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Profumi, vestiti, libri, giocattoli e specialità enogastronomiche. Questi sono stati i regali più acquistati nel 2023 dagli italiani che, secondo il sondaggio di Confesercenti-Ipsos, hanno speso in media 223 euro a testa. Quest’anno invece stima Codacons che la spesa natalizia degli italiani toccherà gli oltre 25 miliardi di euro tra prodotti alimentari, regali, viaggi e ristorazione, poco più di 990 euro a famiglia.
Circoscrivendo gli acquisti, per i regali si potrebbe sfiorare una media di 256 euro pro-capite. Si stringe la cinghia però, perché oltre 6 milioni di persone, visto l’aumento dei costi dei beni essenziali, hanno dichiarato che rispetto al 2023 ridurranno le spese e tra questi quasi la metà taglierà il budget dedicato ai regali proprio per difficoltà economiche.
La coperta, quindi, è sempre più corta. Ecco perché, mai come quest’anno, proponiamo ancora più oculatezza e una seria riflessione a monte: quello che stiamo per comprare serve davvero? È di qualità? È etico? È solidale? Investire nel “meno e meglio” solitamente ripaga, in termini di consapevolezza – acquisita e divulgata – e anche perché attraverso un regalo che non è un semplice oggetto comprato solo per non presentarsi a mani vuote a una cena si dà il proprio contributo a iniziative ambientali o a progetti in favore di persone che si trovano in situazioni di criticità.
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REGALI GREEN
Dona il futuro è la campagna dell’associazione sanremese I Deplasticati per adottare le attività educative che propongono alle scuole del territorio dell’estremo ponente ligure, con soglie di donazione dai 10 ai 50 euro. L’organizzazione – ve l’abbiamo presentata qui – promuove le buone pratiche per una vita senza plastica e organizza attività di raccolta rifiuti in spiaggia o in parchi pubblici, laboratori di sensibilizzazione per bambini e attività di informazione sulla riduzione degli imballaggi.
Ampliando lo sguardo sulle iniziative nazionali, anche quest’anno Legambiente propone prodotti ecologici e scelti con cura come borracce termiche in acciaio, shopper, zaini e agendine in sughero, da ordinare sul sito. Anche sullo shop online di Greenpeace Italia c’è un vasto catalogo di idee solidali: si può scegliere tra tazze, t-shirt, taccuini, quaderni e molto altro. Ogni proposta è realizzata in maniera etica e il ricavato sostiene le cause ambientali e diffonde un messaggio di speranza e cambiamento.
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LAV, la Lega Anti-Vivisezione, per questo Natale propone l’adozione a distanza degli animali che quest’anno sono stati salvati dall’organizzazione: sul sito è possibile leggere le loro storie e scegliere come sostenerli. Si possono garantire le cure alla gattina Frozen o tutto ciò di cui ha bisogno la capra Jolie, coprire il costo delle terapie per il cane Rufus o per dare nuova dignità a Willy, il toro libero. Con Treedom, invece, si può regalare un albero a distanza e seguirne online la crescita e leggere la storia del progetto che si contribuisce a realizzare.
Macrolibrarsi, storico e-commerce etico e sostenibile per le festività lancia la sua Grift Card, per regalare ad amici e conoscenti la possibilità di acquistare in piena libertà qualsiasi prodotto presente sul loro sito, evitando regali non utili e poco graditi. L’importo da regalare ha un range molto ampio, adatto a diversi budget.
REGALI SOLIDALI
Spostandoci su un piano più squisitamente solidale, come ogni anno i volontari Emergency durante i finesettimana di dicembre si spostano nelle piazze di tutta Italia con il Panettone Fatto per Bene e nei temporary shop, i negozi di Natale aperti fino alla vigilia in diverse città. In esposizione si possono trovare tantissime idee regalo realizzate a mano prodotti nei Paesi in cui lavora Emergency, come i bellissimi vetri dell’Afghanistan, o provenienti da realtà locali solidali, il tutto per garantire il diritto alle cure, in Italia e nel mondo. I negozi si trovano ad Aosta, Bari, Bologna, Brescia, Cagliari, Catania, Catanzaro, Ferrara, Firenze, Genova, Livorno, Macerata, Mestre, Milano, Napoli, Padova, Pisa, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Roma, Teramo, Torino e Venezia.
Investire nel “meno e meglio” solitamente ripaga, in termini di consapevolezza sia acquisita che divulgata
Un altro modo per sostenere assistenza medica dall’altra parte del mondo è seguire l’associazione Pamoya Onlus – di cui vi abbiamo parlato qui, nell’intervista all’ostetrica Marta Scarzella –: si può contribuire a un progetto rivolto ai bimbi nati prematuri al St. Jospeh Hospital di Ikelu, in Tanzania, adottando un lettino per coprire le spese relative al ricovero. Il decorso ospedaliero dei prematuri è piuttosto lungo e sono molte le famiglie che non riescono ad affrontare questa spesa. Si possono anche acquistare i manufatti delle sarte artigiane dei villaggi di Ikelu e Ilunda, fatti a mano e con cura con coloratissime stoffe che stanno arrivando in diversi mercatini solidali in giro per l’Italia. Per scoprire dove basta seguire la pagina di Pamoya.
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Banca Etica, poi, fornisce una lista di progetti in crowdfunding per finanziare idee in essere. Qualche esempio? Emergenza Libano. Aiutiamo le famiglie in fuga: COOPI – Cooperazione Internazionale, attiva in Libano dal 2013, trasforma scuole e centri di formazione in rifugi collettivi e allestisce cucine mobili per accogliere e assistere i rifugiati garantendo loro cibo, e protezione.
Spostandosi in Palestina, c’è un progetto che vuole sostenere le fattorie distrutte in Cisgiordania: organizzata dalle realtà palestinesi di microfinanza ACAD e Reef, in collaborazione con il Gruppo Banca Etica, questa campagna ha l’obiettivo di ricostruire e ripristinare fino a 156 imprese individuali o piccole comunità operanti nel settore agroalimentare colpite dagli attacchi dei coloni. C’è poi Chi salva una vita salva il mondo intero, un’iniziativa di Mediterranea che dal 2018 solca i mari per salvare vite umane. Attiva nel Mediterraneo centrale, sulle rotte migratorie terrestri nei Balcani, in Ucraina e in Palestina per portare aiuti e supporto sanitario alla popolazione colpita dalla guerra.
REGALARE INFORMAZIONE (LIBERA)
Le edicole sotto casa stanno lentamente scomparendo, trovate la vostra rivista preferita solo in stazione e in vacanza vi riempite le valigie di mensili o settimanali che escono solo in Italia? Una buona idea può essere optare per un abbonamento annuale in versione digitale, anche perché sono sempre di più le testate che riservano buona parte dei contenuti di punta a chi si abbona.
E poi in questo momento storico essere più consapevoli è importante, ecco perché vi proponiamo di regalarvi e di regalare informazione libera, non solo per ampliare la propria visione del mondo ma soprattutto per accedere a una comunità di persone che contribuisce a mantenere indipendente l’informazione. Un’opzione è abbonarsi proprio a Italia che cambia, per ricevere podcast di approfondimento, leggere articoli dedicati ai lettori abbonati e poter prendere parte a momenti di confronto e condivisione con i giornalisti della redazione e con gli altri abbonati.
REGALI ETICI
Anche se tutti gli spunti elencati sopra sono già etici per loro natura, c’è un ulteriore filone. Qui ci riferiamo anche all’aspetto più geografico dei regali. Scegliere prodotti realizzati da aziende agricole e artigiani della propria città o regione non è solo una forma di contributo all’handmade di qualità, al chilometro zero e ai destini di qualche ragazzo o ragazza che ha deciso di dedicare la propria vita a un sogno, ma è anche un’attività di sensibilizzazione dei destinatari dei nostri doni.
Avviare chiacchierate sulle produzioni del proprio territorio può innescare una sorta di butterfly effect, quella teoria secondo cui le piccole cose possono generare grandi cambiamenti. Non dimentichiamoci che il Natale, così vicino al giorno del solstizio d’inverno, simboleggia anche il ritorno della luce dopo il buio, portando con sé un profondo messaggio di rinnovamento.
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