18 Marzo 2025 | Tempo lettura: 4 minuti
Ispirazioni / Calabria sarai Tu

Santo Vazzano: “Partenariato pubblico privato per cambiare il sud e l’Italia intera”

Da Crotone arriva un modello innovativo di partenariato pubblico privato per gestire in modo efficiente e responsabile beni e spazi di comunità. È quello proposto dal Consorzio Jobel, di cui ci parla il suo presidente Santo Vazzano.

Autore: Daniel Tarozzi
Intervista di: DANIEL TAROZZI E SELENA MELI
Video realizzato da: DANIEL TAROZZI
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consorzio jobel vazzano ant
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La scorsa settimana vi abbiamo raccontato la storia di Consorzio Jobel e di come questo progetto abbia contribuito a cambiare in meglio il territorio di Crotone, generando cultura, relazioni, economia, impresa e mostrando che cooperare è meglio che competere. Lo abbiamo fatto attraverso un video e un articolo che hanno dato spazio al pensiero di Francesco Turrà, direttore del Consorzio.

Oggi – come promesso – torniamo da loro, ma per soffermarci su un aspetto che ha introdotto Santo Salvatore Vazzano, Presidente del Consorzio: l’importanza del partenariato pubblico privato per superare i limiti classici del pubblico e del privato. Vi lascio al video per approfondire il suo pensiero.

https://youtu.be/bqS6BvJSBuQ

In questa ultima tappa “ufficiale” del format Calabria sarai tu ho voluto soffermarmi su questo aspetto che può sembrare molto tecnico e per “addetti” perché in realtà affronta un argomento fondamentale non solo per la Calabria ma per l’Italia tutta. Si può uscire dall’impasse burocratica, formale e opprimente delle regolamentazioni del ‘900 e trovare un modo di mettere a sistema le finalità pubbliche con una gestione privata che non sia a fine di lucro, ma che allo stesso tempo metta al centro l’intraprendenza e l’iniziativa delle persone che amano e “insistono” su un territorio?

Partenariato pubblico privato

Danilo Casertano – esperto di scuola e formazione – insiste da anni sul bisogno di una scuola “pubblica non statale”. “Pubblica” perché deve essere accessibili per tutte e tutti e garantire istruzione e relazioni umane. “Non statale”, perché sarebbe importante poter formalizzare e valorizzare approcci diverso da quello dello Stato nell’accompagnare la crescita dei nostri figli. Mi pare che – seppur in tutt’altro ambito – le parole di Vazzano rafforzino questa necessità: usciamo dai dualismi del ‘900 e cerchiamo di mettere a sistema il meglio che i nostri territori possono offrire.

partenariato pubblico privato
Una classe in visita al museo Pitagora

L’esempio di Consorzio Jobel – che tecnicamente non è più una cooperativa ma una Impresa Sociale S.R.L. – è davvero significativo da questo punto di vista. Con questi esperimenti di partenariato pubblico privato infatti, il Consorzio gestisce beni pubblici importantissimi che rischiavano di essere abbandonati o non valorizzati e che con il coinvolgimento di persone realmente appassionate è diventato sinonimo non solo di presidio territoriale e culturale, ma anche di iniziative di tutti i tipi che hanno animato e animano ogni giorno questi luoghi.

Il legame con il territorio

Vazzano insiste molto sull’esigenza, palese da diversi anni, di superare il modello di assistenzialismo che da lungo tempo caratterizza le esperienze di welfare delle altre provincie calabresi. Nel 2012 infatti Jobel riesce a “entrare” dentro il parco tematico dedicato a Pitagora, abbandonato e vandalizzato da quattro anni. È qui che nasce l’idea del partenariato pubblico privato e di quella che in quel momento è un esperimento inedito al sud di sinergia con il Comune.

Con questi esperimenti di partenariato pubblico privato il Consorzio gestisce beni pubblici importantissimi che rischiavano di essere abbandonati

Il legame del territorio è centrale in tutto ciò: «L’articolo 1 di ogni statuto cooperativo prevede il cambiamento della comunità dove vivi», sottolinea Vazzano. «Noi siamo una cooperativa di cambiamento», prosegue il presidente riferendosi all’identità profonda e non formale del proprio gruppo. E mi sono ritrovato perfettamente in queste parole. Siamo cooperative di cambiamento, fatte di persone che si mettono insieme con un obiettivo, delle capacità e delle competenze. «Questa esperienza si basa su un paradigma diverso, che non è quello della competizione ma quello della solidarietà», sottolinea Francesco Turrà, direttore di Consorzio Jobel.

Mettiamoci insieme e agiamo. «Il lavoro che stiamo facendo vuole mettere insieme, su un piano locale e su un piano nazionale, queste esperienze», rivendica in conclusione Santo Vazzano. Il collante per farlo è proprio il modello del partenariato pubblico privato. Andando anche al di là delle etichette e dei formalismi burocratici: «Se andate a leggere cos’è una cooperativa culturale trovate che è una cooperativa che fa servizi. Noi no. Noi facciamo cambiamento».