25 Marzo 2025 | Tempo lettura: 7 minuti
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Niente rumore, patatine fritte o compromessi: l’utopia sostenibile e concreta di Ecoparco Neulè

L’Ecoparco Neulè rappresenta un modello di turismo e fruizione del territorio consapevole e sostenibile, dove la natura è protagonista e il rispetto per l’ambiente è la regola.

Autore: Sara Brughitta
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Ecoparco neulè
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L’Ecoparco Neulè sorge nel cuore della costa centro-orientale della Sardegna, a Dorgali, in un luogo emblema di come sia possibile coniugare la valorizzazione del territorio con il rispetto per l’ambiente. Esteso su un’area di 50 ettari, si tratta di un posto in cui il tempo sembra essersi fermato, dove l’impronta umana ha mantenuto una sinergia con l’ecosistema, lasciando intatto il patrimonio naturale.

Giampiero Gisellu, ideatore e fondatore dell’Ecoparco, è riuscito a valorizzare questo territorio con un approccio che va oltre la conservazione. La sua visione è quella di un equilibrio tra l’essere umano e la natura, dove l’impegno per la sostenibilità si traduce nel riconoscere e preservare le peculiarità del luogo senza alterarne la sua essenza. Dove la tendenza spesso radicata nel mainstream di presentare l’Isola come una risorsa da sfruttare per il consumo di massa, Gisellu offre una prospettiva alternativa, in cui si è disposti a reinventarsi, a impegnarsi, ma non a svendersi sacrificando la propria identità.

L’Ecoparco di Neulè: la storia

L’Ecoparco Neulè si trova sulle rive del lago Cedrino. Per raggiungerlo bisogna addentrarsi lungo strade sterrate, non asfaltate, ma facilmente percorribili; un dettaglio che è già un’anticipazione del tipo di esperienza che questo luogo è in grado di offrire. Giampiero Gisellu inizia raccontando con orgoglio il suo percorso: «Finita la terza media, mio padre mi ha regalato 100 pecore e delle forbici per tosare; non era certo una Ferrari, ma mi sono buttato a capofitto nel lavoro per realizzare un’azienda agricola».

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Giampiero Gisellu, foto dell’Ecoparco Neulè

Una volta affrontata la prima crisi legata al prezzo del latte però, Giampiero si rese conto che era necessario trovare un altro modo per lavorare con quelli che erano i suoi mezzi. È limitante e poco utile alla comprensione relegare l’Ecoparco di Neule ad agriturismo, campeggio o alloggio: la spinta verso nuove strade ha portato alla creazione di una realtà frutto di un approccio multifunzionale all’ambiente, di una forte sensibilità e un sacro rispetto verso ciò che la natura offre.

«”Ecoparco” perché l’idea iniziale, e quella che permane tuttora, è quella di non modificare il territorio», racconta Giampiero Gisellu. «Col tempo però ho dovuto fare dei compromessi per soddisfare certe necessità. Ad esempio, ero restio – anche se alla fine qualcosa ho installare – all’idea di utilizzare condizionatori o frigoriferi, principalmente per i rumori che producono: il mio obiettivo è anche quello di  preservare il silenzio profondo che si può sentire immersi nella natura».

Gli animali conducono la loro vita in libertà

L’approccio ecologico si riflette in tutti gli ambiti: è presente ad esempio un impianto di fitodepurazione, sistema di depurazione naturale delle acque reflue, e il fabbisogno energetico è soddisfatto dall’impianto fotovoltaico. Anche le attività proposte sono in linea con questi principi: gli animali sono liberi allo stato brado ed è possibile, se si è fortunati, avvistare la biodiversità locale. Volpi, lepri, cavalli, specie autoctone di suini e mufloni, ma anche qui Gisellu ci tiene a specificare senza troppi di giri di parole che «questo non è un circo. Gli animali conducono la loro vita in libertà, se si ha la fortuna di incontrarli li si può osservare, ma non sono da intendere come una forma di intrattenimento».

Le attività all’ecoparco

All’interno dell’Ecoparco Neulè è possibile svolgere varie attività che consentono di immergersi in uno spazio in buona parte incontaminato, dove si possono vivere delle giornate allineate al ritmo naturale dello scorrere del tempo, senza che la frenesia della società moderna entri a gamba tesa. 

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Foto dell’Ecoparco Neulè

Si possono fare escursioni e c’è anche un campeggio wild in cui gli unici servizi offerti sono l’energia elettrica, i servizi e delle piazzole in cui è possibile sostare, ma dimentichiamoci piazzole super attrezzate o in cui sono presenti arredamenti di produzione industriale. Immaginiamo piuttosto l’ombra di un ginepro e un tavolo poggiato su tronchi di legno, in armonia con l’ambiente naturale circostante. Questo è l’Ecoparco Neulè.

La volontà è anche quella di far riscoprire il Lago Cedrino attraverso canoe o con l’escursione in battello. Le vie d’acqua permettono di raggiungere luoghi unici come ad esempio la chiesa di San Pantaleo, risalente al 1600, in cui è presente anche un museo fotografico, oppure ancora le Grotte del Guano, fino ad arrivare alla sorgente d’acqua di Su Gologone. Un itinerario che ruota attorno la varietà paesaggistica naturale del territorio, incorniciata da calcare, basalto, dagli oleandri e dai ginepri.

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Anche la proposta dei prodotti tipici avviene in base alla stagionalità e alle disponibilità. Nell’Ecoparco è presente un’azienda agropastorale da cui arrivano i salumi e formaggi offerti e le materie prime realizzate dai produttori locali: le colazioni le prepara una piccola pasticceria di Dorgali, i vini vengono acquistati dalla cantine del territorio, così come anche l’olio e persino le ceramiche con cui vengono apparecchiati i tavoli sono di produzione da un ceramista del posto. Un’economia circolare di cui la collettività va a beneficiare.

Verso un turismo consapevole

Nell’Ecoparco Neulè la natura è quindi la vera protagonista, un luogo aperto a esperienze consapevoli del territorio che si sta visitando. Gisellu spiega in merito che è fondamentale che turisti e visitatori comprendano le specificità e il valore del luogo che scelgono di esplorare. «Il turismo consapevole non riguarda solo il rispetto etico, ma anche una vera comprensione della meta. Non possiamo concepire il territorio come un luogo da adattare alle proprie esigenze, ma come un ecosistema con una propria identità culturale e ambientale. Solo attraverso curiosità e rispetto possiamo scoprirne e apprezzarne la diversificazione».

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Foto dell’Ecoparco Neulè

Una filosofia che potrebbe essere un modello per il turismo nell’Isola e che negli ultimi anni sta prendendo sempre più piede, affinché la valorizzazione delle peculiarità di un territorio che non possa essere ridotta a una semplice cartolina con una spiaggia dalle acque cristalline. L’attenzione verso la specificità locale è un tema che ricorre in ogni scelta presa da Giampiero Giusellu: l’Ecoparco non è un posto dove trovare bevande o prodotti industriali, patatine fritte comprese. «Non voglio che il servizio venga mercificato come un prodotto di consumo e che la specificità venga sacrificata in nome di comfort che rendono ogni meta identica», ribadisce con convinzione.

E a proposito di comfort, Gisellu in conclusione sorridendo rivela: «Mi piace definire l’Ecoparco Neulè un locale a cinque stelle, non per i servizi, ma perché basta alzare lo sguardo verso il cielo notturno per vedere un’infinità di stelle, che troppo spesso sfuggono alla vista a causa dell’inquinamento luminoso». Ed è proprio questa visione – quella del cielo notturno limpido – lo specchio di un’esperienza che vuole restituire a visitatori e visitatrici la bellezza semplice e naturale di un territorio che troppo spesso rischia di essere dimenticato o, ancora peggio, omologato.

Informazioni chiave

Un’altra Sardegna è possibile

L’Ecoparco Neulè mostra che la valorizzazione del territorio può avvenire nel rispetto profondo dell’ambiente, senza cedere ai compromessi del turismo di massa.

Silenzio, natura, autenticità sono la vera ricchezza

Niente rumori artificiali, animali liberi, energia solare e materiali naturali: ogni scelta è pensata per preservare l’ecosistema e vivere in armonia con esso.

Turismo consapevole, non consumo

Il visitatore non è un cliente da accontentare, ma un ospite chiamato a conoscere e rispettare l’identità culturale e ambientale del luogo che attraversa.

Economia circolare e locale

Dai prodotti alimentari alle ceramiche, tutto è scelto con cura e legato al territorio, generando benessere per la comunità e valorizzando le filiere corte.