019 e “bloccato” in un labirinto di rinvii, dall’altro il processo per disastro ambientale al poligono di Teulada, conclusosi senza accertamento di responsabilità.
Il tema della speculazione energetica, dove grandi aziende italiane e straniere puntano a realizzare impianti rinnovabili con profitti enormi, con conseguenze negative sulle comunità locali e il patrimonio storico e ambientale sardo, continua a essere centrale nelle cronache isolane. In questa intervista Maurizio Onnis, sindaco di Villanovaforru, paese impegnato da oltre 10 anni in lotte ambientaliste, dice la sua in merito a come la battaglia contro la colonizzazione energetica sia fondamentale per garantire una transizione ecologica giusta, sostenibile e una maggiore equità sociale.