La lotta contro la speculazione energetica passa per il continente attraverso i circoli dei sardi emigrati
Attraverso incontri nei circoli dei sardi emigrati di Bologna e Cinisello Balsamo, la consapevolezza attorno alla speculazione energetica cresce anche oltremare.

La lotta contro la speculazione energetica in Sardegna passa certamente per incontri e manifestazioni sul territorio dell’Isola. Ma perché le possibilità di successo di questa lotta crescano è necessario parlare delle nostre ragioni anche a chi vive oltre Tirreno: associazioni e comitati continentali, mass media ed esponenti della politica italiana e, prima di tutto, i sardi della diaspora.
Quelli delle generazioni più vecchie, ormai radicatisi sul continente, e quelli delle generazioni più giovani, spostatisi fuori Sardegna con titoli di studio, competenze e ambizioni importanti. Tutti costoro, una volta compresa la situazione, possono a propria volta fare pressione e aiutare i sardi dell’Isola a combattere gli speculatori.
L’incontro con il Circolo Sardegna di Bologna
Ho partecipato a due eventi di questo tipo tenutisi di recente. Il primo si è svolto venerdì 28 febbraio a Bologna, nella sede del Circolo Sardegna, alla Casa Quartiere Saffi. Il circolo del capoluogo emiliano conta centinaia di soci, molto attivi, con una forte interazione tra decani e nuovi arrivati. Sono stato loro ospite, inaugurando una serie di incontri dal titolo “Sardegna, quale futuro per l’energia?”. A intervistarmi è stato FrancoArba Sanna e nel giro di quasi due ore, abbiamo messo a fuoco tutti i punti rilevanti del problema: dalle questioni legislative ai progetti in cantiere, dai processi autorizzativi all’opera dei comitati.
Evidenziando bene soprattutto un nodo ineludibile: la transizione energetica è accettabile solo a condizioni eque per i sardi, vale a dire per le popolazioni e le comunità locali, altrimenti chiamate a subire passivamente l’installazione di gigantesche pale eoliche e distese di pannelli fotovoltaici. Questi nuovi impianti industriali non possono soverchiare la nostra volontà e non possono comparire dall’oggi al domani, incamerando terra, sole e vento, senza lasciare niente al territorio.

A Cinisello Balsamo si parla di speculazione energetica
Il secondo evento, più strutturato, si è svolto sabato 1° marzo a Cinisello Balsamo, nell’hinterland milanese, ed è stato organizzato da Circolo culturale sardo A.M.I.S. Emilio Lussu insieme al Coordinamento giovani della F.A.S.I., ovvero la Federazione delle associazioni sarde italiane. Il parco dei relatori era piuttosto nutrito e vale la pena citare per intero il programma.
Sara Nicole Cancedda del Coordinamento giovani della F.A.S.I. ha inquadrato il contesto generale relativo alle fonti energetiche rinnovabili, il quadro normativo europeo e italiano e le prerogative della Sardegna. Alfonso Damiano, docente alla Facoltà di ingegneria elettrica ed elettronica dell’università di Cagliari, ha trattato gli aspetti tecnici relativi alla produzione e distribuzione dell’energia. Piero Loi, redattore di “Indip”, si è soffermato sulla questione del Tyrrhenian Link, un’infrastruttura altamente impattante e fortemente contestata dai cittadini. Stefano Zedda, della Facoltà di scienze economiche e aziendali dell’università di Cagliari, ha parlato del ruolo della finanza nell’energia, un tema delicatissimo e quasi del tutto nascosto all’opinione pubblica.
Andrea Di Stefano, giornalista economico, fondatore e direttore di The Washing News, ha perorato il controllo democratico della produzione di energia e la partecipazione popolare alle decisioni in questo campo. Marco Pau, presidente del comitato “Su Entu Nostru”, ha raccontato dei movimenti e della loro attività sul territorio. Io ho parlato a mia volta della lotta contro la speculazione energetica e trattato il tema delle comunità energetiche: cosa sono, come si realizzano, che vantaggi offrono, quali difficoltà si incontrano nel realizzarle.
Quasi tutti i nostri soci sardi, leggendo le cronache dall’Isola, hanno manifestato preoccupazioni rispetto alla speculazione energetica
Giuseppe Tocco, presidente del circolo di Cinisello Balsamo, racconta come «noi da qui ci occupiamo di diffondere la cultura sarda, abbiamo deciso di portare avanti questa iniziativa perché quasi tutti i nostri soci sardi, leggendo le cronache dall’Isola, hanno manifestato varie preoccupazioni rispetto al fenomeno della speculazione energetica. Prima di capire da che parte stare, abbiamo deciso di organizzare un convegno informativo in merito affinché ci fosse una base di consapevolezza di ciò che sta accadendo, quanto più complessiva possibile».
«L’evento è stato seguito da persone emigrate e non, anche perché quello della speculazione energetica è un tema che interessa varie realtà associative locali, da Legambiente ai camminatori. La situazione sicuramente ci è ora molto più chiara: i dubbi ma anche le paure presenti hanno avuto delle risposte, il che è un esito molto positivo. Ci siamo spostati dal bianco e nero, dall’essere a favore o contro, a “un siamo informati”. Sappiamo che stiamo parlando di speculazione energetica non di transizione energetica e ora siamo consapevoli di che strade vogliamo prendere».

Il sostegno indispensabile dei sardi della diaspora
Sia l’evento di Bologna sia quello di Cinisello sul tema della speculazione energetica sono stati trasmessi in streaming e hanno potuto contare su una discreta audience, in loco e on line. Soprattutto – ed è il dato più rilevante – hanno contato su un pubblico interessato. Nonostante gli sforzi compiuti per informarsi infatti, i sardi che vivono fuori dalla Sardegna hanno spesso difficoltà a contestualizzare il problema della speculazione energetica e le reazioni suscitate nell’Isola dall’assalto eolico e fotovoltaico. Hanno difficoltà soprattutto a cogliere le dimensioni del fenomeno e gli appetiti economici in gioco.
Proprio per ciò è stato confortante vedere quanta voglia ci fosse di capire e dare una mano. Le domande sono state numerose, anche a riguardo di aspetti tecnici difficili da afferrare ma sui quali è fondamentale formarsi un’opinione consapevole. L’emigrazione sarda, che occupa un posto di rilievo nelle società della Penisola, può e deve aiutarci. Incontri come quelli appena descritti rappresentano tasselli fondamentali nel lavoro di sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Più ci rafforziamo, più probabilità avremo di cacciare la cattiva transizione ecologica, a vantaggio di una transizione buona e giusta per tutti.
Vuoi approfondire?
Per saperne di più sul tema della speculazione energetica, trovi tutti i nostri articoli in merito qui
Commenta l'articolo
Per commentare gli articoli registrati a Italia che Cambia oppure accedi
RegistratiSei già registrato?
Accedi