Terre di Janara e la “strega” Iolanda, che produce cosmetici biologici e a km0
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Benevento, Campania - Nel cuore dell’Italia meridionale, in Campania si erge Benevento, il crocevia tra storia, mito e natura. Conosciuta come la città delle streghe, o terre di janara, evoca leggende antiche che vedono protagoniste misteriose figure che danzavano sotto un grande noce. Le tradizioni contadine ispirano ogni giorno la comunità che custodisce con amore il legame con la terra: Iolanda Bernardo con la sua giovane realtà imprenditoriale ha deciso di tener fede a queste eredità millenaria attraverso Terre di Janara, un laboratorio di cosmetici solidi completamente plastic free e provenienti da coltivazioni agricole locali.
«La mia fonte d’ispirazione per questo progetto, ma anche per la mia formazione universitaria, è stata mia nonna Anna, una farmacista di un piccolo paesino sannita. Era una donna con una grande conoscenza di erbe e preparazione medicinali: una janara buona con il camice bianco. Ho così portato avanti quella che era una tradizione di famiglia. Ho deciso di investire nel Sannio e in una società che va sempre più veloce, ho deciso di rallentare e seguire i ritmi della mia terra», racconta Iolanda.
ORIGINI E FONDAZIONE DI TERRE DI JANARA
Classe ’96, Iolanda Bernardo, è una farmacista con un master in cosmetologia: «La mia azienda di agri-cosmesi è nata dalla volontà di coniugare il mio percorso universitario con l’amore per la mia terra d’origine, il Sannio, luogo di antiche tradizioni agricole». Terre di Janara è la rivincita di tanti uomini e donne che hanno dovuto abbandonare la propria terra per un futuro migliore altrove, ma anche di tante janare. È la rivincita della natura e della sostenibilità. Investire nel proprio territorio è un vero e proprio atto di coraggio: chi sceglie di restare compie una scelta che va oltre l’economia; è una dichiarazione d’amore e di fiducia verso le potenzialità del luogo.
Credere nelle risorse locali, valorizzare il patrimonio culturale e costruire un futuro sostenibile per la propria comunità fa di questi imprenditori dei custodi della tradizione, ma anche degli innovatori capaci di trasformare il proprio legame con la terra in un motore di sviluppo. Scommettere sulla propria storia e sulla propria cultura senza rinunciare alla modernità ispira le nuove generazioni e dimostra come il futuro non cozzi con le tradizioni.
«Sono direttore tecnico, CEO, magazziniere e responsabile contabile. Ho deciso di ripartire dalla mia azienda perché credo fermamente che la terra sia il punto di partenza e che le radici siano la mia forza», sostiene Iolanda. Ecologia, sostenibilità, passione: «Terre di Janara riflette i miei valori e le mie competenze. Tutti i prodotti, biologici, nascono dal desiderio di produrre soluzioni innovative e naturali».
L’azienda, specializzata nei prodotti per la cura per il corpo, nel 2022 si è aggiudicata il primo premio di startup del programma Campus RestartApp, promosso dalla Fondazione Edoardo Garrone e pensato per sostenere giovani imprenditori nella creazione di startup legate alle filiere produttive delle aree montane italiane. L’obiettivo è quello di promuovere la transizione ecologica e il rilancio socio-economico delle aree interne del nostro paese, contribuendo a creare un legame tra innovazione e sostenibilità.
INNOVAZIONE E TRADIZIONE
Innovazione e tradizione sono profondamente legate e vivono in equilibrio tra la valorizzazione del passato e l’apertura verso il futuro. Le due non sono forze opposte, ma potremmo definirle complementari in quanto la tradizione offre una base di saperi e pratiche consolidate, mentre l’innovazione permette di reinterpretare e migliorare ciò che dal passato ci è stato tramandato. «L’innovazione e la cura delle tradizioni hanno permesso di mantenere vive le tecniche artigianali adattandole al mercato moderno. Attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici sono aumentate la qualità e la sostenibilità dei prodotti: in un’ epoca di globalizzazione, l’autenticità e l’unicità sono valori ancora richiesti», afferma Iolanda di Terre di Janara.
Startup come questa rappresentano grandi iniziative imprenditoriali, in cui le conoscenze antiche e gli ingredienti locali vengono utilizzati per creare prodotti innovativi che, pur rispettando la tradizione, rispondono alle esigenze dei consumatori moderni più attenti al biologico e al sostenibile. «La denominazione della mia azienda è un chiaro richiamo alla tradizione dei territori sanniti, ma è anche un riscatto per il folklore. Le janare, secondo la leggenda, erano donne dotate di poteri magici, spesso descritte e presentate come streghe cattive. Ma in realtà le janare altro non sono che donne forti e indipendenti, temute per la loro libertà e per le loro conoscenze in ambito erboristico».
SOSTENIBILITÀ E TERRITORIO
Terre di Janara basa la sua attività sul legame tra sostenibilità e territorio: «Un approccio sostenibile alle attività economiche permette di preservare e arricchire il territorio. Il Sannio, la mia terra, ha caratteristiche uniche e la sostenibilità della mia azienda mira a utilizzare queste peculiarità senza alterarle, favorendo così un’economia locale autentica e rispettosa non solo dal punto di vista sociale, ma anche dal punto di vista ecologico», continua Iolanda.
I prodotti di Terre di Janara sono frutto di un lavoro volto alla sostenibilità a 360 gradi, attraverso la messa in opera di alcuni valori che rendono l’azienda un vero manifesto green: i cosmetici sono realizzati senza l’utilizzo di microplastiche, edta, siliconi, parabeni e altre sostanze dannose per l’essere umano e per l’ambiente. Inoltre i prodotti solidi, realizzati in maniera artigianale dal processo produttivo al confezionamento, prevedono l’utilizzo di pochissima acqua e sono realizzati con materie prime a km0 e fair trade.
Alla base di questa scelta, non solo imprenditoriale ma anche di vita, vi è l’upcycling, più comunemente conosciuto come riutilizzo creativo: a partire dagli scarti della filiera agroalimentare, come l’olio di vinaccioli, sino alla totale assenza anche nel packaging di materiale plastico. «Ho sempre creduto che il mio futuro fosse nella terra che è anche il mio passato. Devo tutto alla mia passione, alla mia caparbietà e forse anche un po’ alla mia “leggerezza”: per me Terre di Janara non è solo un’azienda, è una scelta di vita».
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