La divulgatrice vegana Carlotta Perego: “La cucina vegetale è appagante e creativa”
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Il cambiamento climatico è la problematica più grande che l’essere umano deve e dovrà affrontare, sempre di più, nei prossimi anni. La causa degli eventi metereologici estremi che minacciano la produzione alimentare e l’incolumità delle persone, le catastrofi ambientali, l’innalzamento dei livelli del mare, le inondazioni catastrofiche così come la siccità, i migranti climatici, l’estinzione delle specie: gli impatti del cambiamento climatico sono globali e senza precedenti.
La causa di tutto questo siamo noi. Il riscaldamento globale di 1,1°C rispetto ai livelli preindustriali è stato causato da oltre un secolo di combustione di combustibili fossili e di uso diseguale e insostenibile dell’energia e del territorio. In tutto questo, quello che noi mettiamo nel piatto ha un impatto enorme sulla crisi climatica che stiamo vivendo. Più di quanto pensiamo.
L’IMPATTO SUL CLIMA DELLA ZOOTECNIA
La Food and Agricolture Organization ha affermato che l’industria zootecnica globale contribuisce al 14,5% di tutte le emissioni annuali di gas serra industriali, più dell’intero settore dei trasporti. Questo poiché quando mucche, pecore e capre fermentano il cibo nei loro sistemi digestivi vengono prodotte grandi quantità di metano, rilasciate nell’atmosfera attraverso eruttazione e flatulenza degli animali.
Anche la gestione di letame e fertilizzanti azotati utilizzati nella produzione di mangimi contribuisce in misura significativa alle emissioni di protossido di azoto derivanti dall’allevamento del bestiame. È inoltre il legame tra consumo di carne e deforestazione è innegabile. Con l’aumento della domanda di carne, aumenta anche la necessità di terreni per allevare bestiame e coltivare foraggi.
La deforestazione devasta segmenti di un intero ecosistema, sbilanciando l’equilibrio e causando calamità ecologiche. Il pascolo del bestiame rappresenta il 77% del terreno agricolo globale , ma fornisce solo il 18% delle calorie mondiali . Questo uso inefficiente del terreno contribuisce alla deforestazione e aggrava l’insicurezza alimentare nei paesi in via di sviluppo.
Così come l’utilizzo di acqua: la FAO stima che un terzo dell’acqua dolce mondiale sia utilizzata per l’allevamento di bestiame, contribuendo in modo significativo alla scarsità d’acqua. Per questo motivo, scegliere di seguire una dieta priva di prodotti di origine animale è una scelta che non può che contribuire in meglio al pianeta, al futuro dei nostri figli e alla salute mondiale.
L’IMPORTANZA DELLE NOSTRE SCELTE ALIMENTARI
Ognuno di noi può fare la differenza: 1+1 fa 7 miliardi! Se alla questione ambientale aggiungiamo l’aspetto salutare e quello di benessere animale, ecco che diventa sempre meno difficile appoggiare una dieta vegetale. Non a caso secondo le ultime statistiche ci sono quasi 1,5 miliardi di vegetariani nel mondo – il 22% della popolazione mondiale – e in Europa quasi il 3,2% della popolazione è vegana. Un trend che sta crescendo giorno dopo giorno, e che dà speranza per un mondo più sano, giusto ed equilibrato.
Complice di questo cambiamento alimentare, che potrebbe davvero essere la svolta per contrastare la crisi climatica, è stata anche la divulgazione sulla cucina vegetale degli ultimi anni. Abituati da sempre a consumare carne e latticini come parte integrante dei nostri pasti con una tale disinvoltura da farci dimenticare che usavamo esseri viventi come ingredienti, una rivoluzione culinaria sembra un’estremizzazione, qualcosa di infattibile, di “troppo” per la nostra quotidianità.
Non siamo abituati a reinventare la cucina tradizionale, non abbiamo voglia e cambiare stile alimentare è una fatica immensa. Nessuno lo mette in dubbio. Rinunciare a carne e formaggi, soprattutto per noi italiani, è qualcosa di estremamente difficile e radicato nella nostra cultura. Per questo, pagine di cucina vegetale che rendano la preparazione di questi piatti semplice, veloce, economica e divertente è la chiave per reinventarsi in cucina, provare gusti nuovi e scoprire che alla fine non è così difficile sostituire gli alimenti “di sempre”, con quelli “del domani”.
CARLOTTA PEREGO E IL VALORE DELLA DIVULGAZIONE
Una delle protagoniste del mondo della cucina vegetale è Carlotta Perego, originaria di Monza e fondatrice di Cucina Botanica, di cui è il volto dal 2018. Oggi è autrice di quattro libri di cucina vegetale e di un programma TV, oltre ad aver creato l’app Planter. Forbes l’ha inserita tra i 100 Under30 leader del futuro perché la cucina vegetale raccontata come la racconta lei è davvero il futuro. Avvicinare le persone a una dieta vegana in modo semplice e gentile è davvero la rivoluzione per la cucina italiana cruelty free.
Carlotta Perego ci racconta di aver iniziato il suo percorso verso un’alimentazione vegetale circa dieci anni fa, smettendo inizialmente di mangiare carne. Arrivare poi a mangiare completamente vegetale è stato un percorso graduale, che ha richiesto qualche anno e tante riflessioni, «ma oggi non potrei immaginare di vivere diversamente», afferma la food blogger.
«Il mio percorso è iniziato in modo molto personale, con una grave malattia di mia nonna, che poi è venuta a mancare quando avevo 19 anni. Questo evento mi ha portato a riflettere profondamente sul cibo e su quanto ciò che mangiamo sia importante per il nostro benessere. Ho iniziato a informarmi su quali alimenti potessero farci meglio, e mentre approfondivo, ho scoperto anche molto altro: ho capito l’enorme impatto ambientale delle nostre scelte alimentari e, soprattutto, sono venuta a conoscenza della sofferenza animale che sta dietro a molti prodotti di origine animale, cosa che avevo sempre saputo ma su cui non avevo mai davvero voluto addentrarmi».
«È stato un processo graduale, formato da tanti piccoli passi, inciampi e momenti di riflessione», prosegue Carlotta. «All’inizio c’erano tante incertezze, perché non è sempre facile fare cambiamenti così grandi, ma ogni informazione nuova mi avvicinava sempre più a un’alimentazione vegetale e in generale più consapevole, fino a che non ho trovato il mio equilibrio e ho sentito che questa scelta era quella più in sintonia con i miei valori».
Carlotta ha la straordinaria capacità di rendere gentile, divertente e semplice la preparazione di piatti a base sempre (più) vegetale, come scrive anche nel suo ultimo libro Scuola Vegetale e questo è sicuramente un aiuto enorme per chi vuole avvicinarsi ad una dieta che escluda i prodotti di origine animale. «L’idea di insegnare a cucinare vegetale è nata perché, dopo aver fatto un corso di cucina vegetale io stessa, ho trovato lavoro in una scuola di cucina, dove ho lavorato più di un anno. In quello stesso periodo mi sono accorta che sui social, soprattutto in Italia, si parlava ancora molto poco di alimentazione vegetale: ho capito che c’era tanto bisogno di informazioni accessibili e pratiche su questo tema».
Carlotta Perego crede fermamente che la trasformazione a tavola sarà più facile con le nuove generazioni, che sono già molto consapevoli del proprio impatto sull’ambiente e sono, in generale, un po’ più aperte al cambiamento. Secondo gli ultimi sondaggi infatti, il 9,5% degli italiani adotta una dieta priva di carne o di tutti i prodotti animali. Un dato in crescita rispetto al 6,6% registrato nel 2023 e probabilmente questa tendenza è in gran parte merito anche della divulgazione che viene fatta a 360° su quello che quotidianamente mettiamo sul nostro piatto.
«La cucina italiana è profondamente radicata nella nostra cultura e questo è un grande valore, ma credo anche che la nostra tradizione possa evolvere in chiave sempre più vegetale. Se pensiamo a tanti piatti italiani tradizionali, molti sono già vegani, vegetariani o facilmente adattabili: possiamo innovare senza perdere le nostre radici, adottando un approccio più adatto al mondo in cui viviamo e più rispettoso di animali e ambiente», afferma la creator. «È davvero molto emozionante vedere questa crescita e sapere di poter fare, anche solo in piccola parte, la differenza per qualcuno. Rendere la cucina vegetale accessibile e alla portata di tutti aiuta tante persone a sentirsi più serene, accolte e motivate a fare un primo passo».
Uno degli ostacoli più grandi per l’avvicinamento alla dieta vegana o vegetariana è proprio il pregiudizio sul fatto che sia lunga, difficile, non gustosa e quindi divisiva. A questo proposito Carlotta Perego ci spiega di aver sempre visto Cucina Botanica come un posto accogliente: «Metaforicamente immagino questo progetto come un piccolo seme: non c’è bisogno che tutti siano perfetti o che cambino drasticamente dall’oggi al domani, ma ciascuno di noi, partendo da qualcosa di piccolo come cambiare il proprio modo di fare colazione o provare una nuova ricetta vegetale in famiglia, può contribuire a un futuro in cui il cambiamento sarà sempre più grande e tangibile».
Il trucco è tutto qui: provare. Non per sempre, non in modo drastico. La sostenibilità è un viaggio, un percorso a ostacoli e in questo percorso è valido tutto. Basta iniziare a camminare, un passo dopo l’altro, senza pretese e senza pregiudizi. Perciò può essere molto utile iniziare questo viaggio introducendo nella dieta “tradizionale” qualche prodotto vegetale che emula il gusto dei prodotti di origine animale, come gli hamburger vegetali che sanno effettivamente di carne o simili.
Anche Carlotta li consiglia per iniziare il percorso di scoperta: «Sono prodotti che permettono di avvicinarsi all’alimentazione vegetale in modo più semplice, mantenendo i gusti e le consistenze che già conosciamo. Non sono necessariamente da vedere come un ‘sostituto’, ma come una risorsa in più, una possibilità per sperimentare e rendere il cambiamento più facile. Certo, non consiglierei di basare tutta la propria alimentazione su questi prodotti, ma integrarli ogni tanto può aiutare molte persone».
E al di là di queste alternative validissime, Carlotta ci ricorda che l’alimentazione vegetale è ricchissima di sapori, colori e possibilità: «Io dico sempre che non si tratta di eliminare qualcosa ma di scoprire nuovi ingredienti e tecniche, arricchendo e imparando a variare davvero tanto la propria alimentazione. Il mio obiettivo è proprio questo: mostrare che la cucina vegetale è appagante, creativa e alla portata di tutti, senza rinunce».
Consapevoli dei danni degli allevamenti su ambiente, salute e animali, è giusto riflettere su quanto basterebbe davvero poco per essere parte del cambiamento: «Mangiare (più) vegetale è l’azione migliore che possiamo fare per avere un impatto minore sul mondo che ci circonda: non si tratta di rinunciare, ma di aprire la porta a un nuovo modo di vedere il cibo». E allora non ci resta che provare a compiere il primo passo in questo nuovo viaggio gentile, accogliente e progressista. Grazie a Carlotta Perego, a Cucina Botanica e a chiunque metta il cuore e la conoscenza per divulgare un modo di mangiare in cui gli animali non sono ingredienti, ma esseri viventi.
Per saperne di più consulta il sito di Cucina Botanica.
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