3 Aprile 2025 | Tempo lettura: 5 minuti
Ispirazioni / Io faccio così

Anna e Aldo: “Abbiamo creato il MAT Museo antropologico per raccontare storia e ambiente della Sicilia”

Anna e Aldo sono tornati a vivere in Sicilia dopo tanti anni in Australia per dare vita al MAT Museo antropologico di Testa dell’Acqua. Un viaggio nel tempo di un luogo che, tra storie, racconti ed esperienze, si apprezza per la sua bellezza e unicità.

Autore: Salvina Elisa Cutuli
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Passato, presente e futuro. Al MAT Museo antropologico di Testa dell’Acqua, il tempo si mescola e confonde con la storia del territorio che, grazie ad Anna e Aldo, viene letta e riletta tra orizzonti che spaziano tra antropologia, storia, ecologia e tecnologia. Da un’idea scritta a Melbourne in piena pandemia e diventata realtà quasi per caso qualche anno dopo, grazie a un finanziamento dei fondi PSR Sicilia, nasce MAT Museo antropologico.

È un progetto che in qualche modo ha “costretto” Anna e Aldo a tornare a vivere in Sicilia dopo 15 anni in Australia: «È qui che riesco a dare sfogo alla mia immaginazione, come un fiume in piena, e nonostante le tante difficoltà, una burocrazia lenta e un’economia per nulla dinamica, questo è il tempo del dialogo profondo tra me e questa terra», inizia a raccontare Anna.

MAT Museo antropologico sorge a Testa dell’Acqua, una frazione di contrada Mezzo Gregorio, a 13 chilometri da Noto. All’inizio del ‘900 questa zona era abitata da vari nuclei contadini che presto scoprirono numerose grotte con tracce di insediamenti preesistenti di epoca bizantina. Sepolcri, caverne e cisterne per la raccolta d’acqua che raccontano una relazione in continua evoluzione tra l’essere umano e il territorio

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Al MAT Museo antropologico di Testa dell’Acqua è possibile partecipare a visite guidate ed eventi che raccontano il territorio

Anna è archeologa, museologa e ideatrice di percorsi esperienziali, ha lavorato per anni a stretto contatto con gli aborigeni che le hanno insegnato a leggere e riconoscere il tempo, a vivere secondo tempi più sani. Aldo è biologo marino con esperienze nella tutela e conservazione degli oceani e ha subito intuito l’importanza di creare percorsi di educazione ecologica per un cambiamento che guarda alla natura con rispetto. Insieme hanno ideato e progettato il MAT Museo antropologico di Testa dell’Acqua che da giugno 2023 racconta la sostenibilità in un territorio di grande bellezza non sempre particolarmente attento a questi temi.

«Proponiamo una passeggiata nel tempo e nella storia di questo luogo che confluisce nel presente: la trasformazione delle grotte e i diversi usi, l’ingegneria idraulica degli arabi che, per affrontare un periodo di carenza d’acqua, si sono inventati un sistema ancora unico. Ma non solo. All’interno del museo c’è anche una parte più antropologica con percorsi immersivi, sensoriali e di realtà aumentata ispirati all’emotional education. Educhiamo con percorsi emotivi attraverso storie, racconti ed esperienze di tipo sensoriali che riportano a galle memorie pregresse su cui costruirne di nuove», continua Anna. 

Al MAT il tempo si mescola e confonde con la storia del territorio tra antropologia, ecologia e tecnologia 

La sala del casolare che ospita il museo immerso nella natura – oltre alla parte interattiva dedicata agli oggetti del mondo contadino e alla figura della majara, una sorta di curandera, la donna dai poteri magici e curativi che esiste in tutte le comunità del mondo e che ha imparato a curare attraverso le erbe e le parole – è allestita con i lavori di Nicola Indaco e altri artisti. I pezzi di Nicola sono realizzati anche con materiali che provengono dalla Vallata del MAT, installazioni che raccontano storie di connessione e abbondanza.

Il MAT Museo antropologico è la maniera “alternativa” di recuperare quel divario culturale evidente rispetto all’antropologia siciliana attraverso il file rouge della sostenibilità del passato, del presente e del futuro. E al futuro ci ha pensato Aldo che, con il sostegno dell’Università di Bologna, ha costruito un serra di acquaponica e idroponica – l’acquaponica è un metodo di coltivazione che combina l’allevamento dei pesci con l’idroponica, ovvero la coltura fuori suolo – a riciclo continuo e a risparmio energetico. Un percorso, anche in questo caso, sensoriale ed emozionale che grazie a una pianola positronica che si “attacca” all’acqua, alla pelle, alle piante si trasforma in musica riproducendo le varie frequenze. 

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Aldo ha costruito una serra di acquaponica e idroponica all’interno del MAT Museo antropologico di Testa dell’Acqua

Il museo propone tour guidati, laboratori didattici per le scuole, per un viaggio archeologico, antropologico ed ecologico. All’interno della struttura si svolgono anche tanti eventi, dai pranzi speciali contro lo spreco alimentare ad appuntamenti legati al territorio con aziende locali, per far conoscere anche prodotti enogastronomici, con lo scopo di attirare persone che difficilmente andrebbero al museo.

Il MAT non funziona infatti come un classico museo: «Questo progetto è nato come un gioco, fino alla vittoria del finanziamento abbiamo continuato con le nostre vite e poi… un cambio vita importante. L’esperienza in Australia è stata fondamentale, mi ha fatto crescere e nutrito dal punto di vista professionale e umano, ma a un certo punto ho sentito che tutto era finito, avevo bisogno di creare qualcosa che fosse mio e lì sarebbe stato molto complicato».

«Adesso non mi sento di appartenere a nessun luogo, vivo in bilico. Come spesso accade a chi ha avuto esperienze all’estero vorrei unire questi due mondi ma non sempre è possibile. All’interno del museo c’è una radice speciale realizzata da Nicola che, in base all’energia del luogo, cresce e si trasforma. Finché c’è questa energia restiamo qui per contribuire a un viaggio di memoria, esperienza e scoperta», conclude Anna.

Informazioni chiave

In Sicilia si può tornare

In controtendenza rispetto alla scelta di tanti giovani che decidono di lasciare la Sicilia, Anna e Aldo sono rientrati dopo 15 anni in Australia.

Il passato, il presente e il futuro sono connessi

Attraverso le emozioni è possibile esplorare il tempo e riscoprire la storia di persone e cose che hanno lasciato traccia.

Un racconto sfaccettato

I percorsi e le proposte offerte all’interno del MAT spaziano tra archeologia, antropologia, ecologia e tecnologia per un racconto sfaccettato del territorio.