
Un racconto intimo e poetico che nasce dalla lettura di “Oltre ogni confine. Di volti di luoghi di inquietudini e di sogni” del maestro e attivista per la pace sardo Pierpaolo Loi.
Un racconto intimo e poetico che nasce dalla lettura di “Oltre ogni confine. Di volti di luoghi di inquietudini e di sogni” del maestro e attivista per la pace sardo Pierpaolo Loi.
Dopo 70 anni di esercitazioni militari senza valutazione ambientale, l’Esercito presenta la documentazione per ottenere la VINCA a Teulada. Un risultato ottenuto grazie ai ricorsi e alla mobilitazione delle associazioni.
Con l’attivista per la pace Vittorio Agnoletto commentiamo una serie di provvedimenti che la regione Lombardia ha adottato negli ultimi mesi per rispondere a una eventuale minaccia nucleare.
Pierpaolo Loi è un insegnante e attivista che ha dedicato la vita alla pace, alla giustizia sociale e alla nonviolenza, nella convinzione che “educare significhi non solo trasmettere conoscenze, ma anche coltivare ideali”.
Il cantautore milanese si ispira all’intelligenza artificiale e al pensiero meditativo per parlare attraverso note e versi dei grandi temi del nostro tempo, primo fra tutti quello della pace.
Con l’attivista Leonardo Cribio riviviamo i momenti salienti della mobilitazione per la liberazione del fondatore di Wikileaks e più generale per un’informazione più libera e indipendente.
Nel centenario della nascita di Danilo Dolci torniamo a parlarvi del suo impegno politico, sociale ed educativo attraverso le parole e i ricordi del figlio Amico Dolci.
Il teatro non è solo un’arte, ma può diventare uno strumento di trasformazione sociale, un mezzo per educare, sensibilizzare e costruire comunità. Theandric lo fa ispirandosi ai principi della nonviolenza.
In questo dialogo con il pacifista ed ex politico Aurelio Juri vediamo come il nostro vicino sta vivendo l’attuale congiuntura politica e militare, sempre più improntata su un bipolarismo russo-atlantico.
Nihon Hidankyo è l’associazione dei hibakusha, i sopravvissuti alle bombe atomiche, che ha vinto il Nobel per la Pace 2024. Ecco una carrellata di commenti da parte di esperti e attivisti per la pace, accomunati da alcune riflessioni. Due su tutte? L’importanza di non dimenticare il genocidio in corso e il valore della testimonianza di chi la guerra, in particolare quella nucleare, l’ha vissuta sulla propria pelle.
La base militare di Nörvenich, in Germania, ha recentemente ospitato esercitazioni del programma NATO Steadfast Noon. Eppure, in uno scenario in cui lo spettro di un conflitto nucleare è sempre più preoccupante, la società civile non si fa trovare impreparata, come dimostra la massiccia mobilitazione che ha accompagnato le operazioni NATO di ottobre.
Più di trenta realtà della società civile milanese hanno deciso di unirsi sotto l’egida dal Coordinamento per la pace, che dallo scorso anno organizza iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità urgente di attuare misure per contrastare la cultura e la politica militarista. Ultima in ordine di tempo la “Tre giorni per la pace” che si è tenuta a fine settembre, mentre per il 26 ottobre è prevista una grande manifestazione fra le strade della città meneghina.
L’aeroporto militare di Ghedi ospita decine di testate nucleari americane. E proprio nel Comune bresciano si è tenuto il convegno “Contro la guerra e la presenza di armi nucleari in Italia”, che ha visto l’intervento di diverse personalità del mondo dei diritti, del pacifismo e dell’antimilitarismo, fra cui Francesca Albanese e Alex Zanotelli. Insieme all’avvocato Ugo Giannangeli, uno degli organizzatori, vediamo com’è andata.
Paolo Aureli è avvocato, ex vice presidente del Movimento Sardegna Zona Franca e, alle ultime elezioni europee, sostenitore della lista Pace Terra e Dignità. In questa intervista propone un riequilibrio tra l’Isola e lo Stato italiano, sostenendo la Zona Franca come opportunità per emancipare la Sardegna.
Partire dal lavoro, dai lavoratori e dalle lavoratrici per approdare a temi quali il pacifismo, la critica al neoliberismo, l’attualità politica, il sindacalismo. È questo l’obiettivo del blog dei lavoratori e delegati sindacali di Pisa, un piccolo grande esperimento di informazione libera da influenze e da copyright, come ci spiega uno dei curatori Federico Giusti.
Una marcia aperta a tutte le persone che toccherà decine di paesi e attraverserà l’intero pianeta, partendo e tornando in Costa Rica. È la Marcia mondiale per la pace e la nonviolenza, un grande evento giunto alla sua terza edizione che vuole sensibilizzare i popoli e spingere le istituzioni a bandire le armi, in particolare quelle nucleari.
La nostra Laura Tussi – saggista e attivista – ripercorre tre decenni di lotte ambientali in una riflessione che si conclude ai giorni nostri, abbracciando la lotta e le azioni di Ultima Generazione. Secondo l’autrice, attivisti e attiviste che, in una società quasi immobile davanti a una crisi ambientale sempre più grave, lottano per la giustizia climatica rischiando in prima persona hanno bisogno di sostegno, non di gogne mediatiche e condanne severe.
Dall’Europa agli Stati Uniti, da Gaza all’Ucraina, dal pacifismo alla narrazione mediatica, dalla guerra all’industria bellica. Max Aliprandini della Lega Obiezione di Coscienza traccia un quadro della situazione geopolitica attuale legando tutti questi elementi con un filo rosso. La sfida? Invertire la tendenza che ha generato la deriva bellicista di quest’epoca storica.
Abbiamo chiesto ad Alex Zanotelli, padre comboniano e attivista per la pace, di commentare il recente meeting dei G7 tenutosi a Fasano, in provincia di Brindisi. Da lì il discorso si è ampliato toccando temi cruciali come l’obiezione fiscale, il potere politico ed economico dell’industria bellica e l’importanza di coinvolgere le giovani generazioni.
Il Centro Nuovo Modello di Sviluppo ha pubblicato un dossier contenente una serie di proposte concrete per fermare la deriva bellicista attraverso misure economiche e sociali come la riconversione delle industrie di armi e l’utilizzo di strumenti come i Corpi civili di pace. Ne abbiamo parlato con Francesco Gesualdi in un discorso che ha toccato diversi punti, dalle guerre in corso agli obblighi costituzionali del nostro paese.