21 Febbraio 2025 | Tempo lettura: 5 minuti

A Rosarno chiude lo spazio di comunità nato grazie alla cooperativa Kiwi

Da qualche giorno Rosarno ha perso la sua biblioteca di comunità, che la cooperativa Kiwi gestiva dal 2018. Abbiamo raggiunto Angelo Carchidi, uno dei fondatori, per saperne di più.

Autore: Salvina Elisa Cutuli
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rosarno biblioteca
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C’era una volta a Rosarno una biblioteca che grazie alla cooperativa Kiwi per sette anni è diventata uno spazio di comunità e un centro culturale con attività, progetti e investimenti vari che hanno contribuito anche all’economia locale. Qui vi abbiamo raccontato il percorso di rigenerazione portato avanti, fondato su cultura, socialità e valorizzazione delle radici. C’era una volta perché dallo scorso 10 febbraio la biblioteca è chiusa fino a data da destinarsi. 

Lo spazio in questione è una vecchia biblioteca comunale prima chiusa e poi riaperta nel 2018 da Kiwi grazie al bando Culturability della Fondazione Unipolis, tramite cui la cooperativa aveva ottenuto la gestione dello spazio avviando al suo interno un progetto chiamato FaRo, Fabbrica dei Saperi a Rosarno. «Attraverso il bando abbiamo strutturato un documento di concessione con il Comune di Rosarno che ci ha permesso di portare avanti le attività del progetto Faro per sette anni, da febbraio 2018 e febbraio 2025».

«Sapevamo che a febbraio sarebbe scaduta la concessione, avevamo chiesto all’amministrazione una proroga fino a luglio 2025, che sembrava essere stata accordata, per “recuperare” i mesi di chiusura dovuti alla pandemia e concludere alcuni progetti avviati sul territorio con le scuole», ci racconta Angelo Carchidi, uno dei fondatori della cooperativa Kiwi, che abbiamo contattato per saperne di più. 

Rosarno biblioteca
La biblioteca di Rosarno è nata grazie al progetto FaRo

Proroga che invece si è persa per strada nonostante le buone volontà del Comune. Il motivo della chiusura, al di là della scadenza della concessione, è legato a una ristrutturazione resa possibile da un finanziamento regionale, che dovrà essere completata entro dicembre, che riporterà la biblioteca alla fase precedente. Con i lavori compiuti dalla cooperativa Kiwi in questi anni gli spazi della struttura, distribuiti su due piani, erano stati collegati, adesso torneranno ad essere divisi e in un parte verrà realizzata la casa della musica.

A lavori ultimati verrà pubblicato un nuovo bando per la riassegnazione dei locali, ma non è detto che i requisiti richiesti permetteranno alla cooperativa Kiwi di partecipare e/o di tornare a occuparsi dello spazio. In un primo momento, attraverso la proroga, sembrava fosse stata raggiunta una soluzione che evitasse di perdere l’unico spazio civico attivo a Rosarno – il Comune ha ricevuto anche il riconoscimento di “Città che legge 2022-2024” grazie al lavoro di questi anni – e permettesse alla cooperativa Kiwi di partecipare a tre bandi, oltre a quello indetto dal Comune, rivolti a biblioteche di comunità per avere più alternative rispetto al futuro. Ma senza uno spazio fisico a disposizione la partecipazione non è consentita.

Ad oggi Rosarno non ha più una biblioteca e un centro di comunità e questa, purtroppo, è la vera notizia

E quindi? L’amministrazione ha proposto alcune soluzioni. Si dice disposta a portare i libri all’interno di una classe di una scuola media di Rosarno localizzata in un quartiere periferico e per nulla abitato. Ma come garantire a queste condizioni, all’interno di una classe con orari ben precisi e dimensioni molto ridotte, le finalità del progetto Faro, che è prima di tutto uno spazio di comunità? Non ci sarebbero neanche risorse interne al Comune per mantenere aperta la biblioteca, sempre all’interno della classe in orari pomeridiani, e nel caso di un affidamento diretto della gestione della biblioteca in forma volontaria sarebbe necessario indire un bando. 

Questa prima soluzione non sembra funzionare, ma la seconda? L’amministrazione di Rosarno si sarebbe messa alla ricerca di un bene confiscato alla mafia per avviare una progettazione condivisa tra pubblico e privato. «Ci fa ben sperare ma non sappiamo ad oggi quali sono i beni e le condizioni in cui riversano. In caso di lavori dovremmo attivare un fundraising, abbiamo già investito parecchi soldi in questi anni».

«Da questo fatto emergono due aspetti: per un tot di mesi, non sappiamo quanti, la biblioteca resterà chiusa e resta forte la sensazione di dover ricominciare da zero nonostante i risultati concreti del progetto Faro, che ha creato anche biblioteche scolastiche, gruppi associativi e incontrato la comunità per progettare insieme. Come ente del terzo settore abbiamo investito su una infrastruttura sociale pubblica, ma il pubblico non ha avuto la capacità di visione e relazione per potenziare il nostro lavoro. Apprezziamo l’impegno dell’amministrazione nella ricerca di una soluzione, ma al momento non ci sono alternative concrete», conclude Angelo Carchidi. 

Rosarno biblioteca
La biblioteca di Rosarno è uno spazio di comunità oltre ad essere un centro culturale

Come già detto, dopo la fine dei lavori ci sarà un bando per procedere alla nuova riassegnazione degli spazi, ma per la cooperativa Kiwi sarebbe riduttivo gestire “solo” il servizio bibliotecario, avendo vinto il bando insieme al Comune per la creazione un centro di comunità a partire dalla biblioteca. L’intento quindi è di non far perdere un luogo con queste caratteristiche.

La notizia della chiusura ha spiazzato un po’ tutti, sono tante le lettere e i messaggi di cittadine e cittadini che si rivolgono all’amministrazione per saperne di più. Anche noi saremo sentinelle del territorio per conoscere l’esito, vogliamo sperare in positivo, di questa vicenda. Ad oggi Rosarno non ha più una biblioteca e un centro di comunità e questa purtroppo è la vera notizia.