20 Dic 2024

Dalla crisi ecologica alla disumanizzazione delle guerre, l’amore è la risposta

Scritto da: Associazione OIA'

In questo messaggio di fine anno lo staff dell'associazione OIA' riflette sulle parole del missionario Saulo di Tarso sull'amore, il quale "conosce la risposta, perché l’amore è la risposta".

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“Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore, sarei un rame risonante o un cembalo squillante”. Chi ha scritto queste parole sapeva molte delle lingue degli uomini. Saulo era di origine ebraica, nato a Tarso – attuale Turchia –, cittadino romano, colto e istruito alla scuola giudaica. Conosceva il greco-ellenista, l’aramaico e il latino, la lingua ufficiale dell’impero dell’epoca.

Ai tempi nostri è conosciuto come Paolo di Tarso, il narratore itinerante, che attraversò differenti territori e culture donando a chiunque la sua favela e il suo cuore. Girovagò per le terre dell’attuale Giordania, Grecia e Asia Minore. Morì a Roma nel 67 d.C. Ma, proprio come da lui dichiarato, tutte le sue parole, ogni sua conoscenza e tutto il suo viaggio sarebbero stati vani e inutili senza l’amore.

“Se avessi il dono di profezia e conocessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare i monti, ma non avessi Amore, non sarei nulla”. Quando scrive questa prima lettera dedicata ai Corinti, colloca l’Amore nel posto supremo dell’esistenza e della vita umana; più grande di ogni cosa, di ogni sistema sociale e politico, di ogni legge e perfino di ogni fede o tradizione religiosa.

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Questa grande potenza creatrice è l’Amore incondizionato, quello che trascende la sfera familiare e personale; capace di animare ogni pensiero e azione. È l’amore che non impone alcuna condizione, che non necessita di essere ricambiato, che non promette alcuna salvezza all’essere capace di amare. Chi persegue il proprio interesse non riesce a trovarlo, chi è attaccato alla propria sopravvivenza non riesce a vederlo.

“ (…) se dessi tutti i miei beni per nutrire i poveri, se dessi il mio corpo a essere arso, e non avessi Amore, non mi gioverebbe a niente”. Praticare l’amore incondizionato è semplice e non ci sono requisiti per farlo, poiché è una capacità naturale, presente in ogni essere umano. In tutti i processi di disumanizzazione, prodotti artificialmente, è il ricordo e la pratica della nostra innata capacità d’Amore a farci diventare nuovamente umani. Lo sanno perfettamente sia i poeti che i bambini molto piccoli.

In tutti i processi di divisione, violenze e ostilità verso l’altro, è l’Amore a ricordarci che siamo nati dalla polvere delle stelle e che proveniamo dallo stesso miracolo. L’Amore non conosce alcuna discriminazione secondo il colore della pelle, fede religiosa, identità di genere, classe sociale e altre bizzarrie; anzi, celebra l’unicità di ogni essere umano e la ricchezza che tale diversità produce nell’esperienza collettiva.

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Il team dell’associazione OIA’

In tutti i processi di distruzione e devastazione dell’ambiente, è l’Amore a suggerire idee creative e propositive e a incoraggiarci a scelte trasformative in ogni ambito della vita, indicandoci le modalità più gentili per nutrirsi, abitare, consumare, relazionarsi, educare, viaggiare e così via. I giudizi morali, l’etica e la giustizia sono strumenti di mediazione fondamentali soltanto nel caso mancasse l’amore, perché con la sua presenza questi diventano quasi inutili. L’amore incondizionato è capace di evocare l’empatia, la compassione, il riguardo, la cura, l’ascolto, il sostegno, la collaborazione, la creatività e la resilienza.

“L’amore è paziente, è benevolo; l’amore non invidia; l’amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non si inasprisce, non addebita il male, non gode dell’ingiustizia (…)”. Senza alcuna intenzione di paragonarsi a Paolo di Tarso, ci dichiariamo, anche noi, narratori itineranti. Con la fondazione dell’associazione non profit Oia’, realizziamo progetti esclusivamente in modo itinerante e che hanno come centro le Storie di ogni fattura o natura, narrate oralmente o scritte, narrazioni visive, danzate o ludiche. In ogni cosa che facciamo, c’è l’amore incondizionato.

Con il progetto attuale Il Cammino delle Stelle, un viaggio di quasi 2000 chilometri dall’Italia fino al Cammino di Santiago di Compostela in Spagna, realizziamo varie attività artistiche, creative ed empatiche, tutte connesse alla pratica dell’amore. Con l’attività L’arte della terra divulghiamo e creiamo le “bombe di semi”, che sono piccole palline fatte di terra, argilla e semi. Questa semplice azione di partecipazione alla cura dell’ambiente è ispirata dall’amore per tutto il creato e per ogni essere vivente.

In tutti i processi di disumanizzazione, prodotti artificialmente, è il ricordo e la pratica della nostra innata capacità d’Amore a farci diventare nuovamente umani

Nel progetto Qateom – lifestories, dove si creano gruppi di ascolto e narrazioni di esperienze di vita, si pratica l’empatia nell’incontro con l’altro, ma soprattutto è una celebrazione della vita stessa e il ricordo dell’amore che la rende possibile. Nella mostra d’arte Il Tarocchi di Marsiglia proponiamo una narrazione visiva e una narrazione orale sulla simbologia dei 22 Arcani e su come questi ci possano ricordare della nostra meravigliosa capacità di amare, mai addomesticata o limitata. Infine, con Il Topo Camminante, un’attività muralistica dove viene figurato un gentile e buffo topino con un cuore in mano, porgiamo sempre lo stesso messaggio: “Dedicato a chi dona l’amore incondizionato”.

Durante tutto il viaggio, dove ci sarà permesso, lo dipingeremo al muro, come un promemoria di una capacità che sarebbe auspicabile che tutti potessero ricordare. Sono in tanti a domandarci come facciamo a realizzare un tale viaggio e a chiederci come affrontiamo ogni apparente difficoltà, possibili sfide, disagi e paure che inevitabilmente potremmo incontrare durante questo lungo tragitto. Possiamo dire che l’amore conosce la risposta, perché l’amore è la risposta.

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