11 Aprile 2025 | Tempo lettura: 6 minuti

La cooperativa Valdibella lancia una nuova scommessa: l’acquisto collettivo di un bene agricolo

La cooperativa Valdibella e la comunità di Contadinazioni sono promotori di un’iniziativa innovativa, un progetto di acquisto collettivo di un’azienda agricola in difficoltà nei luoghi che hanno dato origine alla stessa cooperativa Valdibella.

Autore: Salvina Elisa Cutuli
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esterno valdibella casa
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Un sogno collettivo di cura e lavoro giusto. Una pratica concreta di acquisto e gestione di una storica azienda agricola in difficoltà. È questa la nuova avventura intrapresa dalla cooperativa Valdibella proprio nei luoghi in cui si è costituita diverso tempo fa e da cui ha preso anche il nome. Un’azienda agricola privata che ha perso il suo “proprietario” e che grazie all’idea di Massimiliano Solano, agricoltore e presidente di Valdibella, si vuole trasformare in una proprietà comune stravolgendo il concetto stesso di proprietà e dando alla “terra” la sua giusta collocazione di bene collettivo.

Facciamo un passo indietro: la nascita della cooperativa Valdibella

La storia comincia con l’azienda agricola della famiglia Rizzuto nella valle a nord di Camporeale, chiamata appunto Valdibella. Fu Giuseppe Rizzuto a comprare la tenuta; successivamente Geri, il figlio, è subentrato ampliandone la superficie. È qui che nell’81 fu fondata la prima cooperativa Valdibella grazie a un gruppo di agricoltori, tra cui Giuseppe Rizzuto, con lo scopo di partecipare a un programma della Regione Siciliana che prevedeva aiuti per la meccanizzazione delle cooperative. Grazie a questa legge nacquero molte cooperative, che dopo un po’ di tempo vennero sciolte o cedute ad altri agricoltori.

Un epilogo simile è toccato anche alla prima cooperativa Valdibella. Il gruppo di fondatori nel 1998 venne sostituito da un nuovo gruppo di agricoltori, la seconda cooperativa Valdibella, di cui vi abbiamo più volte parlato. Geri fu l’unico agricoltore della vecchia guardia a rimanere socio anche dopo il passaggio alla nuova formazione, partecipando sempre con entusiasmo a tutte le iniziative.

valdibella acquisto collettivo
La casa vista dall’esterno

Da qualche anno Geri non c’è più e la sua proprietà è in vendita. Per il forte legame che lo lega a quei territori, Massimiliano Solano ha proposto alla comunità di Contadinazioni – nata nel 2014 e simbolicamente ubicata nel ghetto di Campobello di Mazara, che ospita i lavoratori stagionali migranti impegnati principalmente nella raccolta delle olive Nocellara del Belice – di lanciare un progetto di acquisto collettivo per la cura condivisa dell’azienda che un tempo era di Geri

L’acquisto e la gestione collettivi riguardano la casa e il terreno dell’uliveto, a cui si aggiungono due ettari in comodato d’uso nei pressi della casa, con possibile accesso all’acqua. Nei due ettari, divisi in due lotti, si potrebbe realizzare un orto “quattro stagioni” e praticare sperimentazioni agricole sulla base della progettazione collettiva. L’acquisto collettivo del bene prevede una costituenda cooperativa agricola.

La cooperativa Valdibella lancia un progetto di acquisto collettivo

«Abbiamo mandato il progetto a tutti i nostri clienti e abbiamo già delle adesioni dalla Svizzera e dal Belgio. Abbiamo organizzato anche due assemblee, a breve ci saranno altri appuntamenti. È molto importante sensibilizzare la società civile su una partecipazione più attiva alla produzione del cibo. Spesso quando facciamo la spesa al supermercato non sappiamo cosa c’è dietro a un determinato prodotto, non ci poniamo tante domande. Con questa iniziativa vogliamo avvicinare i produttori e i consumatori, saremo soci della stessa entità. Una modalità innovativa per condividere la gestione agricola, le problematiche e la distribuzione così da trovare insieme soluzioni», sottolinea Massimiliano Solano. 

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L’ingresso all’abitazione

La cooperativa che nascerà sarà incentrata su principi e obiettivi che ricalcano gli ideali del gruppo promotore. Valdibella ha da sempre cercato di scardinare stratificazioni culturali che negli ultimi secoli hanno dominato il territorio siciliano restituendo la dignità agli agricoltori, promuovendo azioni concrete contro lo sfruttamento commerciale e lavorativo e mettendo in campo metodi di agricoltura biologica che puntino sulla biodiversità e su colture autoctone.

La comunità di Contadinazioni promuove una resistenza territoriale ed è nata per lottare contro lo sfruttamento dell’essere umano sugli altri esseri umani e dell’essere umano sulla terra. Oltre a sostenere con varie attività i lavoratori migranti, co-produce conoscenza con il sostegno di Scienza Radicata, con cui elabora progetti di riappropriazione di risorse necessarie alle comunità di cittadine, lavoratrici e contadine basate sulla solidarietà.

Una modalità innovativa per condividere la gestione agricola, le problematiche e la distribuzione così da trovare insieme soluzioni

La superficie sarà anche a disposizione di una vera e propria sperimentazione di co-produzione agroecologica attraverso un lavoro giusto e pratiche di agroecologia nella costruzione di una filiera a garanzia partecipata. «Avremo una superficie su cui effettuare ricerca e sperimentazione che verrà affidata al gruppo scientifico della nostra scuola di Agroecologia e permetterà di ampliare le conoscenze. La ricerca, solitamente realizzata altrove, qui sarà svolta nel nostro ambiente e nella nostra cultura», continua Massimiliano. 

Come aderire?

Il gruppo promotore ha individuato gli strumenti giuridici adatti che rispecchiano la voglia di condivisione di una terra considerata un bene comune, seguendo anche l’esempio della campagna di azionariato popolare lanciato dalle operaie e dagli operai della ex GKN a Campi Bisenzio (FI) – da tre anni in lotta per una transizione ecologica dal basso e un lavoro giusto – e l’esperienza belga di Ma Ferme.

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Una parte del terreno circostante la casa

Alla cooperativa verrà affiancata un’associazione che sarà costituita successivamente per raccogliere e organizzare la partecipazione di chi vorrà contribuire al progetto. Per diventare soci della cooperativa si dovrà acquistare almeno una quota di 1.000 euro e in base al numero di quote saranno distinte tre diverse modalità di partecipazione. La gestione delle quote avverrà secondo le modalità previste dallo statuto della cooperativa. La campagna di azionariato popolare ha l’obiettivo di raccogliere almeno 250.000 euro.

Una parte della somma servirà ad acquistare il bene – del coso di 150.000 euro – e a coprire tasse e spese notarili, il resto servirà a eseguire lavori di ristrutturazione dei fabbricati, acquistare una cargo bike a sostegno del Collettivo di Fabbrica GKN, realizzare opere idrauliche e sostenere il lavoro di progettazione, coordinamento e gestione nella cooperativa per i primi due anni. I soci potranno contribuire a proporre e mettere in campo idee per far vivere lo spazio inteso come bene comune aperto e avranno la possibilità di vivere gli ambienti durante l’anno e partecipare alle attività della scuola di agroecologia.

«Proponiamo un cambio di mentalità: il bene terra diventa un bene di interesse collettivo perché è dalla terra che arriva il cibo di cui ci nutriamo e per questo deve restare patrimonio collettivo. Ogni volta che c’è accentramento e si decide dall’alto cosa fare di un pezzo di terra, sottraendola alla produzione di cibo o praticando un’agricoltura non sostenibile, la terra stessa viene sminuita nella sua possibilità e funzione. Il bene terra è un bene collettivo e la sua gestione deve contribuire a un ritorno positivo per la collettività in generale», conclude Massimiliano Solano.

Per saperne di più sul progetto scrivi a casadigeri@valdibella.com, per un tour virtuale dei terreni e dell’abitazione clicca qui.