
Due psicologhe affrontano il tema dell’educazione emotiva e ce ne fanno capire l’importanza anche spiegando le conseguenze – dal bullismo ai suicidi – della censura delle emozioni, come ci viene insegnato a fare fin dalla nascita.
Due psicologhe affrontano il tema dell’educazione emotiva e ce ne fanno capire l’importanza anche spiegando le conseguenze – dal bullismo ai suicidi – della censura delle emozioni, come ci viene insegnato a fare fin dalla nascita.
Dopo aver lasciato una promettente carriera in una multinazionale, Sarah Zordan ha iniziato a dedicarsi al coaching, ovvero aiutare le persone a realizzare i propri obiettivi. Non lo fa in aule né in uffici, ma fra le piante di lavanda del suo campo alle pendici delle Dolomiti.
Silvia Calcavecchia ci racconta la sua storia e il suo impegno per comunicare e informare in modo consapevole, in particolare sui temi che la riguardano da vicino, uno su tutti quello della disabilità. Uno dei suoi strumenti principali sono i social. L’obiettivo? “Dare voce a esperienze personali che possono risuonare con quelle di altri e offrire un supporto, anche solo con una parola o un racconto di vita”.
Una rete di biblioteche di quartiere sta per contaminare positivamente e in maniera capillare la città di Bari, da tempo attenta al tema della diffusione della cultura letteraria. Ma lo scopo del progetto Colibrì – questo è il suo nome – è anche quello di generare socialità e inclusione in questi spazi, pensati altresì per essere presidi di legalità in zone difficili del capoluogo pugliese.
Chi l’avrebbe mai detto che dopo l’avvento degli enormi e freddi cinema multisala, il lockdown e il distanziamento sociale, la diffusione massiva di piattaforme streaming, un piccolo cinema di comunità avrebbe avuto tanto successo? Eppure è proprio ciò che sta accadendo al Postmodernissimo di Perugia, al centro di un progetto sociale e culturale di rivitalizzazione del territorio grazie alla partecipazione attiva degli stessi spettatori.
Una cooperativa di comunità è un soggetto multiforme che in maniera inclusiva e condivisa unisce aspetti come la rigenerazione, la socializzazione, l’impresa sociale e l’accoglienza per rivitalizzare il territorio e la comunità che lo abita. Un caso interessante è quella di Porta Nova, che sta animando Trani con numerose iniziative dal basso, dalla ciclofficina all’eco-ostello al cinema partecipato.
In una società in cui l’approccio alla disabilità è spesso intriso di pietismo e assistenzialismo – oltre a essere caratterizzato da politiche ancora miopi e insufficienti –, il ruolo dei caregivers, ovvero di chi si prende cura delle persone con disabilità, assume un ruolo cruciale. Ma chi si prende cura di loro? E quali sono i bisogni dei caregivers? Ne abbiamo parlato con Francesco Cannadoro, blogger e autore.
Diversi anni fa Federica Pepe si è trasferita in Svezia, paese di cui è sempre stata innamorata. Qui ha creato una famiglia e lanciato un progetto di storytelling chiamato mammainsvezia. Senza pretesa di esaustività, vi proponiamo la sua testimonianza per capire quali sono gli spunti più interessanti che può offrire il modello educativo svedese.
“Guarda che luna” è ciò che ha pensato Giovanni una sera di qualche anno fa, mentre ammirava il cielo e cercava di capire come realizzare i propri sogni. Ed è proprio questo il nome che ha scelto per il B&B che ha aperto nel piccolo paese della Basilicata da cui veniva e dove è tornato, deciso a migliorare la qualità della sua vita e di quella del territorio in cui è nato.
Frutto della sintesi di numerose esperienze di viaggio di due ragazze pugliesi, Habari we dorm è un ostello sociale che incarna la filosofia dell’accoglienza. Non solo verso i turisti “normali”, ma anche a beneficio dei numerosi pellegrini che soggiornano qui – grazie a una sinergia con la rete dei cammini – e delle persone con fragilità che in questo ostello trovano uno spazio lavorativo e un’occasione di riscatto.
La storia di Cesare è la storia di un bambino, della sua mamma Valentina e della loro famiglia. È la storia di persone che poste davanti a una delle difficoltà più ardue che il destino si può inventare non solo hanno trovato la forza di andare avanti, ma hanno anche trasformato una sorte avversa in energia positiva e in un esempio per le altre persone che si trovano in situazioni simili. Perché «la felicità è una scelta che dipende da noi, dalla prospettiva da cui scegliamo di osservare il mondo».
Dopo aver subito un’operazione alla testa a causa di un tumore all’età di 15 anni, Andrea Caschetto si è ritrovato con una capacità mnemonica ridotta. Vivere le emozioni si è rivelato il miglior modo per trattenere i ricordi, così ha deciso di portare il sorriso tra i bambini più sfortunati in giro per il mondo trasformando le sue debolezze in grandi punti di forza.
Una grande famiglia che offre non solo accoglienza, supporto morale e sostegno, ma anche un aiuto concreto ai giovani con protesi e alle loro famiglie. Il tutto declinato attraverso lo sport, un ambito che meglio di qualsiasi altro riesce a cementare il senso di comunità e spingere a superare i propri limiti. Oggi vi presentiamo art4sport, associazione fondata dalla campionessa paralimpica Bebe Vio e dai suoi genitori.
Vivere con arte, per l’arte, attraverso l’arte, grazie all’arte. Diverse declinazioni del legame con la sfera artistica e creativa che Morena e Cristina esplorano quotidianamente con il loro progetto ispirato all’arteterapia antroposofica e rivolto a qualsiasi fascia d’età, con l’obiettivo di vivere meglio ma anche di essere di supporto in percorsi più impegnativi di guarigione fisica o psicologica.
Quattro grandi verità e otto aspetti che è fondamentale tenere presente nella vita. Muovendosi lungo questi binari, Gianluca Gotto racconta il suo avvicinamento al buddismo e il modo in cui esso ha cambiato la sua esistenza, spingendolo a rivedere una serie di convinzioni e atteggiamenti tipici della società moderna, frenetica e performativa.
Da Brindisi all’Italia e al resto d’Europa, il viaggio di Tenrock non si ferma mai. La meta? Le periferie, i tessuti urbani degradati, i territori a rischio. In questi luoghi, questo progetto che mescola arte e inclusione utilizza il circo come strumento per coinvolgere giovani, disabili, famiglie sotto la soglia della povertà e ogni soggetto marginalizzato nel contesto sociale attuale. Il tutto in sinergia con molti attori – come piscologi e operatori sociali – e con le comunità locali.
Nato e cresciuto in un contesto familiare e sociale difficile, oggi Ciro fa il pizzaiolo e ha una sua attività molto florida. Il suo riscatto personale però non gli basta: buona parte del suo tempo e delle sue energie le spende per progetti di solidarietà e inclusione, come quello condotto nel carcere di Brescia, dove insegna a fare la pizza ai detenuti.
Molte persone cercano incessantemente il cambiamento esterno, nel mondo, nel proprio stile di vita, nelle proprie frequentazioni, nel proprio lavoro. Ma il primo cambiamento che deve avvenire è quello interiore. Lo scrittore e blogger Gianluca Gotto ci racconta l’episodio che ha cambiato la sua vita, portandolo a incamminarsi sulla strada del buddhismo e della ricerca della serenità.
Cuscini e materassi sono fra gli oggetti con cui stiamo a contatto per più tempo durante la nostra vita e la loro qualità è fondamentale per il nostro benessere. Partendo da questa riflessione Giorgio ed Elena, due artigiani toscani, hanno lanciato Dormiglio, una linea di prodotti per il riposo realizzati con materiali biologici che rispecchia la loro filosofia di lavoro e di vita: stare bene e fare quello che ci rende felici.
Esiste un periodo della vita, un’età giusta per rivoluzionare la propria esistenza? No e il caso di Giuliana e Toni lo dimostra: passati i cinquant’anni, la coppia ha lasciato Milano, una casa di proprietà e un buon lavoro per ricominciare tutto sull’isola di Pantelleria, dove “è inutile agitarsi per fare in fretta”. A dieci anni di distanza dal loro trasferimento ci raccontano com’è cambiata la loro vita.