Biennale della Prossimità: Italia che Cambia fra i promotori dell’edizione 2026, a Torino
Italia che Cambia entra a far parte dei promotori nazionali della Biennale della Prossimità, il principale evento italiano dedicato a chi costruisce quotidianamente relazioni di cura, solidarietà e cooperazione nei territori.

In breve
Italia che Cambia è entrata a far parte dei promotori nazionali della Biennale della Prossimità
- La Biennale è un percorso collettivo che valorizza chi costruisce legami di fiducia, solidarietà e cooperazione nei territori.
- Nata nel 2015, coinvolge reti, cooperative, associazioni e movimenti da tutta Italia.
- Si svolge ogni due anni in una città diversa e alterna workshop, laboratori, incontri culturali e momenti conviviali.
- La prossima edizione sarà a Torino, città fortemente attraversata da esperienze di prossimità.
Italia che Cambia è entrata a far parte dei promotori nazionali della Biennale della Prossimità, il principale evento italiano dedicato a chi pratica e vive la prossimità ogni giorno. Non solo un appuntamento periodico, ma un percorso collettivo che mette al centro le persone, le comunità e le reti che costruiscono legami di fiducia, solidarietà e cooperazione nei territori. Questa scelta rappresenta per noi un passaggio importante: per una volta ci mettiamo in gioco e oltre a raccontare il cambiamento – come facciamo quotidianamente – partecipiamo direttamente alla costruzione di spazi e processi collettivi che rafforzano le comunità locali.
Che cos’è la Biennale della Prossimità
La Biennale della Prossimità è il principale evento italiano dedicato alle pratiche di prossimità, ovvero quelle azioni e relazioni che si basano sulla vicinanza fisica, sociale ed emotiva tra le persone, spesso in ambito locale o comunitario. È nata nel 2015 su iniziativa di alcune reti nazionali del terzo settore e oggi è promossa da un gruppo ampio e diversificato di organizzazioni: Associazione Isnet, Consorzio Emmanuel, Consorzio Nazionale Idee in Rete, Consorzio Sociale Abele Lavoro, CNCA, Forum Disuguaglianze e Diversità, Italia che Cambia, Legacoop Sociali, Legambiente e Scuola Centrale di Formazione.
L’intento è quello di dare voce e spazio a tutte quelle esperienze che si prendono cura delle persone e dei territori, rafforzando le comunità e costruendo legami di fiducia, solidarietà e collaborazione. La Biennale è un processo collettivo che dura mesi e si svolge a livello locale e nazionale, coinvolgendo reti, organizzazioni, cooperative, associazioni e movimenti. È un percorso che culmina in un grande evento nazionale, che fino ad oggi si è tenuto a Genova nel 2015, Bologna nel 2017, Taranto nel 2019, Brescia nel 2022 e Napoli nel 2024.

La Biennale della Prossimità si distingue per essere un luogo di incontro orizzontale, in cui non ci sono relatori e pubblico ma persone che si incontrano, si raccontano, si confrontano alla pari. Durante i tre giorni di evento, la città che la ospita si trasforma in un laboratorio vivente di prossimità, in cui si alternano workshop, tavoli di confronto, esperienze pratiche, momenti conviviali, spettacoli e spazi di relazione informale. È un tempo e uno spazio in cui la prossimità si vive, non si racconta soltanto. Ed è anche un percorso che lascia un’eredità concreta nei territori ospitanti: nuove relazioni, reti rafforzate, progetti condivisi e processi partecipativi che spesso proseguono ben oltre i giorni dell’evento.
Perché nasce la Biennale della Prossimità
La Biennale nasce dalla convinzione che la prossimità sia una risposta concreta alle sfide del nostro tempo. In un mondo segnato spesso dall’individualismo, dall’isolamento sociale e dalle disuguaglianze crescenti, la prossimità rappresenta un modo alternativo di vivere e abitare il presente, costruendo comunità inclusive e solidali. Non si tratta solo di avvicinarsi fisicamente alle persone, ma di prendersi cura degli altri e dei luoghi che condividiamo. Prossimità significa creare relazioni autentiche, essere presenti, facilitare la partecipazione, generare fiducia e corresponsabilità.
Le pratiche di prossimità che la Biennale valorizza sono le più varie: dai servizi di welfare di comunità alle cooperative sociali che promuovono l’inclusione lavorativa, dalle esperienze di accoglienza dei migranti ai gruppi di acquisto solidale, dalle iniziative di rigenerazione urbana agli spazi sociali e culturali che animano i quartieri delle nostre città. La Biennale della Prossimità si propone di far emergere e mettere in rete queste esperienze, spesso poco conosciute ma fondamentali per costruire un futuro più giusto e sostenibile.

Come funziona la Biennale
La Biennale si svolge ogni due anni in una città italiana sempre diversa, scelta dai promotori nazionali insieme agli enti aderenti. Il processo di costruzione inizia mesi prima dell’evento e coinvolge un comitato locale formato da realtà attive sul territorio ospitante. Il comitato lavora in stretta collaborazione con i promotori nazionali per co-progettare l’intero percorso, dai contenuti agli spazi, dalle modalità di partecipazione alla logistica. La Biennale è aperta a tutte le persone e le organizzazioni che si riconoscono nella Carta dei Valori della Prossimità e che vogliono contribuire a rafforzare la cultura della prossimità nei propri territori.
Ogni edizione della Biennale della Prossimità si traduce in un evento di due o tre giorni, durante i quali si alternano momenti di approfondimento, laboratori partecipativi, scambi di pratiche e testimonianze, incontri artistici e culturali, eventi conviviali. L’atmosfera che si crea è quella di una comunità temporanea che si incontra per condividere esperienze, conoscenze e visioni, in un contesto informale e orizzontale, in cui ciascuno può portare il proprio contributo.
Perché Italia che Cambia è promotrice della Biennale
Da anni raccontiamo storie di prossimità. Storie di persone, gruppi, comunità e organizzazioni che si prendono cura dei propri territori, che sperimentano forme nuove di welfare e di economia solidale, che costruiscono reti di collaborazione e fiducia. Lo facciamo con articoli, reportage, video, podcast. Lo facciamo perché crediamo che raccontare queste esperienze serva a rafforzarle, a renderle visibili, a ispirare altre persone e altri territori. Ma questa volta abbiamo fatto un paso in più.
La prossimità è una risposta concreta alle sfide del nostro tempo
Abbiamo scelto di aderire alla Biennale come promotori nazionali perché sentiamo il bisogno di partecipare più direttamente a processi collettivi che condividono i nostri stessi valori e orizzonti. Entrare nella rete dei promotori della Biennale significa per noi mettere a disposizione le nostre competenze nella comunicazione, nella costruzione di reti e nella facilitazione di processi. Ma significa anche assumersi una responsabilità: contribuire in prima persona alla costruzione di un percorso che non si limita all’evento, ma che lavora tutto l’anno per rafforzare le comunità di prossimità.
“Siamo molto contenti della scelta di Italia che Cambia di aderire alla rete dei promotori nazionali della Biennale della Prossimità: l’incontro con la vostra storia e le vostre competenze è stata al tempo stesso una piacevole sorpresa e la conferma che ogni incontro può far nascere una nuova storia!”, ci ha scritto Massimo Ruggeri, co-direttore della Biennale. “Il gruppo dei promotori nazionali si sta allargando: oltre a Italia che Cambia, negli ultimi mesi ha già aderito il Forum Disuguaglianze e Diversità e con altre grandi reti stiamo dialogando. Siamo realtà tra loro molto diverse per storia, oggetti d’impegno, modelli organizzativi… e, forse, proprio in questa nostra eterogeneità è racchiusa la nostra principale forza”.
La prossima edizione della Biennale della Prossimità si terrà a Torino, nel 2026. La scelta della città è stata condivisa dal gruppo dei promotori e segna l’inizio di un nuovo percorso. Torino è una città profondamente attraversata da pratiche di prossimità, un territorio ricco di reti sociali, cooperative, esperienze di rigenerazione urbana e iniziative dal basso. La prossimità qui è storia e presente, è pratica diffusa e politica pubblica.
Nei prossimi mesi accompagneremo con attenzione e continuità questo cammino. Essere promotori di questo percorso significa per noi continuare a fare ciò che abbiamo sempre fatto, ma con una responsabilità in più: contribuire attivamente alla costruzione di processi e spazi condivisi che rafforzino la cultura della prossimità in Italia.
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