Seguici su:
La notte di San Silvestro è tradizionalmente il momento in cui si saluta l’anno passato e si accoglie quello nuovo, spesso accompagnando il tutto da buoni propositi e obiettivi per migliorare la nostra vita. Ma mentre molti si preparano a festeggiare, la consuetudine che segna questo passaggio rappresentata dai botti di Capodanno è invece un evento traumatico per tanti: le conseguenze delle esplosioni, oltre a essere fastidiose per molte persone e impattanti a livello ambientale, sono dannose per gli animali. I rumori forti e improvvisi causano stress e paura in cani, gatti, uccelli e altri animali, che spesso fuggono in preda al panico, rischiando di perdersi o subire incidenti.
Un buon proposito per questo Capodanno potrebbe essere riflettere se davvero sia necessario utilizzare fuochi d’artificio e valutare di festeggiare in modo più consapevole, magari scegliendo alternative più silenziose e rispettose dell’ambiente. Nel frattempo, per coloro che vivono in luoghi in cui le circostanze rendono il Capodanno chiassoso, è possibile adottare una serie di misure per rendere meno stressante tale situazione per gli animali domestici e nell’eventualità soccorrere quelli selvatici in caso di pericolo o lesioni.
LA NORMATIVA A RIGUARDO
In Sardegna, come in tutto il territorio italiano, la normativa riguardante l’uso di fuochi d’artificio e petardi è poco definita, per cui poco chiara e difficilmente applicabile. Per colmare le ordinanze comunali sono fondamentali affinché vi sia un’applicazione adeguata delle leggi sul territorio. Ogni Comune ha proprie caratteristiche e necessità, ciò rende necessario un adattamento delle disposizioni generali in base alla densità abitativa, alla vicinanza a strutture sensibili come scuole e ospedali e alla presenza di aree naturali che potrebbero essere danneggiate da incendi. Le amministrazioni locali hanno la possibilità di stabilire divieti specifici come il divieto assoluto dei botti.
In Sardegna gli anni scorsi diversi Comuni hanno emesso ordinanze per vietare i botti di Capodanno, come Cagliari, Carbonia, Alghero e Oristano, ma la situazione rimane complicata. Sebbene esistano normative in merito, spesso la legislazione appare poco chiara e le necessità dei cittadini, o per lo meno una parte di essi, non vengono sempre soddisfatte. In tutto ciò però, a pagare il conto salato, sono troppo spesso gli animali.
A tal proposito Roberto Corona, responsabile della sede di Cagliari della LAV, commenta come «ogni anno vengano emesse delle ordinanze, ma le ordinanze si emettono in situazioni di emergenza e Capodanno non è una situazione di emergenza, ma molto prevedibile; inoltre sarebbe impossibile controllare tutto il territorio. È necessario quindi che venga emesso un regolamento preciso. Tuttavia allo stato attuale delle cose l’ordinanza va fatta sia come deterrente alle esplosioni, sia perché consente alla parte lesa di potersi rifare su chi crea un danno».
COME POSSIAMO TUTELARE GLI ANIMALI DAI BOTTI
In virtù di quanto detto, è fondamentale organizzarsi per garantire la sicurezza degli animali domestici e non. Roberto Corona condivide quelle che sono semplici ma efficaci pratiche per proteggere gli animali durante questi momenti di stress. «La prima cosa da fare è munire gli animali di microchip – sottolinea innanzitutto Corona – in modo da facilitarne il ritrovamento in caso di smarrimento. Inoltre è sempre meglio tenere gli animali in uno spazio sicuro all’interno, cercando di trasmettere loro tranquillità. Se mostrano segni di irrequietezza, come iperattività, salivazione eccessiva o defecazione dovuta alla paura, dobbiamo essere pazienti e comprenderli».
Per alleviare il disagio che possono provare, suggerisce di adottare anche alcune misure in casa: «Per esempio, alzare il volume della radio o della televisione e chiudere bene finestre e persiane può aiutare a attenuare i suoni esterni. È anche importante permettere agli animali di rifugiarsi nei luoghi dove si sentono più al sicuro, anche in posti che solitamente sono vietati». Aggiunge poi un consiglio molto importante che riguarda la sicurezza degli animali domestici: «Mai lasciare il cane in terrazzo o in balcone. Potrebbe cercare di scappare, rischiando di lanciarsi nel vuoto, o peggio di strozzarsi se legato».
Un’altra opzione da considerare potrebbe essere quella di trascorrere il Capodanno lontano dai rumori cittadini, in un luogo più tranquillo dove gli animali possano godere di maggiore serenità. In alternativa, si possono organizzare lunghe passeggiate diurne prima che inizino gli scoppi, sempre con il guinzaglio ben saldo. In casa inoltre si può creare un angolo confortevole, con giochi preferiti ad esempio che distraggano dal frastuono e trasmettano tranquillità. In caso di panico comunque, è meglio non isolare o bloccare l’animale, ma lasciarlo libero di muoversi e di avvicinarsi alle persone presenti se ne sente il bisogno.
La cosa più importante è avere pazienza, soprattutto se cerca più attenzioni del solito. Altrettanto fondamentale è mantenere un atteggiamento sereno, senza aumentare la sua paura. Se l’animale non sembra essere troppo spaventato dai botti o se è ancora cucciolo, si può tentare di creare associazioni positive, come dargli cibo gradito durante lo scoppio per aiutarlo a collegare il rumore a qualcosa di positivo. Se poi, nonostante tutte le precauzioni, l’animale dovesse scomparire, è fondamentale denunciare subito la sua perdita alla Polizia Municipale, alle altre forze di polizia, al Servizio Veterinario pubblico e ai canili.
I DANNI DEI BOTTI SU ANIMALI E AMBIENTE
I botti di fine anno hanno anche un impatto significativo sull’ambiente. Roberto Corona in merito sottolinea con preoccupazione come «i botti costituiscano un pericolo per persone, animali e ambiente. Ricordo che, qualche anno fa, nei Comuni della città metropolitana di Cagliari si facevano esplodere fuochi d’artificio vicino alle zone umide, habitat naturali per molte specie, in particolare per i volatili. Questi animali, presi dal panico, fuggivano senza una via di scampo, spesso finendo per morire a causa della frenesia della fuga. Quando i fuochi esplodono in queste aree si intacca l’intero ecosistema e si inquinano le acque, danneggiando ulteriormente l’habitat di molte specie selvatiche».
Lo scoppio dei fuochi d’artificio è dannoso quindi anche per l’ambiente. Come sottolinea Corona, «una recente ricerca dell’ARPA Lombardia ha rivelato l’aumento di PM10 nell’aria, che nei giorni successivi al Capodanno cresce dalle 3 alle 5 volte oltre i limiti consentiti dalla normativa europea». Questo aumento di inquinamento è aggravato dalla dispersione di polvere da sparo e dai residui dei fuochi d’artificio come cartone, plastica, legno e argilla, che danneggiano ulteriormente l’ambiente.
Per gli animali selvatici la situazione è ancora più complessa, in quanto è difficile fornire loro riparo. Anche noi, come cittadini e cittadine consapevoli, possiamo fare la nostra parte. Corona suggerisce di «lasciare semini e acqua fuori dalle nostre abitazioni, in modo che i volatili, presi dal panico, possano rifugiarsi e trovare un posto dove nutrirsi e rinfrescarsi. Se vediamo un animale ferito poi, è importante chiamare la forestale». Questi rimedi tuttavia non sono sufficienti a risolvere il problema. Come evidenziato anche dalla LAV, è necessario un regolamento che ponga fine a questa pratica, tutelando le persone, gli animali e la collettività nel suo complesso.
Per sensibilizzare l’opinione pubblica e combattere l’uso dei botti, la LAV ha lanciato una petizione intitolata Basta animali uccisi dai botti! che si può firmare anche online. L’obiettivo della petizione è chiedere al Governo il divieto di questa pratica, affinché la fine dell’anno e l’inizio del nuovo siano davvero momenti di festa per tutti, animali e persone, all’insegna di valori etici e di rispetto per l’ambiente, in un’ottica sostenibile che accolga il futuro con gioia e responsabilità.
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento