9 Dic 2024

La rivoluzione “dolce” di Banda Biscotti: il riscatto nelle carceri passa per la pasticceria

Scritto da: Andrea Degl'Innocenti
Intervista di: Daniel Tarozzi
Video realizzato da: Ezio Maisto

I biscotti bio realizzati dai detenuti che partecipano al progetto Banda Biscotti riforniscono gruppi d'acquisto, botteghe solidali e negozi in tutta Italia.

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Verbania - Se la vendetta è un piatto da servire freddo, il riscatto può avere le note dolci e calde di un biscotto appena sfornato. Nei 300 metri quadri di laboratorio della Scuola dell’Amministrazione Penitenziaria, a poche centinaia di metri dal carcere di Verbania, diversi detenuti impastano e lavorano gli ingredienti di prima qualità fin dalla mattina presto per ottenere baci di dama, cookies al cioccolato, panettoni e biscotti artigianali che verranno poi impacchettati e andranno a rifornire scaffali di supermercati, negozi equosolidali, mercati e gruppi d’acquisto. Siamo nei laboratori di Banda Biscotti, un progetto che amalgama sapientemente diversi ingredienti: lavoro nelle carceri, inclusione, prodotti biologici, mercati solidali e reinserimento sociale. 

LA STORIA

Banda Biscotti prende forma nel 2007 grazie alla collaborazione tra la cooperativa sociale Il Sogno e le istituzioni penitenziarie del carcere di Verbania, cittadina fiorita che si trova sulla sponda occidentale del lago Maggiore, in Piemonte. L’obiettivo è far lavorare i detenuti offrendo loro qualcosa di più di un semplice passatempo: un lavoro vero, retribuito, che permette di acquisire competenze spendibili una volta fuori. In alcuni casi, possono persino continuare a lavorare nel progetto o in altre attività gestite dalla stessa cooperativa. 

Negli anni il progetto si espande e diversifica: nel 2017 viene avviata la produzione biologica, nel 2019 viene realizzata la linea dei grandi lievitati, panettoni e colombe e infine due anni fa arriva l’ultimo tassello, una linea di biscotteria vegan. Nel frattempo anche la rete di distribuzione si amplia. La qualità dei prodotti unita allo scopo sociale del progetto di biscotteria carceraria suscita un grande interesse. Nel 2010 arriva sugli “scaffali” della fiera milanese Fa’ la cosa giusta! e ci rimane fino ad oggi – è proprio lì che Daniel Tarozzi li ha incontrati e ha realizzato la video intervista qua sopra. 

Nel giro di breve tempo raggiunge la rete di Altromercato, che inserisce i suoi biscotti nel proprio circuito, distribuendoli nelle oltre 300 botteghe in tutta Italia sotto l’etichetta “Solidale italiano, economie carcerarie”. Poi quella dei GAS, i Gruppi di acquisto solidale, gruppi di persone che si auto-organizzano per fare acquisti collettivi di prodotti etici e biologici.

E ancora, quella di Emergency, l’organizzazione fondata da Gino Strada per fornire cure mediche gratuite alle vittime di guerre e ingiustizie sociali. Fino ad arrivare nei circuiti più tradizionali, dalle Ipercoop ai tanti altri negozi di grandi, medie e piccole dimensioni. Oggi il laboratorio della Banda Biscotti produce oltre 200 chili di prodotti a turno di lavoro e occupa stabilmente – perlopiù a tempo pieno – circa 12 persone che seguono un percorso di esecuzione penale, più altre persone provenienti da contesti di fragilità. 

banda biscotti
Uno stand di Banda Biscotti in un mercato piemontese. Credits: Facebook Banda Biscotti
IL LAVORO IN CARCERE: UNA SECONDA POSSIBILITÀ

La pasticceria è un’arte severa, che non tollera errori. Aggiustare di sale un piatto insipido o migliorare uno stufato è relativamente semplice; se invece si sbaglia ad addensare la crema pasticcera o a far caramellare lo zucchero, non si può tornare indietro. La vita di un detenuto somiglia spesso a una ricetta di pasticceria venuta male: una volta commesso il primo errore, tornare indietro diventa difficile, a volte impossibile. Oltre i due terzi delle persone che escono dal carcere, in Italia, ci finiscono nuovamente nel giro di pochi mesi.  

In un contesto di generale peggioramento delle condizioni nelle carceri (testimoniato dall’l’ultimo rapporto di Antigone, la principale organizzazione italiana che si occupa dei diritti delle persone detenute), i progetti lavorativi mostrano risultati strabilianti: secondo i dati del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) i detenuti che hanno un contratto di lavoro hanno un tasso di recidiva del 2%, contro quasi il 70% della media nazionale. In altre parole chi ha la possibilità di lavorare durante la reclusione, quando finisce la sua detenzione non torna più a delinquere. 

Banda Biscotti
Una cella nel carcere di Sollicciano (FI). Crediti: Antigone

Purtroppo la percentuale di persone che lavora nelle carceri oggi è minoritaria (anche se non marginale) a causa della mancanza di fondi e strutture adeguate. Parliamo di oltre 18.000 persone su una popolazione carceraria che si attesta attorno alle 56.000 (dati CNIEL 2023), circa il 35%.

Dati alla mano, il lavoro carcerario rappresenta il miglior modo per riabilitare chi ha commesso dei crimini. Il perché ce lo spiega Alice Brignone, responsabile del progetto Banda Biscotti, che afferma che il solo fatto di poter lavorare comporta molti vantaggi sociali, psicologici ed economici per una persona detenuta:

  • dal punto di vista psicologico aiuta i detenuti a impiegare il proprio tempo in maniera costruttiva e rinforza la costruzione di una identità diversa da quella del/la carcerato/a: quando si lavora insieme si è colleghi, non detenuti; 
  • dal punto di vista sociale abitua a creare delle relazioni sane, non basate su rapporti di forza ma sulla cooperazione;
  • dal punto di vista economico offre un sostegno per pagare per le spese extra che non vengono coperte dall’amministrazione penitenziaria (prodotti alimentari aggiuntivi, prodotti per l’igiene personale o lo svago, altre spese legali, ecc). E consente ai carcerati di supportare le proprie famiglie fuori dal carcere.

E i vantaggi non sono solo per i carcerati. Il fatto che chi esce dal carcere non torni quasi mai a delinquere diventa una garanzia di sicurezza e serenità anche per il resto della società. Insomma, conviene a tutti.

banda biscotti
Una preparazione all’interno del laboratorio di pasticceria carceraria di Banda Biscotti.
LA QUALITÀ MASSIMA AL SERVIZIO DEGLI ULTIMI

Una delle caratteristiche più ricorrenti dei progetti che raccontiamo su Italia che Cambia è il fatto di mettere la qualità più alti al servizio degli ultimi. In questo senso Banda Biscotti eccelle in un panorama del lavoro carcerario che spesso occupa i detenuti in ruoli poco qualificati, limitando le opportunità di reinserimento sociale.

Banda Biscotti ribalta questo approccio: i detenuti non solo producono dolci di alta qualità, ma seguono un percorso di formazione che li prepara per il mercato del lavoro esterno. Una dinamica simile a quella che abbiamo osservato nella storia di Made in Carcere, l’iniziativa fondata da Luciana Delle Donne che impiega in tutta Italia donne detenute per reati minori nella creazione di oggetti tratti da materiali di scarto, dando una seconda vita a persone e tessuti.

Il lavoro carcerario rappresenta il miglior modo per riabilitare chi ha commesso dei crimini

Nel caso di Banda Biscotti la qualità dei prodotti ne è la riprova. Si punta su prodotti biologici e di filiera sostenibile: farine locali, zucchero e cacao dal commercio equo e solidale, burro da aziende artigianali. Insomma, i biscotti non sono solo buoni: raccontano un modo diverso di fare impresa, rispettoso delle persone e del resto degli ecosistemi. Banda Biscotti fa anche parte di Freedhome, una rete di produttori di economia carceraria che tocca tutta Italia. Per conto di essa, ogni tre mesi, consegna ai GAS un ordine contenente i prodotti di tutta la rete, che negli spazi di Banda Biscotti vengono raccolti e smistati.

DOVE TROVARE I BISCOTTI E COME AIUTARE

Sul sito di Banda Biscotti sono presenti tutti i punti vendita fisici dove è possibile acquistare i prodotti. Per chi fa parte di un Gas, è possibile contattare Banda Biscotti tramite il form che trovate qui per organizzare un ordine collettivo. È possibile donare il proprio 5×1000 a Banda Biscotti qui.

COSA ABBIAMO IMPARATO DA QUESTO ARTICOLO
  1. Il lavoro come strumento di riscatto: Banda Biscotti dimostra che offrire lavoro qualificato ai detenuti non è solo un atto di inclusione, ma una strategia efficace per ridurre la recidiva e migliorare la sicurezza sociale.
  2. L’eccellenza nella produzione come valore aggiunto: Il progetto unisce etica e qualità, puntando su ingredienti biologici e sostenibili, dimostrando che fare impresa con attenzione sociale ed ecologica è possibile.

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