Hinterland.camp, il progetto che fa incontrare chi cerca e chi offre spazi immersi nella natura
Hinterland è un portale che favorisce il match tra chi sogna una sosta in natura e chi è pronto ad aprire le porte del proprio spazio verde.

In breve
Hinterland.camp è una piattaforma pensata per chi cerca soggiorni in natura, lontani dai circuiti del turismo di massa
- È il punto d’incontro tra chi vuole dormire sotto le stelle e chi mette a disposizione angoli nascosti di natura, lontani dal caos delle mete affollate.
- Il progetto è nato in Germania durante la pandemia grazie all’idea due appassionati di viaggi outdoor che hanno sentito il bisogno di trovare luoghi autentici in cui soggiornare.
- Il sito permette di prenotare piazzole per van, camper e tende, ma anche tiny house o case sull’albero.
- In Italia su Hinterland.camp ci sono circa 100 host.
- Anche in Italia il progetto punta a valorizzare il territorio e le esperienze locali: escursioni, degustazioni, relax in natura e convivialità.
Quante volte sentiamo il bisogno di lasciarci alle spalle il rumore, il cemento, la routine? È quel desiderio di respirare aria pulita, di svegliarsi con il suono del fruscio del vento tra gli alberi o con il canto di un fiume che scorre poco distante. Il portale Hinterland.camp nasce proprio per questo. È una piattaforma su cui cercare e prenotare soluzioni per soggiorni in natura, ma soprattutto un ponte tra chi è alla ricerca di un rifugio nel verde e chi lo mette a disposizione.
C’è chi vuole sostare con il camper in un vigneto, chi invece preferisce dormire in una tiny house nel cuore di un bosco o ancora chi desidera svegliarsi dentro una tenda, con il sole che illumina la vallata. Su Hinterland.camp si possono trovare piazzole libere e numerose altre sistemazioni. Ne abbiamo parlato con Oliver Raatz e Marcus Oltmanns – i fondatori della piattaforma, nata in Germania nel 2020 – e con Giovanni Ziggioni, referente italiano del progetto.

Raccontateci: come e quando è nata l’idea?
Marcus e Oliver: L’idea di Hinterland.camp è nata nell’estate del 2020, nel pieno della pandemia, quando i viaggi si sono improvvisamente fermati e allo stesso tempo il desiderio di natura e libertà era più forte che mai. Anche noi viaggiavamo spesso con il camper o la tenda, sempre alla ricerca di luoghi speciali incontaminati, così abbiamo creato ciò che a noi stessi mancava: una piattaforma dove trovare esperienze outdoor autentiche, pensata per persone che non vogliono solo viaggiare, ma davvero vivere all’aria aperta.
Un modo di viaggiare sostenibile e consapevole, lontano dal turismo di massa e dai campeggi affollati è possibile: proponiamo pernottamenti immersi nel verde, presso host locali che condividono i propri luoghi preferiti. Quello che è iniziato come un progetto del cuore, oggi è una community in continua crescita, con oltre 100.000 persone appassionate di natura e più di 3.500 posti tenda in tutta Europa. E questa forte risposta dimostra che il desiderio di viaggi più consapevoli è davvero enorme.
Qual è quindi il concept del progetto?
Marcus e Oliver: Hinterland.Camp è l’accesso digitale ai più bei posti tenda in natura d’Europa, una piattaforma per tutti coloro che viaggiano in camper o van e che vogliono dormire in una tiny house o dentro una casa sull’albero. Che si tratti di una tenuta vinicola in Toscana, di una radura nelle Alpi o di un bosco vicino al mar Adriatico, sul nostro sito si trovano sistemazioni in posizioni veramente isolate.
La particolarità è che ogni luogo è gestito da host privati, che condividono non solo il proprio terreno, ma anche un pezzo di casa e la propria ospitalità. È proprio questa vicinanza a fare la differenza e a riuscire a trasformare un semplice pernottamento in un’esperienza.

Come si sta sviluppando il progetto in Italia?
Giovanni: Si può dire che lo sviluppo in Italia è la pura estensione del progetto nato in Germania. Oggi contiamo circa 100 location, un numero in costante crescita che però non ci fa allontanare dalla visione che ha dato origine al tutto. Come accennato da loro, Oliver e Marcus sono due persone appassionate dell’outdoor che si sono ritrovate durante il lockdown a camminare e ad avere la necessità di fermarsi per la notte, senza però poter sostare all’interno delle strutture.
Quindi hanno bussato alla porta di alcuni farmers e hanno chiesto loro il permesso di soggiornare nella loro proprietà, in tenda o in van. A chi ha accettato è stato riconosciuto un piccolo contributo economico e da lì è nata l’idea di mettere a sistema queste azioni, per facilitare le persone a riconnettersi con la natura in un momento in cui la natura sembrava davvero inarrivabile.
Questa forte risposta dimostra che il desiderio di viaggi più consapevoli è davvero enorme
L’idea è proprio quella di dare alle persone la possibilità di soggiornare in un posto autentico che abbia la natura come protagonista. Sempre più spesso mi confronto con chi crede molto nella bellezza della propria location e che ha il desiderio di volerlo mettere a disposizione di chi è alla ricerca di luoghi dove si possano fare escursionismo, biciclettate ed esperienze in natura. Il tutto arricchito dalla condivisione di esperienze in loco.
Le destinazioni sono tutte nell’entroterra?
Giovanni: Tendenzialmente sì. Secondo noi i posti ideali sono al di fuori dei circuiti del turismo di massa. Vogliamo che la partecipazione attiva del viaggiatore sia il punto forte dell’esperienza: l’host può proporre attività interessanti nel territorio, come trekking, gite a cavallo, salti nei fiumi, esperienze enogastronomiche all’interno di aziende agricole vicine. Il turismo dell’entroterra poi richiama anche il nostro nome, perché hinterland vuol dire proprio questo ed evoca un turismo di scoperta, di esplorazioni e di grande passione per l’outdoor.
In Italia abbiamo la fortuna di avere un clima mite, le giornate di sole caldo iniziano già a marzo e fanno venire una gran voglia di escursioni e di aria aperta. La mia grande passione per l’entroterra è nata in Australia, dove viaggiavo e dormivo in auto, ho fatto delle esperienze che mi hanno fatto capire che si tratta di un’attitudine mentale e psicofisica che nasce dentro ognuno di noi e che è collegata alla biofilia dell’infanzia, che molti purtroppo, crescendo, dimenticano.

A proposito di bambini, il vostro target riguarda anche nuclei familiari?
Giovanni: Sì, Hinterland piace molto anche alle famiglie. In Portogallo, per esempio, dove mi capita di andare spesso, ho notato che dai van escono solo bambini [sorride, ndr].
Torniamo a parlare dell’Italia: al momento ci sono circa 100 host?
Giovanni: Sì e di settimana in settimana se ne aggiungono sempre nuovi. Il bello è che ognuno ha la propria unicità: c’è chi si trova in montagna, chi invece più vicino al mare, chi in campagna o chi invece in luppoleti o vigneti.
Il vostro portale contribuisce a potenziare destinazioni orientate al turismo sostenibile?
Giovanni: Sì, sviluppiamo le destinazioni attraverso l’approccio di un turismo che non vuole deturpare il territorio, ma anzi farlo vivere, valorizzando i prodotti locali, le piccole imprese che lavorano lì e gli abitanti. Ci rivolgiamo ovviamente non solo ai viaggiatori, ma anche ai nomadi digitali e questo è un altro nostro punto di forza. Grazie al sistema Hinterland e a una comunità costituita da migliaia di membri in tutta Europa stiamo riuscendo a potenziare tante piccole realtà dell’entroterra. Un modo intelligente di usare la tecnologia, che gioca a nostro favore perché ci permette di selezionare e acquisire sempre nuove persone in linea con la nostra filosofia.
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