Oltre ogni confine, un canto di nonviolenza che attraversa storia e coscienza
Un racconto intimo e poetico che nasce dalla lettura di “Oltre ogni confine. Di volti di luoghi di inquietudini e di sogni” del maestro e attivista per la pace sardo Pierpaolo Loi.

Un’antologia di poemi, versi e poetiche nel senso più autentico del termine, fatta di rimandi sonori sottesi nel palpitare, di nessi spontanei e subitanei. Una logica e teoria floreale: una “scelta di fiori”, come suggerisce l’etimologia greca. Perché Oltre ogni confine. Di volti di luoghi di inquietudini e di sogni di Pierpaolo Loi, maestro, è proprio questo: un’opera in cui l’autore, vero cultore della parola, seleziona i suoi fiori più belli – poetiche, rime e composizioni rare – e li coltiva, traducendoli in azioni e scelte di vita, di volti, di inquietudini e di sogni che travalicano ogni confine.
Dalla prefazione del comune amico Carlo Bellisai, scrittore e poeta e attivista del movimento nonviolento, si evince la descrizione di una struttura poetica che, oltre ogni confine, delinea la specificità dell’essere e le azioni più significative dell’esistenza, in un’infinità di rimandi attenti e subitanei da cui trapela l’infinito esistenziale.

Dalle mani unite l’autore rivela “il dio in cui non crede” per la sua lunga militanza nelle comunità ecclesiali di base. Quello portato avanti quotidianamente dal maestro Loi è un inesausto impegno per un pluralismo di fedi rinnovate dal Concilio Vaticano secondo, dove ogni volto è una poetica dell’incontro di una intera vita spesa nella solidarietà verso “il volto dell’altro”.
I TEMI DI UN RACCONTO OLTRE OGNI CONFINE
Guardarsi negli occhi reciprocamente come sublime gesto d’amore e d’amicizia, in un momento in cui un semplice sorriso può bastare. Oggi, il cielo si apre per un’amica, nell’utopia e nella speranza, tra notti insonni segnate dal dolore, immerse nella sconfinata presenza del nulla. Eppure, proprio lì, si intravede una via d’uscita, che conduce verso l’incanto e l’infinito. In una terra di nessuno. In “Oltre ogni confine”, tra poesia e profezia — sia nella poetica e nel sacrificio di Oscar Romero, sia nell’impegno sociale che ricorda un’atroce tragedia — torna alla memoria la stazione di Bologna: ancora bambini uccisi. Una strage senza tempo. Un buio irrisolto.
L’impegno si fa ancora più pressante nella Giornata della Memoria, in un ricordo rivolto ai bambini e alle bambine di Gaza
Nel cammino fatto di parole di pace e nonviolenza, di disarmo e diritti umani, l’autore si pone verso l’altro da sé con un “mi aspetterai”: nei sogni, negli eventi, nelle rime del quotidiano e del sublime. Senza sosta continua a cercare, giunto sul crinale di un baratro esistenziale e resistenziale, di un sogno e di un tempo rinnovato, dove il mondo alla rovescia palpita di nessi, attese e solitudini. Ho sognato, quindi resto umano. E così sia, in intrecci di sguardi, in un canto notturno che attraversa la profondità della notte fino al repentino risveglio. L’impegno si fa ancora più pressante nella Giornata della Memoria, in un ricordo rivolto ai bambini e alle bambine di Gaza. Uomini a terra.
Il racconto “Oltre ogni confine” prosegue cercando senso in una rinascita nel fardello dell’ingiustizia, fino ad arrivare a Hiroshima e a quello che rappresenta e testimonia attualmente, in una congiuntura amara in cui viviamo sul crinale del baratro nucleare, oltre il luogo dell’altro, perché ora è tempo di osare la pace.

LA RICERCA DELLA PACE
Queste parole compongono un’antologia di fiori accuratamente scelti tra le poetiche di Pierpaolo Loi, un tessuto vibrante in cui si intrecciano ansia e solitudine, ma anche slancio e impegno, attivismo, dando vita a un dialogo profondo con l’altro da sé. Nelle pagine della sua raccolta si avverte la tensione tra il tormento esistenziale e l’azione, in un equilibrio fragile e potente che affonda le radici in un desiderio antico e irrinunciabile: la ricerca della pace.
Una pace che non è solo un ideale, ma un abbraccio capace di accogliere, di riconoscere, di restituire senso al legame umano. L’autore, con la sua scrittura fervida e inesauribile, trasforma quindi questa ricerca in una missione imprescindibile verso la pace, rendendo la parola poetica non solo un mezzo di espressione, ma un atto di resistenza e di pensiero libero. “Oltre ogni confine” è un canto che si oppone all’indifferenza e si fa testimonianza di un anelito universale.
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